Capitolo 13 ~ Torniamo Bambini

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Avevo seriamente disegnato Levi?

Di solito disegnavo ciò che mi turbava, che mi invadeva i pensieri, o qualcosa/qualcuno che mi faceva star bene, che desideravo, ed ero convinta di star disegnando Historia.

L'avevo disegnata centinaia e centinaia di volte, cosí come avevo disegnato Eren.

Levi: <<Cosa disegni?>>

I miei pensieri vennero interrotti dal corvino in questione, che mi costrinse ad alzare lo sguardo nella sua direzione, con la colpevolezza dipinta in volto.

Aveva il libro chiuso, e la sigaretta, ormai terminata, era spenta nel posacenere.

Chiusi immediatamente il blocco.

{T.n.}: <<N-Nulla.>>

Non avevo la minima intenzione di dirgli che lo avevo ritratto senza il suo permesso.

Mi sembrava abbastanza... Inquietante?

Lo vidi alzare un sopracciglio scuro.

Levi: <<Mi fai vedere?>>

<Oh merda.>

Scossi violentemente il capo.

Si alzó lentamente, e con altrettanta lentezza cominciò a venirmi incontro.

Passo dopo passo, sembrava quasi un sogno tanto era bella l'atmosfera.

Io feci lo stesso, ma invece di avvicinarmi a lui, mi allontanai andando in direzione della parte opposta della stanza.

Lui aumentò la velocità della sua camminata, ed io lo imitai.

In meno di cinque secondi mi ritrovai a correre, saltando sulle poltrone e sul letto, per sfuggire dal corvino che non aveva intenzione di arrendersi.

Si sentivano rieccheggiare tra le quattro pareti chiare della casa solo le nostre risate.

Per un momento mi sembrò di ritornare bambina, a quando io ed Eren giocavamo a rincorrerci.

Avevo completamente scordato tutto ciò che mi era capitato quel giorno: Eren, Alan, Historia.

Tutto era passato in secondo piano.

Tutte le sofferenze, tutti i sensi di colpa: tutto neutralizzato da quella risata che neanche sapevo potesse avere.

Suonuava cosí melodiosa.

Per un momento pensai anche di fermarlo per registrarla, dato che, ne ero sicura, quelle risa le avevano sentite in pochi, ed io mi sentivo incredibilmente onorata di poterle sentire, ed esserne addirittura la causa.

Ci stavamo rincorrendo da qualche minuto, o forse da una vita.

Levi: <<Ora ti prendo!>>

Disse, ancora in preda alle risate, per poi saltarmi addosso.

Cademmo entrambi sul freddo pavimento dalle mattonelle rossastre, lui sopra di me, tra il fiatone e le ultime risate.

{T.n.}: <<Okay, okay! Mi hai presa.>>

Sentivo il suo caldo respiro solleticarmi la pelle del volto, e solo allora mi resi seriamente conto di quanto i nostri occhi e le nostre labbra fossero vicini, tanto che potevamo sfiorarci la punta dei nasi.

Mi persi tra quelle iridi, che in quel momento erano completamente blu notte.

Di un colore intenso, che ti catturava mente e corpo, pensieri e cuore.

∆-Un Brivido D'Amore-∆ ~LevixReaderWhere stories live. Discover now