Cap.2 COME NOI NESSUNO

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CAP.2

Abbandonare la darsena e il buio sull'oceano non era stato facile. L'oscurità lo faceva sentire al sicuro e coccolato, nonostante l'umidità che arrivava fin nelle ossa. Inutile dire che pensava a quando quello stesso scorcio di acqua e infinito rimaneva a guardarlo insieme a Buck.

Era fottutamente preso da tali emozioni, e la capacità di abbandonarsi a quel rapimento era un po' la sua forza, anche se non tutti l'avrebbero vista a quel modo; eppure lui sapeva dividere ciò che gli procurava buone vibrazioni da quello che avrebbe finito per ferirlo, accettando che provenissero dallo stesso evento. Certo, se la parte buona doveva bilanciarne una terribilmente cattiva doveva davvero aver prodotto ricordi così belli da far tremare le ginocchia; nel caso della relazione con Buck non c'erano problemi, perché il cuore di Lucas era tenacemente ancorato al passato.

Sapeva essere molto sincero con se stesso: gli piaceva dire che, di tutte le persone cui poteva scegliere di mentire, quello che vedeva nello specchio tutte le mattine non gli sembrava quello da preferire.

La sera era solo un ricordo e, per quanto lo spettacolo offerto non avesse rivali, la stanchezza si stava facendo sentire. L'adrenalina alta che aveva accompagnato lo snodarsi di quella giornata si era ormai stemperata, e c'era spazio solo per una doccia calda e il morbido abbraccio del suo vecchio letto.

Dovette discutere con Mary che, naturalmente, aveva preparato cibo per un esercito e non riusciva ad accettare un "no" come risposta, ma decise che data l'occasione avrebbe potuto passarci sopra. E meno male, perché Lucas rischiava di sdraiarsi sul tavolo della sala già apparecchiato con cura e addormentarsi lì, senza nessun ritegno.

Raggiunse il bagno della sua camera da letto (ogni stanza ne aveva uno personale, in quella nuova versione di residenza Belleville) e quasi rischiò d'infilarsi nella doccia senza spogliarsi. Tutta la stanchezza dei mesi passati sembrava essersi data appuntamento da quelle parti.

Mentre si abbandonava al getto caldo che fuoriusciva da più punti della cabina doccia, si domandò da quanto tempo non riuscisse a dormire in modo naturale e profondo. Domanda piuttosto retorica: sapeva benissimo quando la faccenda aveva preso quella piega. Se la ricordava, la faccia del consulente finanziario mentre gli annunciava che la situazione del mercato borsistico era fuori controllo. E dire che aveva fatto proprio affidamento su quegli investimenti, per potersene fottere allegramente della perdita della maggior parte degli ingaggi.

Anzi, a onor del vero, si era concesso anche qualche interruzione di contratto piuttosto colorito, dove togliersi qualche sassolino della scarpa si era rivelato inevitabile. Dal sassolino all'insulto fu questione di un attimo, e tante porte si chiusero per sempre alle sue spalle.

La rabbia sollecitata dai ricordi, condita da tutta quella stanchezza, lo vinse e quasi scoppiò a piangere. Avrebbe potuto farlo col massimo della tranquillità, con le lacrime a scendere nello scarico assieme alla marea di acqua, ma preferì trattenersi. Come aveva fatto un sacco di volte, continuando a tenere per sé il dolore. Il mondo doveva vedere in lui soltanto un uomo così attraente da essere (stato) pagato per fare il modello, ora stanco per l'intensa e dissoluta vita condotta e niente di più. Se non vuoi essere trattato come un perdente non comportarti da tale.

Girò la manopola, per non prolungare la sua permanenza sotto il getto che lo avrebbe indotto a lasciarsi scivolare lungo la parete, per poi trovarsi seduto sul fondo della doccia. Allungò il braccio e trovò subito il telo di spugna. Si asciugò nel solito modo frettoloso, poi indossò l'accappatoio. Ah, adesso sì che poteva abbandonarsi alla stanchezza!

Si rese conto di aver ritardato il proprio rientro nella speranza che il padre avesse deciso di fargli una sorpresa, anticipando il proprio ritorno. Ma evidentemente doveva aver deciso che non ne valeva la pena, ritorno del figliol prodigo o meno. Poi il suono del campanello d'ingresso gli fece fare un salto, costringendolo a riaprire la porta alla speranza.

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⏰ Last updated: Mar 07, 2018 ⏰

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