Non ho mai creduto fino in fondo di poter fare qualcosa di stravolgente nella mia vita. Ho vissuto per 19 anni nella mia piccola casetta in campagna con i miei genitori. Il mio sogno era stato sempre quello di diventare qualcuno e di poter cambiare il mondo, niente male no?
L'ho pensato anch'io.
Insieme alle mie amiche eravamo amanti della vita tra i grattacieli, amavamo guardare film ambientati in questo"caos" che mia mamma definirebbe proprio in questo modo.
A me questo non dava fastidio, anzi volevo assaggiare un po' di questa vita e così un giorno qualunque dell'estate ho avuto un sogno e mi svegliai più convinta che mai di ciò che volevo.
-Voglio andare a studiare legge.- dissi decisa come non mai ai miei genitori che in quel momento erano nel bel mezzo della colazione. Arrivai di corsa in cucina senza neanche cambiare il pigiama.
-Bene, siamo davvero contenti.- disse mamma girando la testa da dietro i fornelli dove presumo stava preparando le crepes. Papà condivise la gioia di mamma, ma questo non era tutto.
-Voglio andare a studiare a New York!- esclamai stando già con i pensieri lì.
-Cosa?!- urlò mamma facendo cadere due pentole per terra. Papà tossi più volte non so se a causa del biscotto che mandò giù all'improvviso o per la sorpresa.
-Amy siediti che ti passo le crepes, le vuoi con la nutella o con la marmellata?- notai il suo tono di voce nervoso.
-Con la nutella.- risposi alzandomi per prenderla da sola.- mamma, io non stavo affatto scherzando. Sono seria.- aggiunsi per farla ritornare sul discorso.
-Ci sono delle cose che ancora non puoi capire. Il sogno si è un sogno fantastico ma irrealizzabile.- rispose lei.
-Studierò e lavorerò per mantenermi. Lo sai tu stessa mamma che vivendo in una grande città si hanno anche più possibilità, no?
-Se ci si impegna anche in una città poco importante lo si ottiene il successo. Il posto dove vuoi andare è lontato, non pensare di avere una risposta diversa da parte mia.
-Mamma ha ragione. Pensaci bene.- ribadì papà.
Io però la decisione l'avevo già presa, per il resto dell'estate avevo continuato le mie preghiere, dimostrandomi sempre corretta nei loro confronti. Non una volta ho dimostrato di esser una persona affidabile e per esperienza sapevo che convincerli era solo una questione di tempo.
Fortunatamente avevo ragione e il biglietto di sola andata fu il più bel regalo di compleanno che mi avessero potuto fare.
Avevo programmato tutto. Una stanza nel dormitorio era già stata sottoscritta a mio nome, quel che dovevo fare per rimanere lì senza costi eccessivi era solo superare la prova d'accesso. Un obiettivo non banale in quanto l'università era una delle più famose al mondo ma neanche impossibile.
"Ce l'avrei fatta? Certo che si!
Mai arrendersi." mi invitavo ogni qualvolta mi tornavano in mente i dubbi.
Due valigie talmente piene che da sola non sarei riuscita mai a chiudere, più una serie di abbracci dalle persone a me più care, era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento mentre aspettavo l'annuncio del mio volo.
Non avevo mai preso prima di allora l'aereo, nessuno dei miei amici lo aveva preso, perciò non avevo idea di cosa aspettarmi. Una sola cosa sapevo però, che non c'era niente da temere, questa era solo una partenza per una vita nuova.
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You only lie once
RomanceSiamo tutti bravi con le parole, ci vuole poco a mentire ma a volte riparare è impossibile. Potrei definirmi una cantante ma se non so cantare mentirei di fronte a me stessa. Lo stesso vale con l'amore, puoi amare ma se non ami con il cuore non vale...
