A come Arcigno (Fantasy)

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Un mese prima

Blake uscì dalla stanza e rimase fuori a fissare le lancette del grande orologio a pendolo che troneggiava all'entrata del negozio.

Il ragazzo si era spesso incantato a fissarne le preziose decorazioni e i maestosi intagli che ornavano il legno pregiato ed ora si ritrovava nuovamente ipnotizzato da quell'oggetto così maestoso.

Nel frattempo la lancetta dei minuti aveva compiuto numerosi giri, così tanti che Blake ne aveva perso il conto.

Tornò alla stanza e appoggiò l'orecchio alla porta, ma tutto ciò che sentì fu Phoebe e il nonno che discutevano animatamente.

A un tratto tutto si fece silenzioso e prima che Blake potesse capire cosa stesse accadendo, la porta si spalancò facendo spaventare il ragazzo che, sorpreso in flagrante, indietreggiò.

Il nonno uscì dalla porta e appena vide il ragazzo gli chiese «Blake, hai origliato fino a questo momento?»

«No, signore. Non mi sarei mai permesso, se non fosse passato così tanto tempo da farmi preoccupare. Perciò sono tornato per assicurarmi che steste bene.»

Il signor White rimase molto sorpreso dal modo di parlare del giovane che aveva salvato dalla strada. Fino a quel momento non se ne era accorto, ma quel ragazzo era divenuto parte della sua vita, tanto da essersene affezionato come se fosse un nipote. E nel suo cuore sentiva che anche lui doveva conoscere la verità.

«Blake, devo rivelarti un segreto. Un segreto che solo la famiglia White conosce.»

«Nonno, cosa dici? Non puoi... non puoi dirglielo... lui non c'entra... lascialo fuori da tutto questo!» Anche Phoebe era uscita dalla stanza e tra un singhiozzo e l'altro si stava sfregando gli occhi arrossati dal pianto.

Blake non capiva cosa fosse successo, ma soprattutto non poteva credere che Phoebe non si fidasse di lui.

Pensava che lei sarebbe stata sempre sincera con lui, mentre ora aveva aperto gli occhi e riusciva a comprendere che era passato appena un mese e che per Phoebe, loro due, potevano considerarsi solamente dei conoscenti.

«Blake fa parte della famiglia... sento che é giunto il tempo... il tempo della verità.» Il signor White si massaggiò le tempie con le mani e barcollò indietro.

Blake scattò rapido verso l'anziano uomo e l'aiutò a sedersi aggiungendo «Qualsiasi cosa voi mi vogliate dire lo farete più tardi ora dovete riposare... posso aspettare... non c'è fretta.»

«Purtroppo è proprio questo il problema... non c'è più tempo... non per tutti... non più» sussurrò Phoebe, credendo di non essere sentita dal ragazzo, mentre si dirigeva verso la sua stanza.

Intanto il signor White aveva convenuto con Blake: prima doveva riposare e poi gli avrebbe rivelato ogni cosa.

                            ∞∞∞

Non era passata neppure un'ora che Blake sentì degli strani rumori provenienti dal retrobottega.
Andò a controllare, ma quando aprì la porta la scena che si ritrovò di fronte lo fece impallidire e domandare se non stesse sognando.

Una figura tutta nera gli stava dando le spalle e teneva per il collo il signor White che faceva fatica a respirare e che pareva in balia del proprio assalitore per quanto la paura trasparisse dai suoi occhi impauriti.

Lo sguardo di terrore si replicò sul viso di Blake che pareva completamente pietrificato.

L'intruso non sembrava essersi accorto della sua presenza eppure Blake si sentiva egualmente in trappola come se fosse lui quello che veniva tenuto sollevato per la gola.

Il volto del male - Concorso Twisted Tales WIAItalia Summer 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora