Uno contro tutti

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Il capitano Étienne Bernard del terzo regimento della Legione Straniera alzò il braccio destro col pugno chiuso, la squadra sui fermò. Guardò un tedesco, giovane, il caporale Smith, nome ovviamente inventato e anche molto banale, ma anche Barnard era inventato, come per tutti i suoi uomini. Andava così nella Legione Straniera.

Il capitano scostò la foglia che gli copriva la vista. Di fronte a lui nient'altro che una radura dove un uomo era seduto, dandogli la schiena. L'uomo sembrava robusto e forte. La schiena era dritta, le braccia sembravano ferme e appoggiate sulle gambe. Ma era troppo distante per dire se fosse armato, sveglio o dormisse.

Con la mano destra indicò a un gruppo dei suoi uomini di muoversi, fece lo stesso per l'unità alla sua sinistra. I soldati si muovevano in silenzio, con passi accurati, con un occhio per proteggere il compagno vicino e un altro per controllare l'uomo nella radura.

Il capitano teneva la mano destra sulla pistola, sperava di non doverla usare. L'incarico era assurdo, ancora di più le istruzioni. Aveva di fronte a sé l'uomo che aveva sterminato due squadre di selvaggi ribelli che avevano tentato di rapire civili francesi e l'Eliseo si preoccupava di catturarlo per un processo probabilmente sommario in qualche isola sperduta, dove le leggi erano sospese se non quelle dei servizi segreti.

I legionari avevano ormai circondato l'uomo, tutti i FAMAS erano puntati si di lui, sembrava un vip in un red carpet con giornalisti che puntavano i loro flash sul volto del personaggio famoso. Sulla testa e sul petto decine di puntini rossi tremavano come lucciole notturne.

- Monsieur, non muovetevi

L'uomo era seduto a gambe incrociate, di fronte una spada non più lunga di 50 – 60 cm, si alzò in piedi senza prendere l'arma e si girò verso l'ufficiale. Le braccia erano stese per indicare che era disarmato.

Il capitano indicò un paio di legionari che si avvicinarono e raccolsero la spada. Un'altra gruppo bloccò l'uomo e gli legò le mani dietro la schiena. Bernard cercava di capire perché non reagisse

Agamennone sentiva spesso il profumo del mare, di quel mare che gli aveva donato fama e prestigio, dolore e immortalità. Sentiva spesso l'urlo dei soldati morenti su quelle spiagge infide dei troiani. Quel vento salmastro che ti asciuga la pelle, che fa splendere le vele al cielo quando le navi sono in mare, poderose solcanti le onde che Poseidone orchestra con la stessa abilità di un cantore quando racconta le gesta degli eroi della guerra di Troia.

Era lì ora, alle spalle la flotta achea e davanti, col coraggio dei giovani, un coraggio imprudente, i soldati troiani. Eccoli che puntano le lance contro di lui.

La speranza di bruciare le navi è l'unica arma rimasta a quel popolo.

Il primo soldato affonda, ma è veloce nel afferrare l'arma, tirarla verso se stesso e ucciderlo. Poi parò al volo l'attacco di un altro. Qualcuno ebbe paura e indietreggiò. Il solito ufficiale disse parole inapproppriate sul re degli Achei. Agamennone proseguì ad avanzare verso di lui.

Altri due soldati alzarono gli scudi e tentarono di fermarlo con le loro leggere daghe, ma il sovrano saltò su uno scudo e roteando su stesso si trovò alle loro spalle per colpirli.

Sentiva il respiro dei troiani farsi sempre più pesante. Altri quattro si anteposero tra lui e il loro comandante. La lancia che tentò di colpirlo sul fianco destro fu spezzata dal colpo netto della makhaira, ruotò sul piede sinistro, colpì un altro soldato allo stomaco e afferrandolo lo lanciò contro i due rimasti.

Il capitano colse il momento per lanciarsi contro l'acheo ma si fermò immobile, con gli occhi concentrati sulla punta della lama che aveva sotto la gola.

Agamennone non era più sulla spiaggia di Troia, non sentiva più il profumo del mare e lo sciabordio delle onde sulle chiglie. Era lì in quella foresta, attorno a lui i soldati della legione erano feriti o morenti.

La makhaira puntata sul collo del capitano Étienne Bernard.

- Ora, da uomo libero, la seguirò.

Boston

Claudia si era ripresa, cambiati i vestiti, riposata. John le stava affianco. Odisseo parlava con una donna. La donna aveva una scorta di pochi uomini.

- Agatha dice che la nave parte questa notte per Gibilterra. Ci lasceranno sulla costa africana prima di entrare nel porto inglese.

John osservò con attenzione il gruppetto di irlandesi.

- Ho di fronte a me il capo della più potente organizzazione criminale della costa est e non posso fare nulla. - scosse la testa.

- Sembra così gentile e dolce – commentò Claudia.

John e Odisseo sorrisero.

Agatha Obrian scuoteva la mano per salutarli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 12, 2017 ⏰

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