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Il giorno seguente ci incontrammo allo stesso orario e pranzammo nuovamente insieme, come se fosse stata una vecchia abitudine.
Era piacevole parlare con lui, sembrava trapelare fascino da ogni poro.
Era così sorridente, i suoi occhi erano profondi ed il modo in cui parlava era ipnotico.

«Uff, mi sa tanto che devo iniziare a lavorare.» sbuffai, senza alcuna voglia di dover salutare Zayn.

«Già?» guardò l'orologio alla parete corrucciando la fronte.

«Purtroppo.» sospirai e mi alzai, lui mi seguì.

«Beh, potrei sempre restare qui. Se ti va.» si grattò dietro la testa e io sorrisi istintivamente.

«Certo che mi va.» forse avevo mostrato troppo entusiasmo, ma ormai era tardi per  formularla in maniera differente. Mi sentivo sempre come una bambina davanti a lui, non sapevo mai cosa dire e come dirlo. Mi agitava e non poco.

«Allora resto un altro po'.» sorrise e io ricambiai sinceramente.

Così io iniziai il mio turno e lui si sedette al bancone, in modo da poter parlare più facilmente.
Avevamo inventato questo gioco che consisteva nell'indovinare ciò che avrebbe ordinato un cliente semplicemente guardandolo.
Per adesso stavo vincendo io, ma lui era al quanto bravo, dovevo ammetterlo.

«Lo sapevo!» esultò quando la cliente al quarto tavolo ordinò ciò che aveva predetto.

«Solo fortuna.» lo presi in giro mentre mettevo a posto sul bancone.

«Ammetti che sono più bravo di quanto avevi immaginato.» mi sorrise di sbieco e per un attimo sentii il vuoto allo stomaco.

«Te la cavi, diciamo.» scherzai asciugando un bicchiere.

«Fra quanto finisci il turno?» mi chiese giocando con una briciola trovata sul bancone.

«Devo stare fino alla chiusura, quindi alle 20. Comunque non devi continuare a stare qui se non hai voglia, mi rendo conto che è noioso e poi avrai di meglio da fare.» gli dissi a malincuore. In realtà non avrei mai voluto che se ne andasse.

«In realtà mi chiedevo se avevamo il tempo di cenare insieme.» a quelle parole il mio cuore palpitò.

«Mi piacerebbe.» sorrisi già immaginando la nostra serata, ma poi ricordai l'appuntamento che avevo con Caroline.

«Oh, cavolo, non posso. Ho un appuntamento con la mia amica.» esclamai e lui abbassò per un attimo il capo.

«Mi dispiace, me ne ero dimenticata.» mi morsi il labbro e sperai non si offendesse.

«Non ti preoccupare, sarà per la prossima.» alzò le spalle e mi concesse un altro sorriso.

«Domani c'è uno spettacolo della compagnia teatrale dove io spesso vado. Non partecipo a questa rappresentazione, ma il mio coinquilino sì. Io ed i miei amici ci andiamo, se ti va puoi unirti a noi e dopo andiamo a mangiare qualcosa.» non so con quale coraggio proposi questa uscita di gruppo, ma ormai era troppo tardi per rimangiarsela. Speravo solo di non metterlo in imbarazzo.

«Oh, grazie, per me va bene.» mi sentii immensamente sollevata quando accettò.

«Perfetto.» sorrisi forse in modo eccessivo. A lui scappò una risatina, che tentò di nascondere.

«Ridi di me?» chiesi, senza essermi realmente offesa.

«No, per niente.» scherzò ed io alzai un sopracciglio.

«Okay, forse un po'. Sono i tuoi picchi di entusiasmo che mi fanno sorridere.» ammise ridendo di nuovo.

«Per fortuna faccio ridere e non piangere.» riflettei e lui mi guardò con gli occhi ridenti.

Continuò a farmi compagnia alla caffetteria ed in un attimo arrivò la fine del turno.
Sembrava non bastarci mai il tempo insieme, si stava creando un bel feeling tra di noi.

Mi aspettò mentre raccoglievo le mie cose e chiudevo il bar.
Mai come questa volta non avrei voluto finire di lavorare.

Mi voltai per guardarlo in volto, la luce dei lampioni gli facevano brillare gli occhi nocciola.

Si passò la lingua tra le labbra e spostò il peso da una gamba all'altra.

«Abiti molto distante?» chiese aggrottando la fronte per l'imbarazzo.

«Non moltissimo, di solito prendo la metropolitana.» risposi giocando con le chiavi che avevo ancora in mano.

«Ti accompagno?» chiese un po' titubante.

«Grazie, perché no.» sorrisi decidendomi a posare il mazzo di chiavi nella borsa.

«Preferisci fare una passeggiata o prendere la metropolitana?» mi guardò con i suoi occhioni scuri ed io non ci pensai due volte.

«Facciamo una passeggiata.» risposi immediatamente e lui sorrise arricciando il naso.
Era così carino.

Iniziammo a camminare e gli raccontai un po' di me, dei miei amici, della mia famiglia, del rapporto con mia sorella minore che era rimasta a casa dei miei poiché era all'ultimo anno delle superiori.

«Anche io ho tre sorelle, una più grande e due più piccole.» mi disse ed eravamo quasi arrivati a casa.

«Peccato che mia sorella non sia qui, potevano conoscersi. Magari se viene per le vacanze di Natale te la presento.» affermai mentre cercavo le chiavi di casa.

«Quindi abiti qui.» alzò lo sguardo verso il palazzo che avevamo difronte.

«Sì, non è il massimo, però è abbastanza vicino all'università e al bar.» alzai le spalle.

«Allora... ti passo a prendere domani sera?» si grattò la nuca, evitando di guardarmi troppo a lungo negli occhi.

«Perfetto. Grazie per avermi accompagnata.» sorrisi e non sapevo se salutarlo con un bacio sulla guancia o no. Mi sentivo così in imbarazzo.

«Grazie a te per la bella compagnia, mi sono divertito.» ci guardammo per un po' senza sapere che dire o fare. Dovevo andare e basta?

«Allora... ci vediamo.» si passò la mano sulla barba e lo trovai dannatamente sexy.

«Sì, a domani.» feci per andarmene e sentivo il cuore battere fortissimo. Perché mi emozionava così tanto doverlo rivedere?

«Eleni.» mi richiamò ed io mi girai di scatto, con il cuore palpitante.

«Forse, ehm, dovrei lasciarti il mio numero, giusto per sicurezza.» tentò per poi mordersi il labbro. Oddio, vuole il mio numero!

«Certo!» lui si sentì sollevato dalla mia risposta positiva. Mi dettò il numero e io lo composi con le mani tremanti. Avevo il numero di Zayn Malik. Dio mio.

«Ti faccio uno squillo così puoi salvare il mio.» dissi e così feci.

«Allora ci sentiamo.» sorrise smagliante.

«Ci conto.» ci guardammo per un altro paio di secondi e poi entrai nel palazzo. Salii le scale quasi volando e quando aprii la porta di casa saltellai per tutto il salone.
Zayn era semplicemente fantastico, anche migliore di come l'avevo immaginato.
Più ci stavo insieme e più mi piaceva, era praticamente perfetto.
Sperai con tutta me stessa che questa storia potesse durare.

Burning Flames [Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora