«Per questo vi abbiamo chiamato dalla capitale. Non troveranno mai il loro bambino, se continuano a rimanere in questo villaggio. Tutti gli altri ritardatari... abbiamo trovato umani per tutti loro. Ma adesso alcuni draghi hanno iniziato a crescere e sembra che ancora non ne vogliano sapere di legarsi ad un umano, così pensiamo che non ci siano le persone giuste, proprio qui».

Il drago bianco sbuffò piano. Forse era divertito, forse gli era solo entrato qualcosa nel naso, in ogni caso non potevo vedere la sua faccia da dove mi trovavo, solo ascoltare la sua profonda, calda voce.

La donna con la treccia mormorò qualcosa in un linguaggio che non capivo, poi si rivolse ad Adna

«Li porteremo fino a Horn Blu. Lì l'Ordine dell'Antica Dragoneria troverà certamente i bambini perfetti per loro».

Ecco cos'era un dragoniere: l'umano perfetto per noi, quello che ci avrebbe servito con più lealtà ed efficienza; tuttavia continuavo a non approvare che potesse viaggiare sulla schiena del drago a cui apparteneva, sebbene forse fosse l'unico modo per trasportare sempre con sé il proprio servo più fidato.

Poi recepii un'altra fondamentale, importantissima informazione: mi avrebbero portato da qualche parte, probabilmente lontano da lì, un posto chiamato "Horn Blu". Un lungo viaggio mi rendeva nervoso, soprattutto perché l'avremmo dovuto fare tutti insieme ed in compagnia di esseri umani.

«Andiamo a dire ai giovani di prepararsi» Disse Orotagon, sottovoce

«Potente Orotagon, non è necessario che parliate così piano: il draghetto nero è sordo, non risponde quando viene chiamato. Forse è per questo che è stato abbandonato dalla madre»

«È sordo?» Orotagon alzò la voce «Povero piccolo. Ne siete certi?»

«Si».

Tsk, come facevano ad esserne certi? Eppure avevo parlato una volta di fronte a loro, con quella dragonessa nera di nome Bertah, che aveva tradotto le mie parole e tutti avevano riso di me, ma per qualche fortuita coincidenza avevano del tutto dimenticato quell'accaduto dopo che Bertah aveva abbandonato il villaggio per unirsi alla sua squadra di esploratori.

«Un vero peccato» Commento Orotagon «Forse a Horn Blu un drago guaritore potrebbe capire che cosa c'è che non funziona nelle sue orecchie e aggiustarle. Non tutto può essere rimesso a posto e se non possiede orecchio interno non possiamo creargliene uno, ma se dovesse avere solo una malformazione o i timpani sfondati si riuscirebbe senz'altro a ridargli l'udito».

Che sorpresa, pensai, che avranno quando mi guarderanno dentro la testa e vedranno che ci sento benissimo. Ero un cacciatore formidabile e avevo avuto modo di notare che il mio udito era ben superiore a quello dei miei coetanei e mi permetteva di individuare uno scoiattolo, che anche si muovesse furtivamente da un ramo all'altro, da oltre venti metri di distanza, che non era certo un brutto risultato per un cucciolino abbandonato e presumibilmente sordomuto.

Orotagon e la sua donna seguirono Adna fino al recinto, dove come al solito tutti gli altri piccoletti si azzuffavano e si raccontavano stupide storielle inventate.

Potevamo uscire da lì dentro quando volevamo, ma era un posto ben assolato e pulito e a loro piaceva riunirsi lì, dove non c'erano cani e persone. Quanto a me, preferivo stare più in alto, arrampicarmi sui tetti delle case o sugli alberi e sonnecchiare lassù, tenendo d'occhio la situazione e, di tanto in tanto, dando la caccia agli uccelli.

Mi alzai e cercai un punto sopraelevato da cui osservare cosa sarebbe successo quando il maestoso Orotagon sarebbe arrivato al recinto per raccontare ai piccoli che era il momento di partire.

Salii sulla cima dell'edificio nella quale ero stato portato il mio primo giorno nel paese, aiutandomi con le mie ormai robuste ali, e da lassù potei spaziare con lo sguardo e vedere il recinto e tutta la zona limitrofa.

Io sono il Drago [Vincitore Wattys 2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora