11. Sfogo, vino e migliore amica.

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Tuttavia ho tutta l’intenzione di tornare a casa questa sera, nel mio letto, a piangere per la mia vita sentimentale di merda. Scuoto la testa decisa. -No voglio andare a casa. Tra qualche giorno vi sposerete e avete bisogno di rimanere soli e io ho bisogno di dormire-.

-Nah!-. con un gesto di mano Abby mi zittisce. -Io e Harry viviamo insieme da molto tempo e siamo ormai una coppia consolidata. Non abbiamo nessun problema a rimanere in compagnia una sera-.

Mi lascio convincere molto più facilmente di quanto io stessa credessi. Forse perché in questo momento le mie capacità intellettive sono ridotte al minimo o solo perché non ho nessuna voglia di piangermi addosso. Fatto sta che afferro la bottiglia mi verso ancora da bere e brindo alla nostra salute.

-Ottimo. Allora mando giù anche questo secondo bicchiere-.

-Giusto che sei qui e sei presa da tutta questa carica positiva perché non provi a chiamarlo?!-. Propone la mia amica, con qualche rotella fuori posto a quanto pare, presa da un momento di felicità.

Io la osservo con sguardo interrogativo con il bicchiere ancora alle labbra.

-Chiama Niall-. spiega. Afferra così il mio telefono. -Hai il suo numero, no?-. 

-Si ce l'ho ma non l'ho mai usato!-. affermo provando a strapparle l'aggeggio di mano ma lei è più veloce. -Abby non provarci!-. Le intimo con uno tono che non sembra farle per nulla paura.

-No Chri devi parlare con lui. Fidati. Io con Harry ho dovuto prendere la situazione in pugno, sai?-.

-Ma non è vero!-. le ricordo. Abby nei suoi racconti non ha mai menzionato nessuna telefonata, nessuna prima mossa.

-Si invece-. risponde distrattamente. Credo che sia più ubriaca di me.

La osservo fare fatica a cercare il numero del ragazzo sul telefono. Scorre con il dito più e più volte lungo lo schermo. Tiene uno sguardo concentrato mentre io la osservo. Abby è una bellezza naturale non c'è che dire. Lei è bella anche adesso, con i capelli scombinati e totalmente ubriaca; Abby è bella.

-La smetti di fissarmi?!-. tuona mentre non stacca gli occhi dal display. -Mi fai paura-.

-Amica mia, tu sei bella-. dichiaro sincera. -Sei una bellezza naturale sai?-.

Lei mi guarda di spiego. -Si e tu sei ubriaca fradicia-.

Faccio spallucce e porto indietro la schiena. -Possibile!-.

-Tiè sta squillando!-. velocemente mi passa il telefono mentre io divento agitata avevo quasi dimenticato quello che mi stesse costringendo a fare.

Mimo un sei impazzita nello stesso momento in cui Niall chiama il mio nome dall'altra parte del telefono.

-Christine?-. Dice.

-Niall-. Rispondo ma in quel momento la mia attenzione è tutta rivolta alla ragazza svitata e ubriaca seduta di fronte a me.

-So come mi chiamo-. risponde freddo. 

Mi sono già pentita di essere stata accondiscendente a questa stupida telefonata. Il suo tono di voce mi ha fatto perdere tutto l'entusiasmo e la voglia di dirgli quello che penso. Si odio Niall Horan questo è certo.

-Hai bisogno di dirmi qualcosa? Sono abbastanza impegnato al momento-. prosegue serio.

In quello stesso momento io ho solo voglia di piangere per il modo in cui si sta comportando. -Sei uno fottuto stronzo Niall Horan e io ti odio-. urlo e riattacco.

Abby osserva impietrita prima me e poi il telefono . -Che è successo?-.

-é uno stronzo Abby-. Sentenzio.

-Ma che ha detto?-.

-Nulla-. Ho il nolo alla gola, tuttavia cerco di trattenermi dal piangere.

-Nulla?-.

Io annuisco tirando su il naso. Non voglio piangere per lui, poi piangere per cosa? Lui non è il mio ragazzo, lui è solo una persona inutile nella mia vita. 

Il telefono prende di nuovo a squillare. Sia io che Abby ci precipitiamo a vedere di chi sia il numero che compare. 

–Niall Horan-. Entrambe diciamo.

-Rispondi!-. Abby afferra il telefono e lo porta all'orecchio prima che io possa ancora una volta dire parola.

-Chrstine?-. chiama il mio nome.

-So come mi chiamo-. Lo canzono.

-Lo so che lo sai-. ride lui.

-Quindi?-.

-Quindi che? Hai chiamato tu-. Mi ricorda.

-Eri impegnato o sbaglio?-. stizzita rispondo.

Dall'altra parte un sospiro. Immagino stia sollevando il capo, lo sguardo in cielo e il petto gonfio. -Sei ubriaca non è vero?-.

-Ho bevuto qualche bicchiere di vino-. ammetto.

-Dove?-.

-Da Harry ed Abby-.

-Rimani li-. mi ordina.

-No, andrò a casa tra un pò-. Mento.

-Scherzi? Se sei ubriaca non dovresti muoverti di li-. Sbotta lui.

-Non sei mio padre-.

Un altro sospiro dall'altra parte. Abby mi fissa, sta sorridendo e io mi bordo il labbro inferire nell'attesa di una sua risposta. Molto probabilmente è irritato e io ne sono felice.

Voglio vederlo irritato per me, voglio che lui si innervosisca quando non lo ascolto e voglio che mi venga a prendere adesso.

-Ti vengo a prendere io allora. Aspettami li-. e riattacca.

Il mio cuore sembra battere ancora più forte quando poggio il telefono sul tavolo ed Abby aspetta una mia qualche reazione. 

-Quindi?-. chiede spazientita non ricevendo nessuna  spiegazione da me. Sono incredula. 

-Sta venendo-. dico brevemente.

-Sta venendo qui?-. Chiede molto probabilmente non capendo.

-Ha detto che sta venendo a prendermi qui-. ripeto.

-Oddio!-. Abby porta le mani alla bocca e sorride con gli occhi mentre io incredula la fisso con, molto probabilmente, un sorriso ebete stampato in viso.

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