Fast si posizionò accanto a noi, con dietro una bionda ubriaca. Non credo sapesse bene cosa stava per succedere. Le moto iniziarono a scaldarsi e Fast ne approfittò per lanciarmi un'occhiata di sfida mentre
una ragazza mora di posizionò tra di noi con una bandiera bianca.
-"Vinca il migliore!"- urlò Fast tra i rumori dei motori.
-"Io!"- alla mia risposta Elsie rise.
Al segnale partii.
Sentii Elsie stringersi, non capivo bene se avesse paura o meno, ma al momento dovevo preoccuparmi più che altro della strada. Fast era avanti perché aveva avuto un'ottima partenza, ma io ero più veloce nelle curve quindi lo superai subito dopo. Dovevo assolutamente far perdere le mie tracce cosicché non potesse attaccarmi in nessun modo. Il tragitto era abbastanza breve, quindi quando non vidi più Fast dietro di noi capii che avevo vinto. Ero arrivato sulla linea del traguardo senza nessuna conseguenza. Elsie era salva. Jace era salvo. Mi sembrò un sogno ad occhi aperti, era stato così facile! No, non poteva essere così facile...doveva esserci qualcosa sotto. Eppure per un attimo mi godetti il momento, magari tutto stava andando per il verso giusto e non dovevo più preoccuparmi.
-"Si! Cazzo! Abbiamo vinto!"- la voce di Louis mi riportò alla realtà, era così contento!
-"Ho vinto."- lo corressi sfacciatamente. Louis aiutò Elsie a scendere, così feci anch'io. Lei mi abbracciò e ci baciammo per un tempo infinito. Era così felice che avessi vinto, ed io ero contento che lei fosse qui.
-"Complimenti, hai vinto."- commentò velenoso Fast che si era appena unito a noi.
-"Lascia mio fratello in pace adesso, siamo pari. Hai perso, Fast."- gli dissi, sperando che ci lasciasse in pace sul serio. 
-"Hai vinto la battaglia, non la guerra."-
Fottuto Fast.
Fottuto coglione di Jace.

Da quella gara, passò circa una settimana. Fast lasciò in pace Jace e mio fratello accettò di ricoverarsi in una clinica privata per disintossicarsi. Ero stato felice quel giorno quando lo avevo accompagnato. Finalmente stavo facendo anch'io la mia buona azione, salvare Jace da tutta la merda di cui si era circondato negli ultimi anni mi diede la forza necessaria per non pensare a Fast. Certo, aveva promesso che ci saremmo rivisti prima o poi, ma al momento tutto sembrava andare bene. Mi preoccupavo onestamente tanto per Elsie. Da quella sera non era stata più la stessa. La notte si agitava, aveva gli incubi. Faceva sempre dormire Travis con noi, la sentivo parlare con lui la notte. Sapevo che non riusciva a dormire, anch'io ero turbato tanto quanto lei. Stavo molto attento, Louis e Niall venivamo sempre, anche Liam e Zayn, non stavamo mai da soli. Fast era pericoloso, poteva fare di tutto. Il nostro vantaggio però era Travis, il nostro piccolino. Fast non sapeva che io fossi diventato padre, alla gara avevo indossato una camicia per coprire il tatuaggio che avevo sul braccio. Restava il fatto che comunque Elsie e Travis dovevano stare al sicuro e i miei amici mi aiutavano. Ero nervoso e ansioso, non era solo Elsie a svegliarsi la notte per ogni rumore. Stavo diventando iperprotettivo e paranoico.
-"Devi smetterla, Elsie. Voi siete al sicuro con me. Prima che arrivi a voi due, deve passare sul mio cadavere. Non permetterei mai a nessuno di sfiorarvi con un dito."- stavo dicendole per l'ennesima volta in quella settimana. Ma lei non mi aveva creduto neppure una volta.
-"E se venisse quando tu non ci sei? Io..."-
-"Non accadrà. Resterò al tuo fianco fino a quando non sarai più tranquilla."- dissi dolcemente stringendola a me. Mi misi ad accarezzarla come piaceva a lei. Volevo farla rilassare, doveva dormire un paio di ore e recuperare le forze.
-"Dormi Elsie. Ci sono io qui."- Si lasciò andare, il suo corpo mi ascoltò. Finalmente dormiva serena tra le mie braccia.

Mentre Elsie dormiva, io non ero tranquillo. Non riuscii a chiudere occhio ed ero agitato e nervoso. Avevo bisogno di staccare la spina e di tagliare la corda per un po'. Sapevo di star facendo un errore, eppure i miei piedi si mossero da soli.
Mandai velocemente un sms a Louis, dicendogli di venire a darmi il cambio perché io dovevo andare a bere qualcosa al Roxy Bar perché ne avevo bisogno. Dopo avermi fatto la ramanzina, accettò. Uscii un attimo dopo che lui fu dentro casa.
Quell'arietta che mi sfiorò la pelle mi fece ricordare della mia libertà.
Avevo decisamente bisogno di bere.
Non stavo pensando lucidamente, dovevo ritornare in me e una bottiglia di whisky sarebbe stata l'ideale per farmi rilassare e tornare in me.

Steven mi riconobbe, d'altronde avevo frequentato il bar per diversi anni. Mi lasciò cadere tra le mani un bicchiere di vodka e lo bevvi tutto d'un sorso.
-"Brutta giornata, amico?"- il barista mi sorrise complice, mentre gli feci segno di darmi qualcosa di più forte.
Dopo due bottiglie di whisky e una di vodka, ero seduto in un tavolo a parte con una bionda che ci aveva provato spudoratamente con me. Non volevo tradire Elsie, non l'avrei mai fatto, eppure i miei pensieri erano ormai affogati nell'alcol, direi proprio inzuppati. Mi lasciai baciare quando la sua lingua scivolò nella mia bocca. Sapeva di alcol e tabacco, era un po' disgustoso onestamente. Nonostante ciò continuai a baciarla, forse per sentire qualcosa, forse per non pensare a tutta quella tensione in casa. Non lo so perché lo feci, ero solo inzuppato fino al collo di alcol.
-"Mi fai schifo!"- cosa? Quella voce, io la conoscevo! Mi staccai di scatto e mi alzai andando verso Elsie.  
-"No, non toccarmi."- balbettò singhiozzando. Mi fermai, mentre gli occhi di Louis stavano facendo a botte con me per aver commesso di nuovo un errore. Non avevo promesso di non farne più? Elsie aveva portato con sé anche Travis, stava tra le sue braccia mentre lei piangeva. 
-"Elsie, mi dispiace..Non è come pensi."- cazzo, dovevo stare zitto. Era la tipica risposta di chi era colpevole.
-"Hai rovinato tutto, Harry. Era la tua ultima possibilità di sistemare le cose tra noi e l'hai mandata a puttane, letteralmente. Non ho mai sofferto così tanto in vita mia, nemmeno per la morte di Holder. Tu eri il mio tutto, il mio paradiso. Avevo trovato il mio ossigeno, il mio respiro. Mi sbagliavo, tu sei il mio inferno. Era meglio se quella notte non mi salvavi. La morte sarebbe stata più dolce di questa vita con te."-
Quelle parole mi attraversarono il petto come pugnali affilati. Restai immobile anche quando Elsie girò i tacchi ed andò via seguita da Louis. Mi ci vollero secoli per capire quello che mi aveva detto, per elaborare la cazzata che avevo fatto. D'un tratto ritornai ad essere completamente lucido. Corsi fuori dal locale per cercare Elsie, ma era già troppo tardi.
Avevo rovinato ogni cosa, di nuovo.

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now