Chapter 17.

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Bert fece cadere il telo a terra ed io osservai ciò che si trovava davanti a noi.
Era una specie di comodino in legno, con sopra poggiata una sfera di cristallo. Assomigliava vagamente ad una di quelle che le veggenti usavano per leggerti il futuro. Questa sembrava però più preziosa e dall'aspetto pesante.
Era di un turchese intenso, all'interno si vedevano appena pietre più piccole, di colori tenui.
"Che cos'è?" Domandai a Bert, con fare insicuro.
"Gli Anziani lo chiamano l'Occhio." Iniziò a dire Bert. "Nel mondo mortale molte persone hanno cercato di duplicarlo, per provare a vedere il futuro. Non ci sono mai riusciti, poiché manca loro la parte più importante."
"La droga?"
"No, ignorante di un Lynch!" Esclamò l'uomo, offeso dalla mia risposta sarcastica. "Solo le anime possono usarla. Nel mondo dei mortali sono tutti l'insieme di un corpo ed un'anima. Il corpo è la parte che tutti lasciamo indietro, quando passiamo nell'Aldilà, per questo motivo non possono farlo funzionare. Il corpo non deve esserci."
Fissai 'l'Occhio' ancora per qualche secondo. A me continuava a sembrare una sfera.
"A che serve?"
"Non dovrei dirtelo, Ross." La voce di Bert tremò ed intuii che fosse spaventato.
"Sai che non sei tenuto a dirmelo?"
"Lo so, Ross ma... meriti di sapere." Lui si strinse il ponte del naso fra il pollice e l'indice, scuotendo la testa. "Le cose non sarebbero dovute andare così..." Sentii un tono pieno di dispiacere nella sua voce, il che mi mise preoccupazione. Bert non era mai in ansia per qualcosa. Non poteva esserlo.
"D-di che parli?" Avevo paura della sua risposta. Avevo paura che ciò che mi avrebbe detto non mi sarebbe piaciuto; ma avevo bisogno di sapere.
"La sera in cui sei morto... non saresti dovuto morire tu."
"Che cosa?!" Domandai, sconvolto.
Bert mi guardò con apprensione. "Quella sera, tu ti sei trovato nel posto sbagliato, per una scelta che non hai fatto del tutto tu. Un'altra vita avrebbe dovuto spezzarsi lì, in quel punto. Purtroppo sei capitato tu e la Morte ti ha accettato comunque. Lei accetta sempre i doni che le fa la Vita, non vi rinuncia mai."
"Stai dicendo che io mi trovo qui... per un errore?" Ero confuso, sconvolto, arrabbiato. Ero tutte queste cose.
Confuso, perché non riuscii a comprendere per quale motivo le cose fossero andate in quel modo.
Sconvolto, perché ero morto al posto di un'altra persona.
Arrabbiato, perché la mia vita si era spezzata ingiustamente, per un errore.
"Hai mai sentito parlare dell'effetto farfalla?" Mi chiese Bert, decidendo finalmente di incontrare i miei occhi. I suoi erano colmi di sensi di colpa, i miei di dolore e di rabbia.
"Sì, la teoria del caos. Ho presente." Risposi, cercando di rimanere calmo. Affondai le unghie nel palmo della mano, per provare a restare calmo. Il dolore però non c'era e mi ricordò tutta quanta quella situazione assurda.
"Saprai bene del fatto che una decisione può cambiare completamente una situazione futura. Quella sera avresti dovuto prendere la tua auto, giusto? Ma tu ed i tuoi fratelli eravate in ritardo, così tua madre ti disse di andare in macchina tutti insieme. Quando poi sei arrivato alla festa, hai scoperto di essere stato pugnalato alle spalle da tutti i tuoi amici e della tua ragazza, così te ne sei andato. Hai percorso quella strada pericolosa, nella notte, sotto la pioggia ed al buio. L'auto non ti ha visto in tempo." Ripetè tutta la storia della mia fine, come se fosse la trama di un film. Il pensiero mi fece venire voglia di vomitare. "Se tu avessi preso le chiavi, saresti andato là con la tua auto. Avresti comunque scoperto come sarebbero andate le cose, ma avresti avuto un mezzo di trasporto e saresti vivo."
"Sono morto perché non ho preso delle chiavi?! È uno scherzo per caso?!" Il dolore e la rabbia si fecero più intensi.
Avrei voluto gridare, incazzarmi, piangere. Avrei voluto spaccare qualcosa e farmi male facendolo. Avrei voluto sentirmi vivo. Di nuovo. Ancora. Almeno un'altra volta.
"Mi dispiace Ross..." Mormorò Bert, con serio dispiacere. Sapevo però che la colpa non era sua. Lui era come me, non c'entrava nulla.
"A che cazzo serve questo schifo, allora?" Chiesi, stringendo poi i denti, per trattenere l'urlo che avrei voluto tirare.
"Ti mostra il passato ed il futuro. Ti mostra come sarebbero andate le cose, se tu avessi fatto una scelta diversa." Spiegò, poi lui posò una mano sulla sfera.
Essa si illuminò, come una di quelle lampade a basso costo con la lava dentro. Emise una luce sempre più intensa. Essa continuò ad aumentare, quando Bert tolse la mano.
"Toccala ed avrai le tue risposte... o almeno alcune di esse. Tranquillo, ciò che ti mostrerà lo vedrai solo tu."
Lui si fece da parte ed io mi posizionai davanti alla sfera. Allungai con riluttanza la mano e toccai la superficie liscia.
Una scarica elettrica mi pervase il corpo, facendomi chiudere d'istinto gli occhi, per la paura.

Another Chance || A Raura Fanfic.Where stories live. Discover now