"...ero piccola..."inizio e lui mi guarda sorpreso,magari dal fatto che avevo capito il suo punto interrogativo.
Prendo fiato e butto le carte in tavola.
"...mio padre non aveva dei buoni rapporti con mia madre.Già,ma fino a quel giorno si era limitato alle parole,poi...p-poi..."dico interotta dai singhiozzi.
"Poi quella s-sera,passò ai fatti...i-io ho visto solo l'inizio,poi mamma mi ha detto di non preoccuparmi e di andare in camera...io h-ho fatto così.Ma le urla di quella s-sera...beh..."quasi non riesco a parlare.
Vedo poi che Benjamin afferra la mia mano e la stringe.La stringe forte.
In quel esatto momento ho sentito un sollievo.
"...poi un g-giorno..."dico guardando un punto fisso a terra.
"...m-mamma non c'era.Mio padre tornò a casa s-sbronzo.Iniziò a dirmi parole,parole pesanti.P-parole che non scorderò mai.Poi però fece come con mamma...l-lui non si fermava ai fatti...e...e..."sento il mio stomaco farsi piccolo.Tanto piccolo.
"...i-iniziò a toccarmi.Con quelle mani.Non si fermava più Ben..."vedo Benjamin guardarmi.Vedo il suo dispiacere.Non l'ho mai visto.
"...m-mi ha tolto la mia..."vengo interrotta da un pianto isterico.
No Sara.
Non qui.
Ti prego.
Sei forte.
No.
Non lo sono.
Merda.
"Sshh...ei ei."dice Ben.
Non voglio guardarlo.
No.
Non posso davanti a lui.
Mi alzo e mi reggo mettendo le mani sul lavandino.
Sento Ben alzarsi.
Vattene Benjamin.
Ti prego.
Vai via.
Sento poi delle braccia avvolgermi i fianchi.
Mi giro verso di lui.
Mette la mano sul mio capo facendolo poggiare sul suo petto e accarezzandolo.
Mi stringe forte.
Mi sento protetta.
Dio.
Come non mai.
Mi sento così piccola fra le sue braccia.
Sento l'alternarsi del suo battito.
Mi rilassa.
Mi lascio andare.
Mi lascio andare a tal punto che lui mi regge.
Sono distrutta.
Sento un dolore insopportaile al petto al solo ricordo di quel uomo che era mio padre.
Quello che ha causato le mie notti insonni a causa dei miei incubi.
Le crisi di panico.
Mi sento male.
