Capitolo 26

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Lucinda

Cominciai a respirare affannosamente.
"C-che ci fai qui?" Chiesi, mentre iniziavo ad indietreggiare.

"Mi dispiace" rispose solamente, mentre avanza verso di me. Dalla sua manica, tirò fuori un pugnale argenteo.

Sbarrò gli occhi."S-sei incinta" sussurrò, mentre lasciava cadere a terra quest'ultimo.
"Non posso farlo!" Gridò, cadendo in ginocchio.

Scossi la testa, mentre iniziavo a indietreggiare sempre di più. «Con chi sta parlando?» pensai, mentre lo sentivo urlare. Ad un certo punto si rialzò.

Un sorriso lugubre aveva preso possesso delle sue labbra. I suoi occhi divennero neri, come la pece.

"Bjorn" sussurrai, ma lui si mise a ridere. "No, hai sbagliato persona" affermò, sospirando e continuando ad avvicinarsi a me.

"Kader" dissi, mentre il sangue mi si gelava.
"Esatto" sussurrò, raccogliendo il pugnale da terra, cominciando a guardarlo con interesse.

"Non puoi farlo" soffiai, mentre alcune lacrime cominciavano a rigarmi il viso. "Oh, povera piccola" commentò, mentre con uno scatto mi fu addosso.

Lo spinsi lontano da me, ma lui mi comparì dietro. Mi spinse a terra. "No ti prego" lo pregai, mettendomi una mano davanti al ventre. Non avrei perso la mia bambina.

"È un peccato, sarebbe stata una bambina bellissima" disse guardandomi la mano appoggiata sulla mia pancia.

"Ti odio, mi hai rovinato la vita, sei solo un mostro" affermai, mentre iniziavo a singhiozzare.

'Joseph, vieni al castello, ti prego' dissi tramite il collegante mentale. 'C'è Kader' continuai.
"Si, si, sono un mostro eccetera eccetera" sussurrò, facendo roteare il pugnale davanti ai miei occhi.

"Le tue ultime parole?" Continuò, mentre indirizzava la punta della lama verso di me.
"Allontanati da lei" gridò una voce in fondo al corridoio.

"Joseph" dissi con le lacrime agli occhi.
"Oh, ecco il compagno" affermò Kader, iniziando a ridere. Alzò una mano verso Jospeh, immobilizzandolo.

Dopodiché, il compagno della Dea Luna mi strattonò fino a mettermi in piedi. "Addio, piccola Lucinda".

Dopodiché la lama entrò con forza e violenza dentro la carne del mio grembo. "Addio, Eleanor" sussurrò semplicemente, prima di scomparire.

Spalancai gli occhi. «Non l'ha fatto sul serio» pensai, mentre cadevo a terra. "No!" Gridò la voce Joseph, mentre sentivo i suoi passi farsi sempre più vicini.

"I-io, mi ha bloccato, non riuscivo a muovermi" disse guardandomi negli occhi. "N-non preoccuparti" soffiai, quasi senza voce, mentre premevo sulla ferita.

Alcune lacrime cominciarono a rigarmi il viso.
"No, ti prego, non morirai oggi" affermai, mentre si alzava.

"Chiamate un medico!" Urlai, mentre alcuni lupi facevano quello che li avevo ordinato.

"Jospeh, è troppo tardi" ammisi, sentendo il mio cuore cominciare a battere sempre meno frequentemente.

"Ti devo dire una cosa" continuai, mentre dei dolori mi percuotevano il corpo. "E-ero incinta, di Eleanor" dissi ancora, mentre sul suo volto si dipingeva una una maschera di disperazione.

"Stavo per diventare di nuovo padre?" Chiese, iniziando a piangere a sua volta. Annuii lentamente.

"Non è stato Bjorn a farmi questo, ma Kader" sussurrai, mentre chiudevo gli occhi. Sentii la mano di Joseph sollevarmi la nuca.

"No no, non morire, non ora" affermò, mentre vedevo la sua solita luce negli occhi, spegnersi.

"L'hai detto tu, noi siamo una famiglia e dobbiamo rimanere uniti" continuò, mentre un sorriso si impossessava delle mie labbra.

"Non mi lasciare" continuò ancora, mentre appoggiava le sue labbra sulla mia fronte. "Io non ti lascerò, starò sempre al tuo fianco e a quello di Sebastian" affermai, allungando una mano verso il suo viso.

Lui me la afferò subito. "Se muori io non riuscirò a vivere" ammise, cominciando a singhiozzare. Lo guardai tristemente.

"Sì che ce la farai, devi essere la forza per nostro figlio, ricorda che starò sempre qui dentro, Ti Amo" dissi, indicandogli il cuore con il dito.

"Lucinda!" Gridò la voce dell'uomo, ancora chino sul corpo della compagna. Un urlo disumano squarciò l'aria.

I soccorsi arrivarono. "Signore, c-ci aveva bloccati, non riuscivamo a muoverci" sussurrò un medico, mentre guardava il corpo esanime della sua Regina.

Non risposi. Le accarezzai per l'ultima volta i capelli neri, dopodiché mi alzai. Mi asciugai il viso e guardai le mie mani, ricoperte dal sangue di Lucinda.

"Organizzate il funerale per domani" dissi, mentre cominciavo ad incamminarmi verso la mia stanza.

Percorsi con lentezza i corridoi, quando una voce mi chiamò. "Papà?" Chiese la voce di mio figlio.

Mi girai, rivolgendogli un sorriso tirato.
"Ti ho sentito urlare, è successo qualcosa?" Chiese ancora, mentre abbassavo il capo.

"Non ho urlato" risposi solamente. Abbassò il capo. "Dov'è la mamma?" Domandò tranquillamente.

Joseph lo guardò negli occhi. "Vieni qui" gli dissi, mentre un vuoto iniziava a crescermi dentro.

"Tua madre non la rivedremo mai più" continuai, mentre gli occhi del bambino si spalancavano e si riempivano di lacrime.

"Mi dispiace" sussurrai al bambino, stringendolo. Il bambino strinse le sue piccole braccia intorno al collo del padre. Sapevo che avrei distrutto quel Kader, anche a costo di perdere la vita.

"Sebastian, va in camera tua" gli dissi, mentre il piccolo annuiva. Lo vidi allontanarsi, dopodiché entrai nella mia stanza.

Il profumo di Lucinda, ancora presente nella stanza, mi fece rabbrividire. Ammirai una foto sopra al comodino, ci rappresentava.

Lucinda avevo un sorriso smagliante, come al solito. Sorriso che non avrei mai più rivisto.

La presi in mano e la frantumai nel pavimento.
Cominciai a rompere qualsiasi cosa. "Perché?" Gridai, rivolgendomi verso il cielo ormai scuro.

Caddi a terra in ginocchio, domandandomi che cosa avessi fatto di male per meritarmi la morte della mia compagna.

Al castello di Bjorn...

Kader

"Finalmente ho avuto la mia vendetta" affermò, mentre sorseggiavo un bicchiere di vino. Un movimento d'aria alle mie spalle mi fece girare di scatto.

Sbarrai gli occhi per la persona che mi si presentò davanti. "Punirma.." sussurrai, appoggiando il bicchiere sopra al tavolo.

"Kader, che hai fatto?" Sussurrò quella che tutti i lupi conoscevano come La Dea Luna. "Ho avuto la mia vendetta" risposi io, mentre lei scuoteva la testa, facendo muovere i suoi lunghi capelli bianchi.

"Hai sbagliato".









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Eccomi.

Mi spiace.
È stato difficile scrivere la scena della morte di Lucinda.

Alla prossima

The Alpha King: The BeginningOù les histoires vivent. Découvrez maintenant