Cappuccino?

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Un altro giorno di scuola mi aspetta.

Mi vesto in fretta con ma non faccio colazione.

La farò al bar della scuola.

Esco di casa e prendo la mia macchina uscendo in fretta.

Ieri sera mi sono addormentato pensando a lei ed è stato strano.
Molto strano.

Parcheggio vicino ad una piazza e vado verso la scuola.
C'è un gruppetto di ragazze che mi sta fissando.

"Buongiorno prof!" Urla una di loro.

"Buongiorno a lei signorina.."
"Eva, Eva volturni"
"Ah si ricordo. A dopo!"
"A dopo!"

Chissà dove sarà Chiara.

Chiara POV:
Sono abbastanza in ritardo perciò prendo il telefono.

"Eva! Sono in ritardo, mi aspettate?"
"Certo che si! È già arrivato qualcuno che ti stava aspettando però.."
"Chi?"
"Lo scoprirai dopo. Ti aspettiamo al bar"
E richiude la chiamata.

Chissà chi mi sta aspettando.

Corro verso la scuola, entro nell'atrio e mi fiondo al bar.
Non mi interessa delle altre persone, voglio trovare la mia amica.

Tento di farmi spazio vicino al bancone fra un ragazzo e un professore ma sono tutte fatiche sprecate.

"Ecco a lei" dice Lara, la barista della scuola, porgendo un cappuccino al prof che di limita ad annuire.

Non riesco ancora a sporgermi perciò decido di farmi spazio tirando una gomitata leggera al ragazzo e una al prof.

Il ragazzo si sposta ma il professore non ne vuole proprio sapere.

Tiro una gomitata più forte ma non mi accorgo che il professore sta bevendo perciò si gira di scatto sporcando sia la mia maglia grigia che la sua camicia bianca.

"O mio Dio che disastro! Due giorni che non me ne dice una bene!" Urlo prendendo dei fazzoletti dal mio zaino.

"Mi dispiace di contribuire nella sua sfortuna signorina Amato"

Quella voce.
Quella fottutussima voce.
Non ci voglio credere.

"Non ci credo. Ancora lei? Oltre a rovinarmi la reputazione davanti a tutta la classe ora anche davanti a tutta la scuola? Sembra che la mia maglietta sia un quadro di Picasso!" Sbotto io.

"Addirittura? Ahah"
"Perché diavolo ride? Non la sopporto"
"Moderi i termini signorina, sta parlando con un docente non con suo zio o fratello"
"Non ho fratelli! E anche se fosse io parlo come voglio tanto il guaio è fatto"
"Che guaio?"
"Ma che ha in quella testa? Un criceto defunto?"
"Signorina la smetta"
"Oh si certo. Addio!" Dico facendo l'inchino.

"Faremo i conti fra pochissimo signorina" dice alzando la voce.

"Oh come no"
E intanto scappo via lasciandolo solo al bar.

Mi prenderò cura di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora