Capter 11

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"Il cinque agosto" iniziò a parlare "quel fottuto cinque agosto di due anni fa ha cambiato la mia vita. Tutto è successo quella mattina, io, mia madre, mio padre e la piccola Georgia, mia sorella, stavamo ritornando dal mare, io non ero stato tutto il tempo con loro perché avevo diciotto anni e volevo stare con i miei amici, quindi mi diressi verso il bar e restai la tutto il tempo, non mi andava di farmi vedere con i miei genitori dagli altri. Dalla finestra del bar vedevo Georgia giocare da sola, avrei voluto tanto fargli compagnia ma come sempre è l'orgoglio che vince, dopo tre ore in spiaggia era arrivato il momento di andare e quindi salimmo in macchina, mancava pochissimo per arrivare a casa ma una fottuta macchina ha tagliato la strada a mio padre e finimmo fuori strada in una specie di burrone." Fa una pausa per asciugarsi le lacrime e io lo abbraccio come per dirgli che se vuole può continuare, io sono qua.

" Il burrone non era tanto profondo, ma fu violento l'impatto con il terreno e la macchina sembrava una trottola e non era una delle migliori macchine, quel giorno mio padre ha preferito prendere una macchina più vecchia per andare a mare. Quando la macchina rotolò e cadde nel burrone si vedeva solo fumo. Io per un momento non capii più niente sentivo solo le urla di mia sorella e dei miei genitori. L'impatto è stato grave ma ho riacquistato subito i sensi e appena mi svegliai vidi mia sorella che ancora respirava a malapena perché l'ho protetta stringendola, ma i miei genitori.. loro non c'erano più" lo stringo ancora più forte al suono di quelle parole " mi dispiace tanto" dissi non sapendo cos'altro dire.

"Georgia adesso è in un orfanotrofio, a me non mi c'hanno portato perché avevo diciotto anni ed ero maggiorenne.. dopo i funerali sono diventato il fallimento di adesso, e quello che rimpiango è di non aver detto l'ultima volta ai miei genitori che li amavo con tutto me stesso, non li ho potuti nemmeno abbracciare capisci? e in più non ho passato quell'ultima mattinata con loro e sono a pezzi, per questo faccio del male, ma grazie a te ho capito che amare è molto meglio che odiare." Mi disse baciandomi. Poi si staccò e continuò a parlare. "la cosa più brutta in questa storia è che oltre aver perso i miei genitori, ho perso anche mia sorella nonostante sia viva, ho provato a farmela dare per prendermene cura, ma nulla da fare." disse asciugando le lacrime, in un certo senso mi sembrava stano che ora era Harry a piangere. Visto che lui mi ha parlato di lui, è ora che anche io gli racconti la mia storia.

"Lo sai" iniziai a parlare " io sono italiana, anche se non si capisce, mi sono trasferita qua all'età di cinque anni perché i miei genitori si sono separati e sono venuta con mio padre, eravamo una famiglia felice, di quelle che c'è n'erano poche in giro, ma tutto si rovinò alla morte di mia sorella, quando io avevo cinque anni, lei me aveva sedici, lei era bellissima, al contrario di me lei aveva i capelli lisci più chiari dei miei e gli occhi azzurri come il cielo, aveva un fisico da far invidia ed aveva un carattere magnifico. A quell'età iniziano diciamo i primi amori e purtroppo Elisabeth, era così che si chiamava, incontrò il ragazzo più sbagliato che esista, ma trattava male, ogni sera quando veniva a cas andava subito in camera sua e io salivo per confortarla e lei mi raccontava tutto perché vedevo cinque anni e sapeva che non parlano con i miei genitori, ma lei lo amava sai? lo amava con tutta se stessa, lui l'amava anche, ma non nel modo giusto, la picchiava e vedevo mia sorella per darsi sempre di più, non mangiava più, avvolte quando entravo nel bagno e la vedevo tagliarsi io braccio, all'epoca io ero troppo piccola per capire, ma se sono avessi capito mia sorella sicuramente era qua. Ma la colpa non n'è stata sua, ma è stata di quello stronzo. Era una sera di dicembre quando la polizia arrivò a casa mia, mia mamma era preoccuoata e mio padre pure, io ancora non capii nulla, ma dopo disse che Elisabeth era morta sul colpo in un incidente stada le perché il suo fottuto fidanzato correva il doppio della velocità massima, e per di più era ubriaco. Da quel giorno in poi la mia famiglia si sfasciò completamente, mio padre era diventato come un muto e mia mamma beveva sempre e non badava a me ed in più stava in giro tutto il giorno, ma la sera dentro casa mia succedeva l'inferno fino a quando i miei decisero di separarsi. Non dimenticherò mai mia sorella, per lei ero la sua Charley e mi chiamava solo lei così per questo non voglio che

nessuno mi chiami cosi" dissi con le lacrime agli occhi e lui mormorò "mi dispiace così tanto per tutto l'inferno che ti ho fatto passare, scusa davvero, non avere paura di me" a dire il vero io avevo molta paura di lui ... ha ucciso tante ragazze come faccio a non avere paura ? Ma in fondo so che ha solo bisogno di qualcuno che lo ama.. quel qualcuno probabilmente sono io.

{{ SPAZIO AUTRICE}}

Salveeeeee :) come va? Scusate per il ritardo ma spero che il capitolo vi sia piaciuto ;)

Goodnight bellissime ❤️

Ps: mi scuso per gli eventuali errori e lasciate qualche commento.

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