Capitolo 1

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Capitolo 1: Yours

Settantacinque giorni. Mille ottocento ore.

Questo è il tempo che ha separato me ed Harry, ma ve lo posso giurare, ogni giorno, ogni secondo, è durato un'eternità,un lasso di tempo troppo grande ed immenso per essere descritto a parole. Ogni cosa mi riportava sempre a lui, sempre.

Eppure eccomi qua: sopravvisuta. Sopravvissuta a mille ottocento ore di distanza dal mio cuore. Dal mio tutto.

Mi ritrovo adesso alla fine di tutto, senza sapere bene cosa posso aver capito, imparato. Alla fine di quest'esperienza, dell'America, alla fine della lontananza da Londra, la mia amata città. Mi trema il cuore e sento freddo.

Settantacinque giorni. Incredibile.

Il primo giorno in cui sono arrivata qua mi sembrava tutto terribilmente strano, lontano, distante, estraneo. Niente mi apparteneva e nessuno mi conosceva. Ero terrorizzata e col cuore a pezzi mentre tenevo stretta la lettera di Harry e la sua bandana al polso. Da quel giorno è sempre così. Rileggo le sue parole ogni sera e mi illudo che me le abbia scritte per cercare di dare un finale diverso alla nostra storia. La sua bandana legata stretta al mio polso sinistro, ogni giorno, sempre. Ha ancora il suo profumo.

Poi, col passare dei giorni sono riuscita ad apprezzare questo posto. Ad uscire dalla mia barriera, dal mio guscio. Mi sono fatta degli amici e ho imparato tanto, le mie foto sono migliorate,io sono migliorata. Cresciuta. Davvero.

Ma non è come a Londra.

I miei nuovi amici non sono come gli altri. Non c'è Louis che mi fa ridere e che mi abbraccia, non c'è Liam che abbraccia Alice e insieme si preoccupano per me. Non c'è Zayn che mi mette in guardia sui problemi, che scherza e mi prende in giro. Non c'è lui con i suoi silenzi. Non c'è Niall con il suo piercing e le sue mani tatuate, non c'è lui che gira per casa e cerca di farmi sorridere.

Non c'è Hellen, Cassidy o Bea.

Non c'è Harry.

Ci sono io. Queste persone che sono simpatiche e Leon. Lui.

Menomale, grazie a Dio ancora una volta per aver avuto lui al mio fianco.

Mi è stato vicino,giorno dopo giorno, sempre. Mi ha aiutato a crescere, ad andare avanti più di qualsiasi altra persona. Più di tutti.

Mio fratello.

Quanto mi piace dirlo.

Credo davvero che se non avessi avuto lui questa volta l'avrei fatta finita sul serio, senza pensarci troppo. È stato fondamentale, il mio perché e il mio come. La mia forza e la mia motivazione per svegliarmi il giorno dopo.

"Non ci credo che vivrò qua" dice Leon mentre trascina la sua valigia lungo l'aereoporto.

Eccoci, Londra.

Mi fermo ad osservare ogni cosa, lo stile famigliare delle persone indaffarate che si dirigono a prendere il loro volo, uomini d'affari, turisti..gente che torna a casa. posso sentire l'accento inglese che tanto amo.

Sono a casa.

Leon vivrà con me, non nella stessa casa ma in un appartamento poco distante dal mio. È stata una sua decisione, non so dire se l'abbia fatto per me,o per lui, ma sono estremamente felice di questa cosa.

In tutti questi giorni ho sempre sentito Alice, anche se solo con un messaggio, non c'è mai stato un giorno in cui non ci siamo preoccupate l'una dell'altra. Gli altri ragazzi invece mai, nemmeno uno. Alice provava a parlarmi di loro qualche volta ma io la interrompevo sempre, stessa cosa per Harry. Mai una parola su di lui e forse è stato meglio così. Ho avuto il mio periodo di disintossicazione.

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