Capitolo 56

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Suona la sveglia e odio questa suoneria fastidiosa del cellulare di Adam, però continuo a rigirarmi nel letto, quindi decido di alzarmi.

Le sue braccia mi afferrano facendomi cadere sul suo corpo. "Così potrei ucciderti, non sono una piuma"

"Ma sta zitta" Mi zittisce con un bacio. "Mh, buongiorno" Fa cenno verso il suo cellulare. "Chi mi ha chiamato?"

"Era la sveglia"

"No, non è quella la suoneria della sveglia"

Prendo il suo cellulare e controllo le chiamate , l'ultima è quella di mio fratello. "Evan"

"Cosa vuole adesso?" Sbuffa. "Di sicuro vuole sapere il motivo per cui non siamo entrati a scuola"

"Cosa?"

"Rose, sono le dieci di mattina, dove vorresti andare? Senti che freddo che fa fuori" Fa finta di tremare. "Orribile"

Vado a preparare due tazze di caffellatte e sento Adam parlare a telefono con mio fratello. "Cosa voleva?" Chiedo dandogli la sua tazza.

"È un cretino!" Esclama con tono furioso. "Mi ha appena detto che stasera non giocherà perché ha altri impegni. Cristo" Sbraita buttando della legna sul fuoco. "Cosa cazzo gli frulla in quella testa"

"Calmati, Adam" Gli accarezzo i capelli.

Sbuffa. "Menomale che ci sei tu con me, tu e basta" I suoi occhi penetrano i miei. "Non pensare mai che io possa sostituirti o possa tradirti, nemmeno per un secondo. Quello che hai fatto tu al mio cuore, nessuno mai."

"Adam, voglio fiducia. Solo quello!"

"Hai già tutta la mia fiducia, ti fidi di me?" Chiede.

"Ci provo ed è già abbastanza" Dico voltandomi dall'altra parte, stringendo il cuscino.
Lui azzera lo spazio tra di noi e mi abbraccia da dietro, mi bacia la schiena e il collo.

"Ed è già abbastanza" Sussurra. "Davvero credi che io possa tradirti?"

"Perché non farlo?" Alzo le braccia al cielo.  "Tutti gli altri hanno sempre preferito le altre a me, nonostante io potevo dargli il mondo, ma loro non volevano quello"

"Io non sono tutti gli altri, Rose"

"Lo hai fatto anche tu" Alzo il tono della voce. "Hai preferito Stassie a me, come potrei adesso fidarmi di te? Come potrei non pensare che potresti rifarlo? Tu non sai come ci si sente ad essere sempre la seconda scelta di qualcuno, la cosiddetta ruota di scorta. Smetti anche di mangiare perché ti si chiude lo stomaco, inizi a domandarti cosa hanno le altre che tu non hai, perché sei così sbagliata."

Resta a guardarmi con occhi tristi, come se volesse mettersi nei miei panni per prendersi tutto il mio dolore. "Non avrei mai voluto farti del male, non avrei mai dovuto. Io non ho preferito lei a te, io volevo una tua reazione, volevo farti ingelosire, ma non me ne frega un cazzo di farti ingelosire. Quando ho capito che ti stavo per perdere, mi stavo perdendo anche io ed ho capito che tu sei l'unica donna che io possa volere al mio fianco.  Ti avrei aspettato anche per anni interi se non ti fossi risvegliata. E devi credermi su questo, io voglio te, non perché voglio scoparti. Voglio te perché sei la mia cura, sei l'unica persona che vorrei sempre e per sempre. Anche se non credi che qualcosa possa durare per sempre, credi in noi. Io e te." Mi accarezza le guance ed io abbasso gli occhi. "E non sentirti sbagliata perché non lo sei affatto, le ragazze come Stassie non valgono niente. Tu vali 24 carati, vali così tanto e neanche te ne accorgi. Io ho scelto te e sceglierò ancora te sempre. Io non so spiegare cosa sei per me, sai che non sono un tipo da queste cose, sono chiuso e non mi apro con nessuna. Ma con te è diverso. Ti prego, non dire mai più e non pensarlo neanche di essere imperfetta, perché sei il fiore più delicato che io abbia mai avuto nelle mie mani e ho così tanta paura di rompere quel fiore che a volte faccio del male a me stesso per non farlo a te." Sorride. "Io sono il ragazzo più imperfetto su questa terra e tu lo sai, sai i miei problemi, i miei complessi, le mie paure. Eppure tu sei andata oltre e non lo avrebbe fatto nessuno"

"I tuoi complessi con me non sono niente, le tue paure lo stesso. Sai che le annulliamo insieme."

"Ciò che voglio dirti anche io. Per questo con te ho meno paura di me stesso e riesco a non sentirmi inferiore"

Arriva una chiamata sul cellulare di Adam, Evan.
"Ma che cazzo! Arrivo!" Si alza dal letto. "Dobbiamo andare"

Annuisco.
Vado a vestirmi e aspetto che esca dal bagno.
"Cosa sta succedendo?" Chiedo.

"Ha cambiato idea sulla partita e ha detto che il mister deve parlarmi"

Faccio finta di crederci.
Mi stampa un bacio sulle labbra e andiamo verso casa mia.

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