17. Confessioni

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Scorpius la seguì, come ipnotizzato dal canto di una sirena.

Camminava davanti a lui. Poco gli importava se era nuda, e questo non era certo da lui.
La guardava muoversi, un po' goffamente, mentre cercava di rivestirsi. E in quella sua goffaggine, lui ci vedeva qualcosa di bellissimo.

Anche lui, in un batter d'occhio si rivestì, ma non staccò mai lo sguardo da lei.
Più la guardava e più difficile gli riusciva poi distogliere lo sguardo.

La voleva con tutto sé stesso, con ogni fibra del suo essere, anche se era una battaglia molto sfiancante, tener testa a Rose Weasley.
''E adesso Rosie..?'' chiese lui, in tono stanco,  con una nota di malinconia.
''Adesso parliamo Scorpius.'' disse lei.

Si guardò in giro. Erano tutti ubriachi, alcuni russavano profondamente sulla battigia, altri erano lì lì per fare la stessa cosa.
Si girò verso di lui e gli domandò ''dov'è la tua bacchetta?''

Scorpius accennò alla felpa che indossava, e lei annuì.
Lo prese per mano, e nemmeno il tempo di chiedersi il perché, una morsa lo strinse, fino a quando non aprì gli occhi e si trovarono nel giardino della loro casa al mare.

''Perché qui?'' chiese lui.
''Perché qui potremo parlare tranquillamente, senza indiscrezioni.'' disse lei mentre lo conduceva sulla terrazza.
Si sedettero l'uno accanto all'altra, guardando di fronte a sé.

''Mi hai fatto una domanda ben precisa, qualche giorno fa..'' iniziò lei.
''Si..'' Scorpius ancora non capiva dove volesse andare a parare.

Ancora silenzio.
Rose volse lo sguardo al cielo. C'era la luna piena quella sera, che rifletteva la propria luce sul mare, scuro e plumbeo, e bellissimo.

Incredibile come tutto intorno fosse silenzioso e ignaro della guerra interiore di lei.

''Non so perché io non riesca a fidarmi di te Malfoy... Forse è diventata un'abitudine, e le abitudini di solito sono dure a morire.'' disse lei con voce tranquilla.

Aveva tutta l'attenzione di Malfoy, senza nemmeno dover combattere per averla.

''Però, Malfoy, c'è qualcosa di te a cui una parte di me non sa rinunciare.''

Per la prima volta, diede voce a ciò che sentiva. E non davanti alle ragazze, non davanti a James... Ma davanti a Scorpius Malfoy.

Scorpius girò la testa di scatto, trovando lei, che fissava un punto indefinito dell'orizzonte con le mani giunte di fronte al volto.

Era bella, di una bellezza che stupisce sempre, e che ti arricchisce ogni volta che ci posi lo sguardo. E quello che le aveva detto era più di quanto si aspettava.

Le prese una mano e la strinse forte.
''Rosie, io..'' incominciò lui, ma lei lo zittì con una mano.
''Non dire niente, ti prego..'' disse lei, che strinse la mano di Scorpius, come riflesso involontario.

Malfoy portò una mano sul volto di lei.
''No ascoltami Rosie... Le cose che provi tu... Sono le stesse che provo io.'' prese un respiro, avvicinandosi a lei.
"Sai? Tutto questo, per me, è davvero nuovo, strano... Strano bello, certo... Però strano, perché non ci ho ancora capito granché... So solo che ti voglio da impazzire Rosie, ti voglio, ed il pensiero che qualcun altro possa averti, toccarti, baciarti, o anche solo farti ridere, è come ricevere uno schiantesimo in pieno petto."

Rose rimase colpita da quelle parole.

Sapeva chi era Scorpius Malfoy, e sapeva anche di cosa era capace. Ma sentiva che le stava dicendo la verità. Lo sapeva perché gli occhi di Malfoy glielo dicevano.

Perché due occhi di ghiaccio che diventano caldi e intensi come fuoco, non possono che dire la verità.

''Allora... Cosa faremo adesso?''
''Adesso...' si alzò e le tese la mano ''adesso seguimi tu!''

Rose prese la mano e lo seguì.
La portò nella sua stanza che divideva con gli altri ragazzi. Rose ringraziò mentalmente Lily per aver scelto la migliore, anche se quella che aveva davanti non era male.

Scorpius le lasciò la mano per dirigersi verso uno dei letti. Si abbassò e tirò da sotto il letto la sua valigia.

Ci frugò dentro per cinque minuti buoni, mentre Rose lo osservava di sottecchi, concentrato mentre cercava qualcosa di cui lei ignorava l'esistenza.

Era bello, così bello che avrebbero dovuto dichiararlo illegale. E questo, a se stessa, lo ammise, ancora una volta.
''Eccola...'' disse, con un sorriso. Si avvicinò a lei.

Senza parlare, le mise in mano una collana.
Rose la aprì.
C'era la foto di una donna, con lunghi capelli castani, che teneva in braccio un bambino di circa quattro anni.

Non si muovevano, era una foto babbana. In quel momento, crebbe la sua ammirazione per Astoria Greengrass.

La conosceva, perché nonostante il black humour di Draco Malfoy fosse duro a morire verso Ronald Weasley, Hermione e Astoria erano grandi amiche.

E Rose aveva un bel ricordo di quella giovane donna, dai capelli lunghi e lucenti, che ogni volta che la vedeva, la stringeva in un abbraccio e le regalava le sue caramelle preferite.

Sorridevano entrambi, la madre che guardava suo figlio con tanto amore, e il figlio che la guardava con adorazione.
Accanto c'era una scritta.

'L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte.'

Dove l'aveva già letta?
Quello era Scorpius, con sua madre, che non c'era più da tanto tempo. Trattenne con forza le lacrime che minacciavano di scendere, ma una sfuggì al suo controllo.

E Scorpius le prese il viso tra le mani, e asciugò quella lacrima con un bacio. E lei  chiuse gli occhi, beandosi di quel tocco che non sembrava più tanto sbagliato.

''Lei non c'è più. E una parte del mio cuore si è spenta quel giorno, assieme a lei. L'ho vista combattere la sua malattia con un sorriso sempre pronto per gli altri, quando io era ancora un bambino. E quando morí non ero altro che un bambino un po' cresciuto. Questo è tutto ciò che davvero mi rimane di lei.''

Rose lo guardò negli occhi. Non c'era traccia di ironia, o di malizia, o di sarcasmo nella sua voce e nei suoi occhi.

Era serio, tranquillo.
''Mi hai detto che devo guadagnarmi la tua fiducia... Voglio che tu tenga questo come prova del fatto che ti...'' prese un gran respiro, cercando un coraggio che non aveva mai pensato di avere ''che ti amo.''

Rose rimase scioccata, senza parole. Nel frattempo quella creatura sconosciuta che le si era poggiata sullo stomaco ruggiva di gioia, e gridava le stesse parole a gran voce. Ma non riuscì a dire nulla, nemmeno quando Scorpius le agganciò quella fine collana al collo.

''Scorpius io... Non posso accettarla... È un pezzo della tua vita, un pezzo importantissimo... Non.."
Ma Scorpius la zittì.
''Io voglio regalarlo a te. Accettalo, in nome di ciò che ti ho appena detto.''

Era davvero successo tutto in così poco tempo? Ma come poteva dire di no, se anche i suoi sentimenti erano cambiati in pochi giorni?
La sincerità con cui gli aveva confessato i suoi sentimenti la disarmò al punto tale che per lei non c'era altro da dire, se non il fatto che anche i suoi sentimenti erano gli stessi.

''Anche io..'' disse lei.
''Cosa?''
''Anche io... Credo di essermi innamorata di te.'' e lo disse senza remore, perché aveva dato ascolto al suo cuore, proprio come le aveva detto James.

Neanche il tempo di un battere di ciglia, che Scorpius l'aveva stretta tra le braccia.

I'm in trouble with you~ScoRoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora