EPILOGO

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Non ti avevo scelto
Ti avevo appena guardato
E lì...non potevo tornare più indietro.
***
Leggete per favore lo spazio autrice ❤️

Derek's POV

I raggi del sole che sbattono prepotenti sui vetri della macchina si riflettono sul mio volto ancora assonnato. Con uno sforzo esorbitante mi sono sollevato dal letto di Giulia questa mattina per quel dannato appuntamento con James. Sono sgusciato silenziosamente dalla sua stanza per non svegliarla, sapeva già che sarei dovuto uscire con James il giorno seguente. Prima di abbandonare la sua stanza mi sono perso ad osservarla ancora una volta. L'ho osservata nei suoi lineamenti distesi, nelle sue labbra schiuse tenuemente, nel suo corpo perfetto avvolto dalle lenzuola chiare, nelle sue guance rosee, nei suoi capelli scompigliati sul cuscino. L'ho osservata nella sua semplicità, nel suo viso senza trucco, soffermandomi ad ammirare i brividi che hanno preso vita sulla sua spalla nuda. E nella mia mente regna l'immagine di questa notte massacrante colma di passione, dei nostri corpi incatenati mentre le nostre anime si sfioravano entrando in collisione. E so che sono incasinato, che annego nei miei fottuti problemi, e so che è rischioso, ma se c'è una cosa che vale il rischio è lei.

Il trillo insistente del mio telefono mi riporta alla realtà mentre fatico a sfilarlo dai jeans tenendo con una sola mano il volante.

<<Che cazzo vuoi? Ti ho già detto che sto arrivando>> sbotto sfinito dal suo continuo stalkerare. James è un fratello per me, ma questo non toglie che sia insopportabile.
<<Avevo l'appuntamento alle nove e mezza cazzo>> piagnucola come una donna isterica in pieno ciclo mestruale.
Osservo l'orologio sul cruscotto della mia auto e sbuffo spazientito quando vedo che sono ancora le nove e venti.
<< Merda James. Sono in anticipo di dieci minuti>>
<< No non è esatto. Perché finché arrivi...>>

Stacco di scatto la chiamata per non sentire ancora la sua voce acuta.
Fanculo James e il suo appuntamento del cazzo.
È da una settimana che non fa altro che ripetermi che devo accompagnarlo a vedere una fottuta auto, ma non capisco il motivo di rompere così incessantemente le palle.

Dopo cinque minuti accosto l'auto difronte il mio appartamento e salgo rapidamente i gradini. Abbasso la maniglia e mi ritrovo davanti gli occhi la figura di James col cappotto già indossato, la sciarpa che imballa il suo collo come fosse un fagotto, il berretto di lana...
e i guanti...pure?
Ostento un risolino mentre lui mi trucida con lo sguardo picchiettando il piede e incrociando le braccia al petto assumendo un atteggiamento ridicolo.
<< La macchina dobbiamo andarla a vedere sul monte Everest?>> sbotto sarcastico varcando la soglia e superandolo disinvolto, dirigendomi verso il corridoio. Per tutta risposta riduce gli occhi in due fessure fulminandomi con lo sguardo.
<<Dove stai andando?>> chiede irritato e allarmato
<< Posso almeno pisciare?>> sbotto
<< Eh va bene. Ma muoviti>> concede serio come se gli stessi chiedendo realmente il permesso.

Faccio capolino nuovamente in cucina dove James è ancora più irritato di prima e osserva come un demente l'orologio appeso in cucina.
<< Andiamo dai>> prorompo sghignazzando ponendo fine alla sua tortura
<< Finalmente>> sbuffa sollevato << Ah Bro...ti è arrivata una lettera questa mattina>> dice indicando con un cenno del capo il tavolo su cui intravedo un foglio bianco.
<< Da parte di chi?>> chiedo dirigendomi verso il tavolo per prenderla
<< Non lo so. Non c'è scritto. Puoi vederla dopo per favore?>> frigna esausto.

Ma non gli do retta, afferro precipitosamente la lettera sulla quale è inciso il mio nome con una calligrafia particolarmente raffinata.
Scarto rapidamente l'incarto per leggerne il contenuto.

Un brivido agghiacciante scorre nelle mie vene paralizzandomi. Rimango immobile mentre le mie mani stringono con una forza inaudita gli angoli del foglio. Un tocco sulla spalla mi fa trasalire di scatto. James si è posizionato accanto a me e osserva sconcertato la lettera.

<< Merda>> impreca impaurito
Accartoccio aggressivamente questo pezzo di carta e lo scaglio nel vuoto mentre nella mia mente rimbombano quelle maledette parole incise di sopra.

Sta lontano da lei o ti spedisco dritto in galera.

<<Cazzo amico...ti hanno scoperto. Basta con questa cazzata...dacci un taglio...>>

Non riesco più a sentire il parlottio inquieto di James, inizio a girovagare per la cucina, sentendomi un detenuto che percorre il miglio verde.
Perché sono schiavo, schiavo di una fottuta gabbia che ho costruito con le mie mani. Il nodo di impotenza che sento alla gola non mi fa respirare, mi cattura l'ossigeno.
Ma un'altra emozione eclissa la mia rabbia: la paura. La paura di perderla. E adesso mi sento come se mi stessero portando via quel briciolo di felicità che è apparso nella mia vita. Mi hanno fatto sventolare Giulia davanti al naso e adesso qualcuno se la sta riprendendo.
E mi sento solo, senza più nulla, precipitato nell'abisso e lascio che i miei pensieri atroci mi divorino, mi dilanino le viscere, mi squarcino il petto.

E forse dovrei combattere...dovrei lottare per salvarci perché sei stata in grado di farmi infrangere tutte le regole che mi sono sempre imposto, perché hai distrutto le mie barrire senza fare il minimo rumore, Perché so...che se mi fanno perdere te. Mi fanno perdere tutto.

Ma se avessi paura?

Spazio autrice:
Ciao bambine ❤️ La prima parte della nostra storia è giunta al termine con questa lettera anonima che minaccia Derek. Secondo voi chi sarà? 🧐
Lo scopriremo nella seconda parte che pubblicherò a breve sul mio profilo. Vi invito a non togliere dalla biblioteca questa storia perché vi aggiornerò qui sul sequel e di andare a leggere i ringraziamenti che pubblicherò tra pochissimo ❤️

 Vi invito a non togliere dalla biblioteca questa storia perché vi aggiornerò qui sul sequel e di andare a leggere i ringraziamenti che pubblicherò tra pochissimo ❤️

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