Capitolo 28 - Tra litigi e gelosie

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La religione, si sa, era sempre stata un pilastro fondamentale alla base della vita della famiglia Cesaroni, ed in quel nuovo giorno tutti andavano di fretta perché sarebbe passata la processione per le vie del quartiere...

- Ve aspetto, ce incontriamo alla bottiglieria, porto Marta con me! A dopo. - disse Giulio, uscendo di casa e dirigendosi verso la bottiglieria.

- Oh, ecco mi' fratello. - predicò Cesare.
- No! Non me dire che vieni anche tu alla processione? - domandò sorpreso il signor Cesaroni.
- Certo che vengo! Per chi mi hai preso? Ce stanno anche Pamela e Matilde. - gli rispose il fratello.
- A momenti arrivano anche i miei... ma Ezio? - continuò Giulio.
- Ezio è da ieri che non lo vedo! - disse il vecchio Cesaroni.
- Strano... - lo seguì pensieroso il fratello.
- Sarà per quel fatto che è successo in bottiglieria? - ipotizzò Cesare.
- Dici? - chiese Giulio.
- Eh, potrebbe essere, Giulio! - annuì lui.
- Ma è stata una cazzata... te pare io con Stefania? Ma dai... - gli spiegò il signor Cesaroni.

Intanto arrivarono anche gli altri e insieme si recarono alla processione. Dopo un po', Lucia e Stefania cominciarono a chiacchierare...

- Certo che bella la processione de Roma! - predicò la Ansaldo.
- Già... - mormorò la Liguori.
- Tutto bene con Giulio, Lucia? - le chiese l'amica.
- Sì, perché? - annuì lei.
- È successa una cosa ieri... ma non ha senso! - le spiegò Stefania.
- Che cosa, Stefania? - continuò Lucia.
- Davvero, non ha senso. - la rassicurò l'amica, ridendo.
- Stefania, davvero, voglio sapere. - insistette la Liguori.
- Una scemenza! Ti ricordi ieri quando sono andata a prendere le birre in bottiglieria? - disse Stefania.
- Sì... - annuì Lucia, infastidita.
- Ecco... lì Giulio per sbaglio mi ha chiamata Ciù Ciù. - continuò la Ansaldo.
- Come ti ha chiamata, scusa? - ribatté la Liguori.
- Ciù Ciù. - disse la donna ridendo.
- E a te fa ridere? Non ti ha dato fastidio, scusa?!? - urlò furibonda Lucia.
- Beh, sì... ma guarda, poverino, si sarà sbagliato... - lo giustificò Stefania.
- Eh già! Poverino! Senti, io vado a casa che si è fatto tardi... - predicò la Liguori, allontanandosi e dirigendosi verso casa.
- Ma dai, Lucia... - la chiamò la Ansaldo, rimanendo sola.

Intanto arrivò la sera e tutti rientrarono a casa, andando a dormire. Solo Giulio e Lucia rimasero in cucina...

- Tesoro, sei qui... oggi ti ho cercata, poi Stefania mi ha detto che sei andata a casa. - le disse il marito.
- Dopo tutto questo tempo ritorni?!? - gli chiese furibonda.
- A Marta piaceva stare lì e quindi me dispiaceva portarla via. - le spiegò lui.
- Sei un bugiardo, Giulio! - lo accusò la donna.
- Come, un bugiardo? Che ho fatto, Lucia? Scusa! - le si avvicinò confuso.
- È vero che hai chiamato Ciù Ciù alla mia migliore amica? - gli chiese la Liguori.
- Ma Lucia... - tentò di calmarla.
- È vero?!? Sì o no? - insistette lei.
- Sì, Lucia... ma giuro, non l'ho fatto mica a posta... anzi l'ho fatto a posta ma... - si giustificò l'uomo.
- Giulio, davvero, non me l'aspettavo! Proprio con la mia migliore amica... solo perché s'è lasciata con Ezio! - lo rimproverò delusa.
- Lucia, non sei tu che parli, ma la tua gelosia. - predicò il signor Cesaroni.
- Sarà meglio che questa sera dormi sul divano. - disse la Liguori, andando al piano di sopra, mentre Giulio rimase in cucina a riflettere per poi sdraiarsi sul divano.

Il giorno dopo, la famiglia era come di consueto riunita in cucina per fare colazione...

- Buongiorno a tutti, qualcuno ha visto Lucia? - chiese il signor Cesaroni.
- Era di fuori prima... magari è ancora lì. - gli rispose Gabriella.
- Ma che siete, quattro gatti stamattina? - predicò Giulio.
- Già... raro! - annuì Eva.
- Vabbè, vado da Lucia. - continuò lui, uscendo fuori dalla porta d'ingresso e trovando la moglie seduta sulla vecchia panchina, quindi decise di parlarle. - Amore, buongiorno.
- Oh, buongiorno, Giulio... allora, il salotto ti ha detto di dirmi la verità e non mentirmi? - gli disse freddamente Lucia.
- Amore, ti giuro che tra me e Stefania non c'è niente... anche se non ha più Ezio. - la rassicurò il signor Cesaroni.
- Non dimentichiamoci che tu sei stato con Stefania! - precisò la Liguori.
- È stata una cottarella tra ragazzini! - ribatté lui.
- E l'hai anche chiamata Ciù Ciù... te pare poco, Giulio? Hai fatto lo stronzo. - replicò lei.
- Adesso stai esagerando, Lucia... se proprio vogliamo litigare, litighiamo per cose serie... non perché ho chiamato ad una mia amica Ciù Ciù. - continuò Giulio.
- Eh, Ciù Ciù! Sarà meglio che vada! - predicò Lucia furibonda.
- E anche io, in bottiglieria. - concordò lui, quindi si allontanarono, ognuno per la propria strada.

Dopo un po' di tempo, la Liguori arrivò in libreria ed iniziò a lavorare...

- Certo che un "ciao" potevi dirmelo. - le disse Stefania.
- Ah, hai ragione, scusami... beh, ciao cara! - annuì Lucia.
- Lucia, stai esagerando! Ma te pare che tra me e Giulio ce fosse davvero qualcosa?!? - le chiese l'amica.
- C'è stato! - rispose fermamente la Liguori.
- Lucia... un'amatriciana! - continuò la Ansaldo.
- Ora ci manca solo la puttanesca! Forse è meglio se vado. - concluse Lucia, uscendo dalla libreria.
- Lucia, ma che ti prende?!? Mannaggia a me e a quando non me sto mai zitta. - si incolpò Stefania.

Intanto in bottiglieria...

- E che ce vo', Giulio?!? Basta che le dici la verità... che te sei sbagliato, punto! - predicò il vecchio Cesaroni.
- Ci ho provato, Cesare... non me dà retta! - gli spiegò il fratello.
- Forse pensa che Stefania vuole coccolarsi nelle tue braccia per il fatto de Ezio. - ipotizzò Cesare.
- Ma è una stronzata, Cesare! A Stefania l'ho ospitata a casa per mesi... mentre Lucia non c'era... se volevo ne potevo pure approfitta', no?!? - continuò Giulio.
- C'hai ragione. - concordò il vecchio Cesaroni.

Nel frattempo entrò Ezio...

- Perché quella faccia anche tu? - chiese Giulio.
- No, niente, Giu'... - disse il meccanico.
- Anche tu pensi ancora ancora a quella cosa del Ciù Ciù? - continuò il signor Cesaroni.
- Perché? Chi è che 'a pensa? - gli domandò l'amico.
- Lucia l'ha scoperto! - gli spiegò lui.
- Oddio, ricordi l'ultima volta che...? - predicò il signor Masetti.
- Ricordo bene. - annuì Giulio.
- E chi se lo scorda! - lo seguì Cesare.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora