The truth

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Instagram: storiesareaworld

We found each other
I helped you out of a broken place
You gave me comfort
But falling for you was my mistake
Call out my name, The Weeknd

Dal MotoGP di Francia era passata più di una settimana.

Il lunedì successivo, con ancora in testa il volto di Liam che si contraeva per la sorpresa stampato nella mente, Daphne era subito tornata nel Principato ed era stata travolta dagli impegni. Era la settimana del Grand Prix de Monaco, quella che per i piloti iniziava con un giorno d'anticipo e comprendeva un paio di eventi mondani tra una prova di qualifica e l'altra. Era la più stressante di tutto il calendario e Daphne non poteva fare a meno di odiarla, sin dai tempi in cui correva nelle categorie minori e veniva invitata a vedere la gara perché membro attivo della Ferrari Driver Academy. Anche all'epoca, i vip che scorrazzavano tranquilli per le strade di Montecarlo la irritavano e i pochi giornalisti che la riconoscevano la assillavano di domande imbarazzanti. Con il passaggio al Golden Circus la sua sopportazione non era che diminuita.

Inoltre, il tracciato cittadino in cui correvano non era neanche considerabile tale e doveva ringraziare un problema al motore di Max Verstappen se era arrivata sul podio. Infatti in qualifica era arrivata quarta e alla partenza era stata troppo cauta e non aveva provato a sorpassare l'olandese della Red Bull. Al trentesimo giro, quasi arresa a mantenere la posizione, l'aveva visto rallentare e dopo poco fermarsi sul ciglio annunciando il proprio ritiro. Il volto del pilota era visibilmente livido dalla rabbia, ma non ne fu molto dispiaciuta mentre girava per il locale dove si era tenuta la festa con la coppa in una mano e una bottiglia di champagne nell'altra, con Lewis affianco mentre si reggevano l'una all'altra. Se c'era una cosa positiva di quel gran premio, erano i locali notturni della città.

A renderla un po' più felice aveva contribuito la presenza di Marc, che era stato con lei per tutta la settimana, e l'idea che nonostante la stanchezza fosse rimasto comunque a sostenerla la tranquillizzava. Inconsciamente, credeva che le avrebbe perdonato anche le bugie e i segreti e in parte, averlo affianco la distraeva dal ricordo di Liam e del loro scontro a Le Mans. Non voleva pensarci, non voleva che i sensi di colpa tornassero a farle visita ancora una volta facendola cedere, ma dopo che Marc aveva abbandonato Monaco per tornare dalla sua famiglia, i cattivi pensieri erano tornati a farle visita e la paura le aveva anche impedito di parlare di quello che provava con Ludovica o Charles, che aveva informato dell'accaduto senza aggiungere altro. A spaventarla, era la consapevolezza che rivedere suo ex ragazzo, risentire il tono acuto della sua voce e il suo solito profumo speziato l'aveva lasciata senza fiato. Per un attimo, qualche secondo, le parve di essere tornata indietro nel tempo.

Ma non poteva lasciarsi andare per dei sentimentalismi: lei aveva Marc, una carriera ben avviata e un passato che l'avrebbe potuta distruggere; lui aveva un'altra, un bel lavoro e la speranza di riuscire a dimenticarla ed andare avanti. Dopotutto, per lui, Daphne era solo una ex ragazza che l'aveva brutalmente lasciato dopo averlo coinvolto in un incidente che gli sarebbe potuto costare la vita. Non era altro che una delle tante persone ignobili che s'incontrano nel corso della propria vita, gliel'aveva dimostrato anche quella sera, ignorandolo bellamente.

Ma per Daphne, Liam avrebbe per sempre rappresentato uno dei momenti più belli della sua vita, determinante sotto tantissimi punti di vista. Era stato lui a mostrarle la strada verso la felicità. Mai, nemmeno tra un milione di anni, si sarebbe perdonata per quello che gli aveva fatto. L'unica cosa che poteva fare, però, era stargli lontano e permettergli di andare avanti.

Ma a lui sarebbe andato bene in eterno?

***

Il martedì mattina successivo al Gran Premio di Monaco, Daphne si svegliò di cattivo umore e con uno strano presentimento. Era da giorni che non riusciva a dormire e nemmeno la cara e vecchia valeriana era stata utile per quel suo piccolo problema. Ne aveva presa anche troppa, il lunedì sera prima di mettersi a letto, ma nonostante ciò alle tre del mattino si era svegliata di colpo con le lenzuola buttate a terra e il cuscino del lato di Marc stretto contro il petto. Aveva avuto un incubo, uno dei soliti durante cui riviveva l'incidente, e dopo non aveva più ripreso sonno.

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