Finii di passare uno strato di lucido sulle labbra, non amavo molto i lip gloss in realtà, rimanevano troppo appiccicosi e spesso quando li utilizzavo tutti i capelli si attaccavano ad esso ma visto che per quella sera avevo optato per un chignon alla bella è meglio non ci sarebbero stati tutti questi problemi.
Infilai le décolleté bianche - le avevo praticamente di tutti i colori - ed infilai dentro la borsetta tutto ciò che mi sarebbe potuto tornare utile compreso il cellulare.
Per tutto il tempo in cui mi ero preparata a tenermi compagnia in videochiamata c'erano state Stormi ed Honey che avevano cercato in tutti i modi di non farmi preoccupare troppo, rassicurarmi di tanto in tanto quando se ne vedeva il bisogno.
Probabilmente mi stavo preoccupando per niente. Quando vidi mia madre scendere con un elegante tubino rosso ciliegia capii che probabilmente dovevo preoccuparmi, eccome se avessi dovuto.
Il luogo nel quale si sarebbe dovuta tenere quella misteriosa cena sarebbe stato un ristorante a cinque stelle, posto che noi due ora come ora non ci saremmo mai potute permettere. La fissai sconcertata era davvero bellissima.A differenza mia lei aveva dei lunghi capelli castani che le arrivavano fin sotto al seno e degli occhi verdi che avrebbero fatto a cadere ai suoi piedi tutti gli uomini. Pensai a mio padre, non sapeva cosa si fosse perso; vederla così emozionata mi rese molto ma molto felice. Se ci fossimo scambiate i ruoli sarei stata fiera di lei.
"Akila sei magnifica!" mi abbracciò talmente forte da farmi perdere per un momento il respiro. "Anche tu mamma" sorrisi "ma ora andiamo, sono le nove e siamo in ritardo"
Lei sciolse l'abbraccio e si irrigidì "Richard mi ammazzerà!" sorrise "Odia i ritardatari" guardò nella mia direzione.
"Okay, puoi sempre dirgli che avere figlie femmine comporta ad avare ritardi alle cene." la guardai e le sorrisi soddisfatta "Richard" ripetei "È questo il suo nome?"
"Su Akila non fare domande, andiamo!"
/
Il ristorante come sospettavo era davvero molto chic e alla moda, certamente non alla nostra portata, fissai quello che indossavo e mi trovai improvvisamente a disagio. Sembravano straccetti a ridosso del luogo, la prossima volta avrei chiesto sicuramente aiuto a mia madre su quello che avessi dovuto comprare.
"Aki muoviti!" sbuffai... quanto odiavo ricevere ordini, era una delle tante cose che non sopportavo. Non ero una ragazza alla portata di tutti, poche persone mi sapevano prendere completamente e capirmi a pieno.
Entrammo dentro il ristorante e tutti -come accadeva spesso - si girarono dalla nostra parte. Ma io dico, un po' di cavoletti di Bruxelles vostri no eh!? Mi rendo conto di essere acida come un limone acerbo, lo so ma cavoli...
Mi girai e mi guardai intorno, era un posto davvero bellissimo e molto ma molto intimo. Le luci illuminavo ogni tavolo anche se non mi piacevano molto, amavo molto di più la luce naturale. I tavoli erano apparecchiati in maniera impeccabile e i camerieri erano dolci come un biscotto al cocco uscito male, soprattutto la cameriera pelle e ossa che ci stava portando al tavolo.Da lontano intravidi una chioma castana girata di spalle; vidi mia madre alzare la mano in segno di saluto tutta sorridente, non capivo come facesse ad essere così felice. Notai un signore alzarsi dalla sedia per raggiungerci, era vestito completamente elegante. Un bell'uomo -
questo era ovvio - carnagione olivastra, sui cinquant'anni, uomo alla portata di mia madre.Ero fuori luogo se avessi detto di voler vedere quel bocconcino al suo fianco?
Si stava girando... e aspettate, conoscevo
quel taglio di capelli."Non può essere" sbottai bloccandomi sul posto quando il ragazzo si girò e notai che fosse Zed "Cazzo!" esclamai sconvolga.
Zed Harvey, il ragazzo che tanto detestavo, insomma, Zed Harvey. Perché? Vorrei morire.
Scossi la testa e rivolsi lo sguardo al signore che ci aveva raggiunte per farci accomodare.
"Piacere Akila, sono Richard tua madre mi ha parlato tanto di te" allungò la mano che io strinsi titubante, non ero del tutto entusiasta adesso.
Vorrei dire lo stesso, peccato che non potessi dirlo altrimenti suonerei inopportuna e più antipatica di quanto non lo sia già. "Per me è lo stesso signor Harvey"
"Puoi chiamarmi anche Richard tesoro" risposi con un sorriso forzato e lasciai che ci portasse al tavolo.
Okay cosa? Tesoro? Siamo seri?
"Akila ti presento Zed.."
"Non c'è bisogno delle presentazione si da il caso Signor Richard che io lo conosca già suo figlio"
STAI LEGGENDO
Diabolic Stepbrother [SOSPESA]
Short StoryDove due ragazzi si ritroveranno a vivere nella stessa casa perché i loro genitori separati hanno deciso di frequentarsi e di voler passare le vacanze estive tutti insieme. Il futuro fratellastro renderà le vacanze della ragazza un inferno. Idea by...