Epilogo

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Un paio di anni dopo


Zayn guarda Allison dormire tra le sue braccia. Gli fa strano avere – ancora – qualcosa di così piccolo, e fragile, tra le mani.

Ma è una sensazione stupenda, che con il passare del tempo ha cominciato a dimenticare.

«Lyn non c'è?» chiede Cecilia, giocando con la margherita che America le ha portato da casa.

«Arriva subito, doveva passare un attimo in farmacia.» le risponde, senza alzare gli occhi dal visino rilassato appoggiato al suo bicipite.

Ha i tratti del viso uguali ai suoi e la cosa, chissà perché, lo riempie di orgoglio.

«Papà!»

Eccola.

Zayn alza appena lo sguardo e va incontro alla sua peste preferita – sempre che Allison non diventi come Am .. In quel caso la classifica potrebbe leggermente variare! – .

Lui le sorride e le accarezza dolcemente la testa, abbassandosi sulle ginocchia.

«Hai fatto disperare gli zii?»

«Sono stata brava!» esclama un po' troppo forte, disturbando la calma della piccola che subito protesta muovendo le manine.

Allison inizia a fare le solite smorfie che solo i neonati, prima di piangere, sanno fare. Allora Zayn si rialza, pronto a cullarla per evitare che si svegli del tutto. America ai suoi piedi, imbronciata, richiama l'attenzione del suo papà: vuole essere partecipe anche lei di quello che succede alla nuova arrivata che, da quando è nata, non fa altro che rubarle tutte le premure.

Lui la prende per mano, l'aiuta a sistemarsi sul divanetto in vimini e poi si siede vicino a lei.

«Piano, devi fare piano. Ti ricordi cosa ha detto la mamma?» la mette alla prova, quando con le braccia si sporge su Allison.

Le hanno ripetuto un sacco di volte di fare piano, con lei, ma è troppo piccola per capirlo.

«Sì, non è un giocattolo.» risponde preparata, accarezzando la sua testolina.

Zayn accompagna il suo gesto con la propria mano, allentando la presa di America che è ancora abbastanza decisa.

«Brava.» le lascia un bacio sulla tempia.

Nel frattempo Cecilia va ad aprire la porta, il suono del campanello arriva fino in giardino.

«È arrivata!» esclama America, seguendo con lo sguardo la zia.

«Chi è arrivata, Am?»

Sorride mentre Lyn e sua sorella appaiono insieme dalla porta finestra del soggiorno.

«La mamma!»

Si aggrappa alla coscia di Zayn e, come può, scende velocemente dal divanetto per correre verso Lyn.

Lei si china e la abbraccia, alzando poi lo sguardo e perdendosi in lui: quanto le è mancato vederlo con in braccio un fagottino così bello.

Sì. Si è innamorata di nuovo.


Lyn guarda un'ultima volta il cestino del bagno e dopo scende le scale, attraversa il corridoio, esce dalla porta finestra della veranda. Sono tutti in giardino, il sole splende alto nel cielo ma all'ombra si sta piacevolmente bene.

Zayn è seduto vicino al barbecue, con una birra in mano: annuisce a Matt, intento a preparare le piastre per la carne da grigliare. L'occhio le cade immediatamente sulla sua casacca di basket, che lascia ben vedere i molteplici tatuaggi sulle sue braccia, insieme a qualche cicatrice che ancora non è riuscito a coprire del tutto con l'inchiostro nero.

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