[5] ▪️Sei un grande combattente▪️

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Tornò con mente e corpo alla battaglia, guardandola con occhi diversi: la Bestia Nera, eh? La osservò attentamente, stava (com'era ovvio) avendo la meglio sull'Omega che, pieno di sangue, indietreggiava e gemeva sempre più, reggendosi su tre zampe. La quarta era messa così male da non essere riconoscibile.
Alla fine, con un ultimo ruggito, il lupo grigio abbassò le orecchie, poi cadde a terra e smise di muoversi; il suo petto ferito si muoveva a malapena, presto avrebbe smesso completamente di farlo. Naruto, nonostante tutto, provò un po' di pena per lui, e si sentì in colpa: fino a quel momento, aver ucciso gli Omega gli era sembrata una lecita autodifesa, dopotutto l'oro l'avevano praticamente massacrato di botte, ma ora non la vedeva più in questo modo. Piuttosto, aveva privato un guerriero lupo di ciò che lo rendeva forte e felice, qualunque fosse il colore dei suoi occhi: un branco.
Si alzò in piedi, e tremando strinse il tessuto lacerato della felpa, a testa bassa. La Bestia Nera si avvicinò al nemico, per finirlo con una potente zampata probabilmente alla gola, ma il ragazzo le si parò davanti: probabilmente era sembrato ridicolo, rispetto alle dimensioni del lupo, ma non gli importò.
Si lasciò cadere in ginocchio davanti al grigio, che con le ultime forze tentò di alzarsi per morderlo; l'Alpha ringhiò, ma Naruto concatenò i loro sguardi.
Sasuke, racchiuso nella rabbia, vide le gemme diamantine di quel giovane opache di rammarico, e il suo cuore di ghiaccio parve sciogliersi sul posto.
Non smise di ringhiare, tuttavia fece un debole cenno con la testa.
Naruto si voltò nuovamente verso l'Omega, ormai redivivo, e alzò una mano verso di lui: questi non chiuse i suoi occhi di zaffiro, fieramente, e attese il pugno o il colpo del giovane, che però non arrivò mai.
In compenso, il palmo ambrato di Naruto accarezzò dolcemente la testa macchiata di sangue del lupo, che se prima si dibatteva ringhiando, presto si calmò, abbandonandosi senza forze al terreno.
«Mi dispiace... Mi dispiace tanto, non avrei dovuto farlo. Mi sono lasciato accecare dalla rabbia, e ho tolto la vita ai tuoi amici.» La sua voce tremò. «Sono proprio un idiota, eh? Mi rendo conto di aver sbagliato solo quando è troppo tardi per rimediare. Ti ho causato tanto dolore, e non potrò mai perdonarmi per questo... Io... Non voglio più che le persone soffrano per colpa mia.»
Forse senza accorgersene, l'Omega iniziò a piangere, uggiolando e singhiozzando senza ritegno; calde lacrime si mescolarono al sangue, come a evidenziare il fatto che il dolore seguisse sempre e comunque la morte.
Era un circolo vizioso senza fine, che mai si sarebbe interrotto: Naruto lo sapeva bene, non di meno, si lasciò trafiggere dai sensi di colpa.
Non auguro la solitudine nemmeno al mio peggior nemico... Per lo meno, rivedrò presto i miei compagni. La voce dell'Omega era esausta, ma priva di risentimento. Senza il rancore con cui si era rivolto a Naruto poco prima, questi si rese conto di quanto giovane dovesse essere, e si sentì morire.
«Va tutto bene,» Lo rassicurò, con voce dolce. «Starai bene, te lo prometto. Un uccellino mi ha detto che è come dormire, sai?»
Il lupo grigio alzò faticosamente la testa, utilizzando le sue ultime forze; la mano di Naruto, ormai lasciata molle sul capo della bestia, scivolò fino al suo muso, dove percepì il contatto di una lingua umida.
Sei un grande combattente. La voce di Kurama rimbalzò nella mente dell'Omega, che ghignò un ultima volta, prima di abbandonarsi alle ginocchia di un tetro Naruto, sull'orlo del pianto.
Da lì in poi, sprofondò il silenzio. Persino il bosco taceva, gli animali parevano essere completamente assenti, o in attesa di qualcosa che non sarebbe mai successo; un placido venticello scompigliava il pelo grigio dell'immobile Omega, senza un rumore, mentre altri soffi più consistenti si addentravano nelle ciocche dorate di Naruto.
«Sono proprio un gran coglione...» Mormorò. Quando era particolarmente scosso, non percepiva la differenza tra parlare e pensare, così il suo corpo agiva per conto suo. Di solito procurava solo figure di merda, ma in quel caso... Sembrava solo patetico, a parer suo.
Alzò nuovamente lo sguardo verso la Bestia Nera, che lo fissava imperturbabile con le sue gemme di rubino, e fece un piccolo sorriso tremolante.
«Non so perché tu mi abbia protetto. Non lo meritavo. Comunque, grazie.» Mormorò, improvvisamente spossato.
Sai cosa accadrà se ti addormenterai, vero? Chiese Kurama, non meno assonnato di lui.
Il biondo sbuffò debolmente, percependo il peso fisico e mentale di un riposo interrotto, e mai portato a termine, pesargli sulle spalle. "Di sicuro mi risveglierò in un posto sconosciuto, pieno di gente che vorrà farmi domande a cui non risponderò. A quel punto, potrebbe iniziare una travagliata storia d'amore..." Non terminò la frase che si accasciò a terra, accanto al corpo del lupo grigio, e perse i sensi.
Quest'ultimo, anche se Naruto non poteva vederlo, ben presto riprese la sua forma umana, in una posa scomposta: altro non era che un giovane uomo, di al massimo venticinque anni.
L'unica differenza tra lui e la kitsune stava nel fatto che il suo petto non compiva movimento alcuno.


















Zona autrice:

Ohayo, minna-san!
Innanzitutto, grazie per le 200 visualizzazioni! Un traguardo enorme, se penso che non è passata nemmeno una settimana dalla pubblicazione di questa storia... Vi sta piacendo, e ne sono davvero felice!
Il capitolo di oggi è stranamente serio, ma non potevo lasciare privo di morale un gesto ingiusto come quello di Naruto: rubare è sbagliato sempre, non importa in che mondo vi troviate u.u
Anyway, vacanze si avvicinano, e ciò significa... Più tempo per scrivere! Insomma, più o meno. I compiti ci sono sempre XD
A tal proposito, penso proprio di dovermi mettere a studiare.
Ci vediamo domani con un prossimo capitolo, stay tuned!

Sayonara,

- C_Andy

[Sasunaru] ᎪNᏆᎷᎪ ᏩᏌᎬᎡᎡᏆᎬᎡᎪDonde viven las historias. Descúbrelo ahora