Chapter 39 - Doubt

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Nonostante il pomeriggio passato insieme, a cena tenni Jake ugualmente a distanza e Shane se ne accorse ben presto.

- Non ha funzionato la mia tattica? Cazzo, vi ho lasciati da soli tutto il pomeriggio! - si lamentò, tagliando energicamente la carne sul piatto.

- Attento che rovini il piatto, Cupido. - lo ripresi.

Roteò gli occhi.

- Ma non è neanche tuo questo piatto! Non rompere il cazzo e vai a fare un po' di sano sesso. - sbottò il moro.

- E con questo? Secondo te è giusto trattare male ciò che non è proprio solamente perché non è proprio? - ribattei.

Shane ripeté il movimento e continuò a mangiare.

- Invece di fare il martire, rispondi. - insistetti.

- A cosa devo rispondere? Non me ne frega un cazzo di questo piatto, ma con te non si può discutere. Hai ragione, guarda. Hai sempre ragione tu. Non contare proprio la mia opinione che tanto...

Scoppiai a ridere. Ne stava facendo un dramma inutilmente, era evidente.

- Ciao, mi chiamo Saint Archer, ho diciotto anni ma so a memoria quindici enciclopedie diverse, ho sempre ragione io, non ascolto chi ha meno di sette lauree e anche se ascolto ho sempre ragione io. Ah, e non provate a dirmi che non si può sempre aver ragione perché, cazzo, ho sempre ragione io! - esplose.

Tutta la sala scoppiò a ridere, me compresa. Era impossibile restare seri di fronte ad un'esibizione simile. Che fossi io il soggetto della parodia era un altro conto, ma non potei fare a meno di trattenermi lo stomaco a causa delle potenti risate che mi scuotevano da capo a piedi. Mio malgrado, dovevo ammettere che mi aveva imitata, esagerando ed enfatizzando, in maniera brillante.

- Vai a farti benedire, Shane. - ridacchiai.

- I frati di Notre-Dame vanno bene o devo andare direttamente dal Papa? Tanto Roma non è mica lontana e, anche se lo fosse, farei migliaia di chilometri per una che ha sempre ragione. - rispose, facendo scoppiare tutti a ridere di nuovo.

Felice di non essere stata costretta a parlare di me e Jake, terminai la cena in tutta serenità. Non ricordavo quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che avevo riso così tanto.

Tornai in camera con quella spensieratezza simile all'ebbrezza ancora addosso.

Sul mio letto, era poggiato un sacchetto blu notte.

Non era un sacchetto qualunque, però... L'avevo già visto da qualche parte. Lessi la scritta e ricordai: si trattava della libreria di quel pomeriggio!

Il biglietto recitava x Saint.

Estrassi il pacchetto blu, dello stesso blu del sacchetto, e strappai la carta. C'erano tre oggetti dentro: un quadernino rilegato in cartoncino rosso e nastro scarlatto, con fogli di carta spessa, una penna stilografica argentata a punta elegante, con una scritta incisa a caratteri francesi, e infine un album in cui avrei potuto inserire fino a duecento fotografie, con la scritta Paris argentata. Nel primo spazio c'era la foto del nostro bacio davanti alla Tour Eiffel. Quando aveva avuto il tempo di sviluppare la fotografia?

Ero sorpresa. Non mi aspettavo che qualcuno potesse mai farmi un regalo così bello e, una parte di me, sapeva già ad opera di chi fosse.

Aprii la porta per andare a cercare Jake, ma lo trovai più in fretta del previsto: era appoggiato alla destra della porta con aria annoiata. Si staccò dal muro quando mi vide.

- Mi chiedevo quanto ci avresti messo. - fece un sorriso sghembo.

Quando realizzai ciò che intendeva, rimasi a bocca aperta per qualche secondo. Ero così prevedibile? Decisi comunque di sorvolare.

- Grazie. È un regalo bellissimo. - dissi, sincera a tutti gli effetti.

- Così potrai scrivere tutte le stronzate che dico su carta. - ridacchiò - Scherzo, quella carta è troppo bella per essere sprecata con le mie stronzate.

Non potei fare a meno di ridere sommessamente. Sapeva provocare la mia ilarità con una semplicità sorprendente.

Gli afferrai il polso e lo trascinai in camera con me, non conoscendo bene il motivo che reggeva tale azione.

Negli ultimi tempi, si era sviluppata in me una fazione ribelle che tendeva ad avere la meglio su quella razionale. Sarebbe stato opportuno decidere se era una buona cosa o meno, ma sul momento sospettai che non lo fosse.

E allora perché continuavo a dar retta a quello spirito ribelle che reclamava vittoria con tanta aggressività?

Riposi i regali all'interno del sacchetto e sistemai quest'ultimo sul comodino.

Subito dopo, due mani si posarono sui miei fianchi e un paio di labbra accarezzarono il mio collo. La mia pelle sfrigolava, bollente.

Ah.

La situazione rischiava di sfuggirmi di mano.

- Jake... - sussurrai, vagamente discorde.

Le sue labbra si stavano dimostrando decisamente troppo abili come sostegno alla fazione ribelle di me.

- Perché ti opponi sempre, Saint? Lo voglio io, ma lo vuoi anche tu. Lo sento. Lo senti. Smettila di fare la difficile.

- Se non mi oppongo io, che succede? - domandai, a bruciapelo.

- Succede che ti posso dimostrare quanto ti amo, anima e corpo. Ma devi darmene la possibilità. - supplicò.

Colsi nelle sue parole un errore enorme.

- La tua dimostrazione richiede troppa attività da parte mia. - tentai, in uno ultimo sforzo di strenue ribellione.

- Vaffanculo, zitta e baciami. - grugnì Jake in risposta, con il cervello sconnesso a qualunque collegamento logico.

Mi girò facendo leva sulle mie spalle e si avventò sulle mie labbra: se queste ultime non fossero state delle traditrici talmente subdole da ricambiare con la medesima intensità, avrei giudicato l'attacco quasi una violazione. E, forse, mi ero sbagliata io: lo voleva lui, ma lo volevo ardentemente anche io.

Commisi l'errore di indietreggiare per cercare un appoggio e inciampai inspiegabilmente contro il materasso, perdendo l'equilibrio. Caddi io e cadde anche lui, sopra di me.

Le sue mani poggiavano ai lati della mia testa, il suo corpo mi sovrastava e il suo viso incombeva su di me.

Solo una settimana prima mi sarei domandata se non ci fosse qualche via di scampo; in quel momento, mi chiesi come mai non mi fossi posta nemmeno il dubbio. Ero certa di volergli sfuggire?

Accadde poi l'impensabile: la porta si spalancò.

Terrorizzata, spinsi via Jake con una forza che non pensavo di avere e lui finì per terra, mentre uno shock potente si abbatteva su di me.

- Saint? Jake? Ma che diavolo... ?!

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Secondo voi di chi si tratta? 😈

Love you 🌹

Amore Senza DisciplinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora