Il giovane ragazzo riguardò la scritta sul banco, la stessa che gli aveva riportato alla memoria l'intera vicenda. In qualche modo, l'avrebbero potuta chiamare la "loro canzone".
"Mi ricordo tutto"
Matteo rimase in silenzio, passandosi nervosamente le dita sulle labbra.
"Cosa ti aspettavi che ti dicessi, stamattina?"
"È semplice" Ripose fermamente, alzandosi in piedi e avvicinandosi a lui. Dopo aver ricordato quanto era successo, la loro prossimità metteva leggermente a disagio entrambi. Ma allo stesso tempo, tutti e due lottavano fermamente contro questo imbarazzo. "Che è stato un errore. Che eri ubriaco. Che non devo dirlo a nessuno"
"E cosa avresti voluto sentirti dire, invece?"
Restò spiazzato da quella domanda, e rivolse lo sguardo verso la porta, per controllare se ci fosse qualcuno. No, erano soli. "Che lo rifaresti di nuovo, se potessi"
Le labbra di Luigi assunsero un sorriso compiaciuto, che presto ritirò, tentando di rimanere serio. "E posso?"
"Non mi conosci nemmeno. Sei un ragazzino" Contestò, andando contro i suoi stessi desideri. Lo stava facendo per lui, voleva evitare che prendesse delle decisioni troppo affrettate, pensava, per giustificarsi vanamente.
"Non ti sto chiedendo di sposarmi. Potremmo uscire insieme, o cose del genere. Ieri notte è stato..." Non riuscì a finire la frase, sentendo le gote avampare per l'imbarazzo.
Per quanto avrebbe voluto dire di sì, per quanto avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di dire di sì, non lo fece. "Sei del sud, Gigi. Se i miei amici mi vedessero con te, hai idea di cosa direbbero? Di cosa farebbero?"
Luigi era incantato da ogni sua caratteristica. Andava ben oltre l'aspetto, il carisma, il sesso. Ne aveva già sentito parlare, degli ideali così controversi e quindi del coraggio, o della scaltra intelligenza che lo aveva portato a vincere l'elezione come Presidente del Comitato Studentesco. E ora che aveva coniugato perfettamente quella frase ipotetica, aveva la certezza di volerlo conoscere più a fondo, in ogni sua sfumatura. Ignorando qualsiasi problema, qualsiasi nemico, avvicinò le proprie labbra alle sue, e lo baciò, così come aveva fatto la sera prima.
Matteo non si scansò, non protestò, e ormai soggiogato da quel ragazzino, lo strinse a sé, lasciando andare, invece, ogni paura.
Da quel giorno, da quella festa, iniziarono a frequentarsi, e in un lontano futuro si sarebbero seduti uno accanto all'altro nell'immensa aula di Montecitorio.Fine
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My youth is yours // Salvimaio highschool AU
RomanceSettembre, secondo anno di liceo. Luigi cammina tranquillamente per il corridoio della sua scuola, quando improvvisamente un ragazzo più grande, Matteo, si avvicina a lui. Parla di una festa dove c'era fin troppo alcool, e di cui l'altro non ricorda...