Luigi camminava tranquillamente per il corridoio della sua scuola, dopo la lezione di italiano, una delle materie a lui più avverse sin da quando era piccolo. Non era portato, o forse non era abbastanza interessato allo studio, o probabilmente entrambe. Così come non sapeva nulla della coniugazione dei verbi, non aveva idea di quello che lo aspettava quel giorno. Quella mattina. Quell'istante.
Immerso nei pensieri, fu riportato alla realtà quando alzò distrattamente gli occhi e scontrò lo sguardo con un ragazzo davanti a lui, che lo stava fissando. Doveva essere di due, tre anni avanti, a giudicare dalla barbetta incolta sul viso, che Luigi cercava disperatamente di farsi crescere attraverso i tutorial di Wikihow -inutilmente-.
Sembrava camminare verso di lui, al ché il giovane ragazzo, leggermente intimidito dai bei lineamenti e dalla sicurezza e popolarità che circondavano l'altro, tornò a guardare il pavimento, facendo finta di non trovarsi veramente lì. Tuttavia non per molto.
"Ehi"
Luigi rabbrividì. Era il ragazzo, lì davanti a lui. Gli stava rivolgendo la parola. Perché?
"Mi senti?"
Annuì, con un sorriso mal riuscito.
L'altro restò in silenzio, come se si aspettasse qualcosa da lui. Nel mentre lo fissava seriamente. Quando si rese conto che il ragazzino non avrebbe detto niente, comprese il problema. "Non ti ricordi di me, vero?"
"...No?" Aggrottò le sopracciglia, cercando disperatamente di capire a cosa si riferisse, eppure non riusciva a collegare quel volto con nessun altro che avesse mai interagito prima d'ora con lui.
"Sono Matteo. Salvini? Ti dice qualcosa?"
"Sì cioè... ho sentito parlare di te... però non capisco..."
"Lascia stare. Eri troppo ubriaco"
"Di che parli? Eri alla festa ieri sera?"
"Dio, quanto avevi bevuto?" Si lasciò scappare un sorriso, scuotendo la testa con fare paternale. Mise una mano sulla spalla del ragazzo, di qualche anno più giovane di lui. "Dai, tutto apposto. Ma datti una regolata, lo dico per te"
Luigi arrossì al tocco della sua mano, mentre un brivido gli passava lungo la schiena. Rimase a bocca aperta, cercando qualcosa da dire, ma era ancora troppo confuso. "...Ok?"
L'altro ragazzo ridacchiò a quell'imbarazzo, gli fece l'occhiolino e andò oltre, sempre con quel suo fare sicuro, quasi intimidatorio.Immediatamente Luigi corse per tutto il corridoio fino ad arrivare al punto d'incontro che aveva stabilito a inizio anno con i suoi tre amici. Li trovò lì, davanti alle macchinette, ma erano solo in due. Con il respiro affannato, senza neanche salutarli, andò subito dritto alla domanda che lo stava torturando: "Che è successo ieri sera?"
Un silenzio imbarazzato lo accolse.
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My youth is yours // Salvimaio highschool AU
RomanceSettembre, secondo anno di liceo. Luigi cammina tranquillamente per il corridoio della sua scuola, quando improvvisamente un ragazzo più grande, Matteo, si avvicina a lui. Parla di una festa dove c'era fin troppo alcool, e di cui l'altro non ricorda...