Giornata frenetica

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Quando i tre guerrieri mi lasciano andare, mi accascio a terra con una sensazione di gelo fra le ossa e ancora l'immagine degli occhi di quella creatura stampata a fuoco davanti agli occhi.

Mi risveglio in un letto non mio. Apro gli occhi ancora un po' frastornata e mi guardo intorno. Sono a casa di Derek e ho dormito nel suo letto, ma di lui nemmeno l'ombra. Mi ricordo di quello che è successo questa notte e ho ancora impresso nella mente il colore degli occhi di quelle creature. Mentre mi imbambolo a fissare il vuoto con l'intento di ricordare cosa è successo dopo, sento un peso piegare la rete del letto.

"Sei sveglia. Stai bene?"chiede senza salutare Derek.

Destandomi dai miei pensieri, domando a mia volta "Che ci faccio qui?"

Sbuffando il grande lupo risponde "Questa notte sei svenuta dopo l'attacco di quelle creature e, siccome tuo fratello è dovuto subito correre via a cercare informazioni, mi sono offerto di farti da babysitter. Prima e ultima volta. Hai la tendenza a cadere dal letto e sbavare"

Alzo gli occhi al cielo e gli tiro un cuscino che lui scansa facilmente.

"Li avete sconfitti quelle specie di samurai?"chiedo curiosa di sapere cosa è successo nei dettagli.

Scuotendo la testa il giovane Hale risponde "Non proprio. Pochi secondi dopo che te e il tuo amico siete svenuti e le prime luci dell'alba hanno illuminato la stanza, si sono volatilizzati come se fossero fatti di polvere"

"Oh. E Scott adesso dov'è?"chiedo preoccupata di mio fratello.

"E' dagli Argent. Da quanto ne ho capito il padre di Allison sa qualcosa. Mi ha assicurato che ci terra aggiornati, ma per adesso è meglio che ti prepari. Devi andare a scuola"spiega lui.

Sprofondo di nuovo tra le coperte mugugnando qualche supplica, ma Derek, con la sua solita poca delicatezza, mi butta giù dal letto come se fossi un normalissmo sacco di patate.

"Derek!"protesto io massaggiandomi il fondoschiena.

"Sbrigati. Ti devo portare a casa e poi a scuola"controbatte lui infilandosi la sua solita giacca di pelle.

Mentre mi rimetto le scarpe chiedo "E la colazione?"

"Te la andrò a prendere mentre tu ti cambi" risponde prontamente lui alzando gli occhi al cielo per il mio atteggiamento infantile.

Contenta della sua risposta, ormai pronta, esclamo "Bene! Allora andiamo!"

Il giovane Hale scuote la testa regalandomi uno dei suoi rari sorrisi e si avvia verso sua macchina.

Il viaggio è silenzioso, ma non c'è tensione bensì tranquillità. Derek penso sia una delle poche persone che mi fa apprezzare a pieno il silenzio. Lui non ti fa pesare questi momenti, anzi gli dà un proprio valore.

Quando arriviamo alla nostra prima destinazione, casa mia, scendo dalla macchina dicendo "Scegli tu cosa prendere per colazione. E prendi qualcosa anche per te, la colazione è il pasto più importante della giornata"

"Te pensa a sbrigarti"ribatte lui mentre mi avvicino alla porta di casa.

Fortunatamente i miei familiari sono tutti al lavoro o in giro, quindi la casa è deserta.

Faccio una doccia veloce, mi cambio e prendo i libri neccessari per le lezioni.

Sono seduta nei gradini dell'ingresso a controllare le chiamare perse e i messaggi preoccupati dei miei amici, quando Derek ritorna con un sacchetto dal profumo invitante appoggiato sul posto del passeggero.

Prendendo il malloppo, mi siedo al fianco del giovane lupo e, un po' curiosa, guardo che cosa mi ha scelto per colazione.

Muffin al cioccolato e caffèlatte proprio come...

Emma Mccall- La GuardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora