Capitolo 20

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Fede
Chiudo gli occhi per il forte impatto avuto contro il pavimento e mi trattengo per non urlare dal dolore.
B:" come cazzo osi alzarmi le mani, non sei nessuno per farlo"
Io:" e tu potresti spiegarmi che cazzo hai fatto fuori tutto questo tempo? Sei andato ad uccidere persone?"
Le parole che ho detto non volevo dirle davvero e mi sono pentito quando già era troppo tardi. Sento un pugno arrivarmi dritto nello stomaco e insieme ad esso altri colpi. Il dolore che provo è insopportabile. Cerco di difendermi, puntando ai punti più fragili e notando che è a cavalcioni sopra di me, non perdo tempo a tirare un calcio netto all'inguine. Urla di dolore cadendo sopra al mio corpo e istintivamente si porta le mani nel punto colpito. Io non perdo tempo ad alzarmi, togliermelo di dosso e ricambiare i colpi. Non penso a niente, non penso ai suoi baci, alle sue carezze, penso soltanto che è un coglione. Credevo mi amasse ma invece no, a lui non importa nulla di me. Non perde tempo a farmi soffrire. Lo odio. Che grande cazzata, non è vero... io lo amo. Mi fermo di colpo guardandolo negli occhi, i suoi occhi sono una cosa incredibile, un colore mai esistito al mondo. Solo che ora sono spenti, attraverso loro adesso passano solo rabbia e frustrazione.
B:" esci da questa casa"
Quest'affermazione mi spiazza completamente. Aspetta che? Spero stia scherzando. Io, io non so dove andare, non ho una casa, non ho cibo, non ho vestiti, non ho niente. Da chi vado adesso?
Io:"c-cosa?"
B:" hai capito proprio bene invece. Fuori da questa casa adesso"
Io:"Ma Benjamin io non so dove andare"
B:" sai quanto me ne possa fregare? Sparisci dalla mia casa ora. E non farti più rivedere"
non posso oppormi alla sua volontà oppure rischierei di rimanerci secco. Con sguardo basso esco fuori dalla struttura, senza prendere nulla se non il cellulare.
Cammino spaesato per le strade di Milano. La luce fioca dell'alba fa capolino dietro alcuni tetti delle case e l'aria comincia a riscaldarsi. Cammino per ore, ma credo di aver girato per dieci volte intorno al nostro quartiere. Sono le 9 di mattina e io sto suonando ad un campanello che non avrei mai suonato più in vita mia.

Benji
Un dolore lancinante alla testa mi sveglia. Sono a terra, ieri sera credo di aver esagerato con l'alcool. Mi alzo con molta fatica e comincio a chiamare il nome del biondino, ma quest'ultimo non mi da risposta. Starà ancora dormendo. Cerco di aggrapparmi a più oggetti possibili per arrivare in cucina senza cascare per terra. Decido di bere un bicchiere d'acqua, che vado a prendere da dentro il frigo. Appena comincio a sorseggiarla, mi siedo e vaghi ricordi della sera prima si fanno spazio nella mia mente: Zambo, le frustate, la vodka, Federico che mi tira uno schiaffo, io che prendo a parole Federico e io che caccio Federico di casa. Cosa cazzo ho combinato?

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Ehiiii bella genteee
come va? spero tutto bene. 
Dove si sarà cacciato il piccolo Fede? Per mettervi un po di ansia vi dico solo che nel prossimo capitolo ci sarà un ferito... opsss😁😁

Baci Mery🌹🌹  

Perché mi fai del male se io ti amo? \\FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora