Capitolo 6

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Capitolo 6

POV'S CLAIR

Ero stupefatta, non potevo credere a quello che mi era appena stato detto. No dai... era uno scherzo... vero?

"Ne sei proprio sicuro?" chiesi.
Mark in tutta risposta annuì senza esitare, sicuro di quel che stava dicendo.

"Me lo ha confidato lui stesso per messaggio. Guarda" prese il cellulare e mi mostrò lo schermo, con la chat di qualche giorno fa a provare che era vero.

Non riuscivo proprio a crederci, ne a quello che mi era stato detto ne a quello che avevo appena visto e che stava ancora sotto il mio naso.

Erick non poteva essere per davvero... gay... se fosse stato vero perché non me lo aveva detto? Ci conoscevamo da 10 anni se non di più cavolo! Aveva paura del mio giudizio? E da quando era gay?!

Mi sentii male al sol pensiero di non aver sospettato nulla in tutti questo anni! Crescendo insieme come non potevo essermene accorta?
Chissà per quanto tempo aveva sofferto non confidandolo a nessuno...

Di sicuro i suoi genitori non ne erano al corrente, per quel che potevo sapere erano omofobi... che casino.

Erick quel giorno non era venuto a scuola, avrei dovuto fare il tragitto per andare in stazione da sola e mi resi pure conto che più tempo stavo ancora lì, più crescevano le probabilità di perdere il treno per casa.

Mi avviai a passo veloce senza salutare Mark. Avevo talmente tanti pensieri per la testa che raggiunsi la stazione senza rendermene conto. Salii sul treno e mi sedetti in un vagone in fondo.
Ero arrabbiata, triste, preoccupata...
Così confusa che presi il telefono e cominciai a digitare velocemente sulla tastiera un messaggio al mio amico:

"E così pensavi di non dirmelo?... hai preferito seriamente dirlo a Mark che alla tua migliore amica?! Pensavo che ti fidassi di me..."

Inviai e poggiai stanca la testa contro il finestrino del vagone dove ero seduta, solo io.

POV'S ERICK

Poggiai la chitarra di fianco a me sul letto. Avevo suonato svariate ore per tener ripassati i brani, avevo veramente bisogno di una pausa.
Sfilai il cellulare dalla tasta posteriore dei jeans e notai un messaggio da parte di Clair. Le mie dita digitarono velocemente il codice di sicurezza e lessi:

"E così pensavi di non dirmelo?... hai preferito seriamente dirlo a Mark che alla tua migliore amica?! Pensavo che ti fidassi di me..."

Rimasi perplesso per qualche istante, che voleva dire? Ma poi capii. Sentii un colpo al cuore, mille pensieri affiorare alla mia mente e decisamente percepii la terra mancare sotto i piedi.

Come aveva fatto a scoprirlo?! Oddio e adesso?! Che cosa le dico?! Come glielo spiego? Chi glielo aveva detto?! Un'altra intuizione mi fece ancor di più sprofondare nel panico. Mark.

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