Prologo

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Jennifer

Era il 25 aprile del 2001 quando il mio mondo ha iniziato lentamente a precipitare fino a cadere completamente. Tutto era perfetto, io lavoravo come educatrice presso "la casa del principe" un asilo nido del paese, facevo anche la mamma a tempo pieno e mi occupavo della casa e delle solite facende. Trevor aveva il suo solito lavoro nella fabbrica della coca~cola e Savannah cresceva, seppur lentamente cresceva. Il nostrp rapporto funzionava alla grande, Trevor mi trattava sempre come una regina. E se a me dedicava tante attenzioni anche a nostra figlia non le faceva mai mancare niente. Era tutto perfetto, sembrava di vivere dentro una bolla di sapone. Mai una discussione ne un litigio, solo tante coccole e tanto amore a cui non ero abituata visti i precedenti. Ci avevo impiegato un po per abituarmi a tutto questo e proprio quando avevo iniziato a crederci sul serio ecco che la bolla di sapone si era scoppiata.

Kyle

Sono passati tre anni dall'ultima volta che l'ho vista. Lei ovviamente non poteva sapere che ero tornato di tanto in tanto a vedere come se la passava, eppure io non riuscivo a farne a meno. Più passavano i giorni e più il mio stomaco si chiudeva in una morsa la quale non era più possibile aprire. Non mangiavo più come prima e non dormivo più di cinque ore al giorno. Lavoravo come un matto giorno e notte e bevevo tantissimo nonostante sapessi che non potevo farlo. Avevo ripreso l'uso delle gambe, potevo camminare, correre e saltare eppure nei momenti più bui desideravo solo tornare quel quasi vegetale che ero stato. In quel modo forse avrei riavuto la mia Jennifer.. Ci pensavo spesso al passato, a come mi ero comportato, a quanto avrei potuto fare e avrei potuto dare, ma sopratutto pensavo a quanto Jennifer mi fosse entrata dentro, lei era diventata sin da subito una parte di cui non potevo fare a meno, avrei voluto sposarla, amarla e darle dei figli. Ero disposto a tutto finché non avevo scoperto che ero sterile e non avrei potuto darle niente. Per l'ennesima volta l'avrei costretta a vivere come potevo io e non come desiderava lei e questo non potevo assolutamente permetterlo, perciò avevo deciso di lasciarla andare, ancora una volta l'avevo persa e quando avevo trovato il coraggio di confessarle i miei sentimenti lei era già felice con qualcuno che non ero io.
Adesso, a distanza di qualche anno però ero sicuro che lei stesse bene e che io sarei potuto morire felice perché era giusto così. Non meritavo di essere felice e solo adesso l'avevo capito.

Ricordati di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora