Ma quanto sei infantile Harry?

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Ero ancora stesa sul letto, tra le lenzuola che odoravano di lui, ed ormai era passato qualche minuto da quando avevo sentito la porta di casa sbattere. Minuti che erano stati necessari per farmi capire che sì, quello che stavamo per fare era una grande cazzata e che sicuramente me ne sarei pentita il giorno seguente. Ciò non toglieva però il fatto che, nonostante sapessi ciò, la 'grande cazzata', almeno in quell'istante, l'avrei commessa volentieri.
Attesi qualche altro minuto ma di Harry non si vedeva neanche l'ombra, così sbuffai e mi alzai decidendo di andare a vedere cosa o chi lo stesse trattenendo.
Mi infilai la sua camicia nera, così sottile da essere trasparente, chiusi giusto un paio di bottoni all'altezza dello stomaco, e rimuginando sul fatto che il riccio avesse, in fretta e furia, indossato solo i pantaloni senza neanche abbottonarli, apparendo così ancora più sexy,

Mi infilai la sua camicia nera, così sottile da essere trasparente, chiusi giusto un paio di bottoni all'altezza dello stomaco, e rimuginando sul fatto che il riccio avesse, in fretta e furia, indossato solo i pantaloni senza neanche abbottonarli,...

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mi diressi nel salone, poiché da li sentivo due voci  borbottare.
"Harry" lo chiamai ed entrai nella stanza dalla quale sentivo parlare a bassa voce.
Lui si girò strabuzzando gli occhi e mi accorsi subito, dalla fronte aggrottata e dalla mascella tesa, che era più nervoso di quando mi aveva lasciata sul letto, ed il motivo lo capii quando al suo fianco vidi il bel Jamie.
"Hey Sam ti sei svegliata?" Mi chiese lo scozzese squadramdomi da capo a piedi, e capii che quella era stata la bugia che gli aveva voluto raccontare Harry per farlo andare via.
"Ehm..Si, avevo sentito le voci quindi...." dissi scrollando le spalle, per poi proseguire con "ma accomodati pure" provocando un sonoro sbuffo del riccio che si avvicinò al mio orecchio bisbigliando " vado  in bagno visto che non puoi aiutarmi a risolvere il mio piccolo problemino" e sentii le sue labbra sotto il mio orecchio curvarsi in un sorriso sicuramente malizioso.
"Metti qualcosa addosso però, o il bagno potrebbe servire anche a lui" sibilò di nuovo facendomi avvampare, poi mi diede un bacio sulla guancia, e dopo avermi fatto l'occhiolino se ne andò.
Grandissimo figlio di..
"A Sam" aggiunse mentre io ancora con il viso paonazzo volevo sprofondare sottoterra per l'imbarazzo. Mi sorrise e continuò: "tra un po' devi cominciare a preparare le valigie che dobbiamo andare via".
Mancavano ancora diverse ore prima del volo, ma decisi di non replicare e far risultare la situazione ancora più strana.
Così, una volta che il riccio uscì dalla stanza mi schiarii la voce e alzai lo sguardo su Jamie, con un sorriso tirato. Mi dispiaceva ammetterlo, ma in quel momento lo stavo odiando per averci interrotti.
"Vieni accomodati. Posso offrirti qualcosa?"
Lui sbatté le palpebre velocemente un paio di volte, e si schiarì la gola per poi rispondere:
"No grazie sto bene così" e mi sorrise.  "Non ti farò perdere tanto tempo, vedo che sei impegnata" mi disse, alludendo probabilmente al riccio che era sgattaiolato in bagno a farsi una doccia e una... Controllati Sam cazzo... Scossi la testa e gli sorrisi. "Tranquillo Jamie,ho ancora un po' di tempo".
"Ero...ero passato a salutarti " mi disse rosso in viso, sforzandosi di tenere lo sguardo nei miei occhi, cosí mi abbottonai tutti i bottoni della camicia, trattenendo uno sbuffo poiché la camicia comunque risultava trasparente.
"Hai fatto benissimo, anche perché non so quando tornerò a New York."
"Capisco...beh allora fai buon viaggio Sam, e ti prego fatti sentire" detto ciò si alzò, mi venne incontro e mi abbracciò stretta al suo petto.
"C-certo" balbettai sopraffatta dalla sua stretta e dal suo odore così virile.
Lui si allontanò un po' da me, curvandosi leggermente per guardarmi negli occhi, mi sorrise e "mi mancherai Sam,e spero di poterti vedere presto" poi cautamente si avvicinò dandomi un bacio all'angolo delle mie labbra, facendomi pietrificare all'istante; quando si allontanò da me, mi  diede le spalle e uscí dall'appartamento senza darmi modo di rispondergli.
//
Dopo aver preso una mela dalla cucina e averla cominciata a mordere, decisi di cominciare a preparare i bagagli dirigendosi così nella mia stanza, e trovando un esemplare di Harry Styles in boxer steso sul letto con gli occhi chiusi.
Era bellissimo. Che Dio mi aiuti...
"Cosa voleva quello là?" Mi chiese non appena varcai la porta della stanza mentre mordevo la mela.
"uhm?"
"Lo scozzese..che voleva?"
Mi presi il mio tempo per ingoiare la mela e "a Jamie? " e lui annuì. "Niente, voleva solo salutarmi"
scrollai le spalle avvicinandomi all'armadio per cominciare a cacciare tutti i miei vestiti per metterli in valigia.
Lui sbuffò una risata e "lo so io cosa voleva quello" e udendo ciò mi girai verso di lui trovandolo già che mi osservava serio. Alzai le sopracciglia per esortarlo a parlare, cosa che lui fece subito:
"Quello, mia cara e piccola imprecatrice, voleva solo entrarti nelle mutande" e udendo queste parole fui io a sbuffare una risata guardandolo con un sopracciglio sollevato.
"Cosa?" Mi chiese lui  alzando il busto e mettendosi a sedere.
"Sei serio pop-star? Ti devo ricordare cosa ha interrotto Jamie?"
"Non c'entra, io ho la precedenza perché ti conosco da più tempo"mi rispose sorridendomi sornione.
Scossi la testa e cominciai a piegare tutti i miei vestiti.
"Ma quanto sei infantile da uno a neonato, Harry?" Gli chiesi retoricamente guadagnandomi uno "stronza" borbottato dal riccio facendomi scoppiare a ridere.
"Decisamente neonato"esclamai voltandomi verso di lui che mi guardava con rimprovero, ma le fossette che lottavano per spuntare ai lati di quelle labbra perfette mi suggerirono che lui non fosse poi tanto arrabbiato.

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