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vi avevo promesso che avrei iniziato a narrare da ora, e una promessa va mantenuta, quindi questo è 'inizio della storia e....meglio se mi metto a scrivere e sto zitta, vero?
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è l'una di un freddo venerdì invernale, ora in cui gli studenti normali escono da scuola per tornare a casa... ma una di questi non viene reputata in quel modo... quella stessa studentessa che sta ora uscendo dalla porta principale della sua scuola con sulle spalle uno zaino più pesante di lei, contenente i vari libri scolastici, i quaderni e un quaderno speciale contenente i sui disegni, raffiguranti le scene più disparate, da cartoni animati a film horror, da personaggi inventati da lei a creepypasta....
eccola che scende il primo gradino della scaletta esterna...
tutti pensano sia strana, ma lei come la pensa?.....
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"il suono della campanella che segna la fine delle lezioni...."
"finalmente esco da questo inferno..."
penso, scendendo la piccola gradinata di cemento all' uscita della mia scuola...
mi avvio al cancello sull' altro lato del cortile per imboccare pochi attimi dopo la strada di casa, mentre cammino penso a tante cose, tra cui il modo in cui mi hanno chiamato meno di due ore prima...
"non sei affatto normale..."..... perché mi additano come "anormale"? solo perché non parlo di ragazzi o non mi trucco oppure non ho Instagram non significa che io non sia un essere umano diverso da loro....vero?
fra un pensiero e l'altro, mi perdo nell' infinità dello spazio cosmico dei miei film mentali, senza accorgermi di essere arrivata a casa... ho percorso la strada in modo meccanico senza nemmeno guardarmi intorno...
infilo le chiavi nella toppa del portone e salgo le scale dell' atrio...
mie povere ginocchia chiedono pietà, anche se sono solo due rampe, ho le ginocchia molto deboli e non riescono a sopportare un eccessivo sforzo...
l'insegnante di ginnastica dice che è una questione mentale.... certo, è una questione mentale inciampare nei buchi sulla pista da corsa e non avere la forza (a causa dell' ora passata a fare stretching) di rimettersi in piedi, rischiando di rompersi il naso sul asfalto e riuscire ad evitare la cosa per un soffio buttandosi di culo a terra..... ovviamente è una questione mentale.....
arrivo al mio piano ed apro la porta... in casa non c'è nessuno, per fortuna...
butto lo zaino sull' entrata e mi dirigo in salotto, afferrando il mio vecchio tablet (quando dico vecchio, intendo preistorico e non esagero, ha 5 anni quel poveretto...) e buttandomi sul divano a guardare le notifiche dei pochi social a cui sono registrata....
passo circa quaranta minuti da sola, fino a quando la porta principale non si apre ed entra mio padre con varie borse della spesa fra le mani...
"mi dai una mano a portare su la roba?"
le mie ginocchia urlano già, ma lo faccio ugualmente... mi alzo dal divano e scendo le scale, infondo alle quali si trovano due sacchetti gialli per la spesa...
me ne carico uno in spalla e l'altro lo prendo con la mano rimasta libera, per poi salire le scale con una difficoltà immensa...
appoggio i sacchetti in cucina e mi metto ad aiutare mio padre a sistemare la roba da mangiare...
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The "Strange" (Creepypasta FanFiction) (prima o poi la revisiono)
FanfictionEDIT/AVVERTENZA: alte dosi di cringe e trash ovunque, chiedo venia in quanto l'ho scritta a tipo 14 anni sta roba (e in parte me ne vergogno) ma ho deciso di non cambiare quasi nulla se non piccole correzioni in quanto una fanfiction volutamente cri...