capitolo 17

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"Beatrice"mi richiamò Trent dal piano di sotto,era mattina. Scesi le scale e lo vidi seduto a leggere dei documenti,aveva un completo da lavoro,nero con un camicia azzurra. Era semplicemente bellissimo,elegante e professionale. Un ciuffo nero gli ricadeva sulla fronte. Si accorse di me e mi sorrise

"mi volevi?"gli chiesi timidamente,e abbassando lo sguardo,non sapevo cosa mi stava succedendo,non riuscivo a guardarlo negli occhi e per di più ripensando a quello che era successo ieri,le mie guance si coloravano di un evidente rosso.

"oggi ho una riunione straordinaria e non voglio lasciarti qui quindi verrai con me al lavoro"disse posando i fogli sul tavolo,alzai di scatto lo sguardo sorpresa. Io dovevo andare con lui a lavoro?Non ci potevo credere

"sul serio?"chiesi

"certo,su forza andiamo"affermò alzandosi e prendendo la sua 24 ore. Appena uscita fuori trovai Paul ad aspettarci. Paul era l'autista che vedevo molto raramente(d'altronde ero sempre rinchiusa). Era un uomo sulla sessantina con i capelli ricci bianchi,due baffi del medesimo colore. Era di carnagione chiara con gli color nocciola,gli occhiali ed era bassino. Io lo chiamavo il pinguino per il suo aspetto buffo. Ci aprii la portiera della sontuosa macchina nera. Trent e io entrammo. La macchina era abbastanza ampia,i sedili erano in pelle nera. In poco tempo Paul mise in moto,io stavo da un lato e Trent da un lato. Aveva le gambe accavallate,un braccio posto sulla gamba e il mento chiuso a pugno. Trent mi guardò,si avvicinò e mi mordicchiò il labbro per poi baciarmi. Mi bloccò contro la porta della macchina e mi baciò. Premeva sulle mie labbra e avvolgeva la sua lingua contro la mia. Portò una mano sotto la mia maglia

"c'è Paul"sussurrai con voce bassa per non farmi sentire da Paul

"Pual non può vederci,anche se ciò non toglie che ci possa sentire"disse indicando il vetro nero che divideva il lato posteriore da quello anteriore dove c'era Paul. Portò le sue labbra sul mio collo e lo succhiò. Si staccò da me e sorrise soddisfatto

"adesso tutti sapranno che sei di mia proprietà"ammise,non capivo il perché di questa affermazione e lo guardai dubbiosa. Mi guardai al finestrino e vidi un succhiotto sul mio collo. Non era possibile ,non poteva,invece era vero.

"Trent!"dissi arrabbiata,lui rise e girai il mio viso dall'altra parte furiosa. Cercai di coprire il suo succhiotto con i capelli dato che non avevo una sciarpa o altro. La macchina si fermò e Trent mi fece scendere. Dinanzi a me c'era un imponente edificio di vetro,era altissimo e enorme. Trent mi portò dentro dove ci accolse la segretaria.

"Maria dammi i resoconti"affermò avvicinandosi al bancone dove era seduta questa Maria. Era una donna con dei bellissimi capelli lisci color caramello racchiuso in uno chignon e aveva gli occhi castani.

"Eccolo Signor Jack"disse arrossendo lievemente e abbassando gli occhi

"grazie mille"rispose Trent e Maria arrossi ancora di più fin quando non si accorse anche della mia presenza

"Signore,la signorina?"chiese timidamente

"sta con me"rispose Trent,Maria per poco non mi fulminava col suo sguardo. Trent mi prese per il braccio e mi portò all'ascensore. L'ascensore era vuoto e immensamente piccolo.Mi sentivo mancare il respiro. Non avevo mai sopportato gli spazi piccoli e così stretti. Iniziai a respirare in modo affannato

"ehy Beatrice tutto bene"disse Trent preoccupato

"mi manca il respiro"ammisi,lui si avvicinò e mi strinse a se . Affondai il mio viso sul suo petto caldo,le sue braccia mi stringevano facendomi sentire al sicuro

"va meglio?"mi chiese

"si"risposi,Trent mi faceva sentire bene.Protetta,al sicuro. L'ascensore si fermò e io potetti uscire. Ci incamminammo verso un ufficio,intorno a me vedevo centinaia di uffici. Tutti ci osservavano,e salutavono Trent per poi fermarsi su di me. Avevo qualcosa di male per caso?

"stai qui,non andare in giro"disse Trent entrando in un enorme ufficio,c'era un scrivania moderna nera,un divano in pelle, alcuni quadri,e due piante a decorarlo. La cosa che mi colpii di più furono le finestre,delle enorme finestre dal quale si potevano vedere la città.

"io ho una riunione importante,starò via per un pò"mi avvertì guardando l'orologio che aveva al polso

"va bene"lo rassicurai.Lui mi sorrise e andò via. Il suo ufficio era perfettamente ordinato e pulito,si sentivo il profumo della sua colonia.

"bello vero"disse una voce alle mie spalle. Mi girai e vidi che era Lucas

"già"concordai

" e pensare che è arrivato fin qua da solo,lavorando duro,è un ragazzo brillante,carismatico,intelligente farà molto strada"disse con orgoglio

" lo so"rispose

" e voi dovreste essere davvero fortuna a stare a suo fianco"affermò

"no ma che dite"dissi imbarazzatissima . Lucas sorrise

"andiamo non sono ancora così vecchio,si vede che voi siete innamorata di lui"sostenne

"vede tanto"ammisi lievemente

"dipende"rispose "faccia bene a tenerselo stretto,ci sono arpie che farebbero di tutto per averlo"aggiunse prima di andare. Erano passate alcune ore e mi ero appisolata per qualche minuto sul divano(sottolineo qualche minuto,no vabbe dormivo da un ora). Delle calde e morbide labbra si posarono sulle mie.

"Beatrice svegliati"disse una voce dolce. Aprii gli occhi per incontrare quei di Trent. I suoi occhi erano così belli,di un meraviglioso azzurro oceano.Aveva la camicia leggermente sbottonata e non aveva la giacca nera. Mi alzai e lo guardai.

"ben svegliata bell'addormentata"aggiunse ironico

"non dormivo da tanto"mentii

"ah no?Secondo me si"sostenne. Feci il broncio ,lui mi sorrise

"forza perché non torniamo a casa"disse e lo seguii. Appena tornati a casa mi prese per mano e mi portò in fondo al corridoio dove c'era una porta bianca. Aprii la porta e rimasi senza parole. Era una bellissima stanza bianca,il pavimento era di legno,c'era una porta finestra che dava sul giardino. La stanza era decorata con dei fiori,c'era un cavalletto bianco per dipingere e un al lato un piano. Era stupenda,era così .... mia,c'era ogni cosa che adoravo. Mi girai verso di lui e mi sorrise

"ti piace?"mi chiese

"è stupenda"dissi senza parole "come?quando?"chiesi 

"ho ordinato tutto ieri e oggi l'hanno sistemata"rispose "è tua,tutta tua,puoi farci quello che vuoi"aggiunse . Non sapevo che dire nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. Ero incredibilmente felice. Trent si avvicinò allo stereo che stava in un angolino,lo accese. Alcune note risuonavano nella stanza,si avvicinò e mi baciò la mano. Ero rossa come un peperone,

"mi concedi questo ballo?"chiesi,annuii. Mi prese per mano e mi strinse a se. Iniziò a muoversi e io con lui. Le nostre mani si intrecciavano,non riuscivo a smetterlo di guardarlo. Fin quando avrei rinnegato così i miei sentimenti,lo amavo disperatamente. Pensare che un giorno sarei andata via da lui mi spezzava il cuore. Volevo che quel momento non finisse mai,magari avrei potuto fermai il tempo ma non potevo. La canzone finii e noi con lei. Ci guardammo negli occhi,cosi desiderosi gli uni degli altri. Si avvicinò e mi baciò con passione. Aprii la bocca e questa volta fui io a cercare la sua lingua. Lui acconsentii e trascinò anch'ella in una danza avvolgente.

"non lasciarmi Beatrice"disse

"non lo farò"risposi,sapevo che era una bugia ma era in quel momento era vero. Non l'avrei lasciato.

Amami ,ti prego [ in fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora