33 (Parte Seconda)

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Il vecchio restò impassibile. Il cavaliere concluse che era tempo di rimettersi in marcia.

«Quel poco che avevo mi è stato rubato questa notte. Per questo ti ho aggredito. Ero convinto che fossi uno di quei du...».

Il vecchio non fece in tempo a finire la frase. Eckhard lo afferrò per il collo della tunica lercia. L'uomo si coprì la testa con le braccia e chiuse gli occhi in attesa dei colpi. Arrivarono invece le parole.

«Hai incontrato due persone?».

L'altro emerse e aprì la bocca per rispondere. L'irruenza con cui lo stava scuotendo gli strappò però solo un guaito incomprensibile. «Rispondimi, è di vitale importanza!».

«La... lasciami andare e ti dirò tutto».

Eckhard non mollò la presa, ma smise di scuoterlo. «Allora?».

«Ieri sera ho incontrato due viag...».

«Uno di loro era un eretico?», Eckhard lo interruppe. L'uomo annuì. «S... sì... uno dei due era un eretico e l'altra...».

«E l'altra era un donna sulla ventina, capelli rossi, un viso qualunque e un naso affilato. Giusto?».

Di nuovo il vecchio annuì. E aggiunse in un sussurro: «Li stai cercando?».

«Forse. Tu intanto raccontami tutto». «Sanno che sei sulle loro tracce, dico bene?».

«Se non lo sanno, di certo lo intuiscono. Hanno qualcosa di molto prezioso che devo recuperare».

«Il Libro sacro della Chiesa di Nergal».

Eckhard guardò il vecchio in un misto di curiosità e diffidenza. Poi lo lasciò andare e arretrò di un passo.

«E tu come lo sai?».

«Perché me l'hanno mostrato prima di fuggire e portarsi via la mia Bertha...».

Sollevò un sopracciglio. «Hanno rapito tua moglie?».

 «La mia capra».

«La tua... capra?».

«Era la mia unica compagna e anche una delle mie fonti di sostentamento. E quei due non ci hanno pensato un attimo a rubarmela. Avevo anche regalato al ragazzo i miei guanti e questo è stato il ringraziamento. Temo che non tornino affatto a Valissa, ma puntino a raggiungere Palash».

«Sono loro, non ci sono dubbi», disse rivolto a se stesso. «Ma perché mai dovrebbero tornare indietro a Valissa?».

«Credevo... di essere riuscito a convincere quella ladra a riportare indietro la reliquia. Ma immagino che mi abbia solo preso in giro. Se davvero il tuo compito è ritrovare il libro, devi sbrigarti io... io credo di aver suggerito una nuova destinazione», l'uomo abbassò la testa mortificato.

«Spiegati, vecchio. E cerca di essere chiaro. Ho fretta».

«Temo di aver detto troppo. Ma l'ho fatto perché pensavo fosse questo il mio compito. Ero sicuro di poterli convincere a tornare indietro e riconsegnare ai sacerdoti il libro. Invece ho finito per suggerire loro altro. Quella... bugiarda ha fiutato la possibilità di arricchirsi e ora vuole vendere la reliquia agli eretici. Devi fare in fretta, cavaliere!».

Eckhard si carezzò di nuovo la guancia. «Da quello che sono riuscito a scoprire, la ragazza lavorava già per gli eretici, non hai alcuna responsabilità».

«Io non ho avuto questa sensazione».

 «Che vuoi dire?».

«Non mi sembrava lavorasse per loro».

«Può essere. In ogni caso devo raggiungerla prima che arrivi a destinazione. Sei sicuro che volesse andare a Palash?».

«Sì... o almeno credo. Parlava di rivendere il libro a qualche malvivente della capitale, prima che io le rivelassi il vero valore del libro. È stato a quel punto che mi pare abbia cambiato idea. E ha deciso di mettersi in contatto con gli eretici per concludere un affare molto più redditizio».

«Da quanto sono partiti?».

«Io mi sono alzato poco dopo l'alba e loro non c'erano già più. Ma i loro giacigli erano tiepidi».

Eckhard imprecò, poi si guardò intorno. La montagna era avvolta in una bruma che pareva quasi esalare dal terreno umido di pioggia e gelido di scaglie di ghiaccio. Steli di erbacce si piegavano sotto lo sferzare di un vento inclemente, che scompigliava anche i radi capelli del vecchio.

«Ho troppe ore di ritardo, dannazione! Dovrò muovermi a tappe forzate, se voglio raggiungerli».

«Non è detto. Vieni con me».

 «Dove?».

«C'è una scorciatoia che quei due non conoscevano. Se non fossero fuggiti prima che mi alzassi, gliel'avrei rivelata. Meglio così. Avessi avuto trent'anni di meno, mi sarei messo io sulle loro tracce. Ma sono certo che tu saprai vendicare me e la mia povera Bertha. A quanto pare, Nergal è ancora dalla parte dei giusti».

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