5. Eh? Reyna?

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Dopo che un tipo strano di nome Leo mi fece fare il giro del campo, volli stare un po' da sola.

Mi sedetti su una roccia vicino al bosco e sospirai. Mi mancava mio padre.

Sentii dei passi, mi voltai velocemente pronta a dare un pugno ad un mostro, ma vidi una ragazza.

Era alta, composta, con una lunga treccia nera che le ricadeva sulla spalla. Gli occhi bruni pieni d'orgoglio. Indossava un mantello rosso e una maglia viola con sopra il simbolo romano "SPQR" . Una semidea romani, intuii.

- Che ci fai qui? Stare vicino al bosco è pericoloso. - mi disse con voce severa.

Era davvero carina, con quell'aria da dura ma dentro come il miele, ci scommettevo.

- Oh, niente! Stavo pensando. - dissi.

- A cosa? Quando sei un semidio greco non si pensa, ma si agisce. Lascia ai romani questa dote.

Scoppiai a ridere.

Lei, incredula, alzò un sopracciglio.

- Cosa ho detto di tanto spiritoso?

- Nulla! Nulla! Ma anche noi greci possiamo pensare! - risi.

Lei sorride.

- Reyna

- Pepper

- Allora tu sei romana! Immaginavo - dissi. - Di chi sei figlia?

- Bellona, dea della guerra insieme a Marte. Non esiste una corrispondente greca.

- Allora possiamo dire che è "MADE IN ROMA" - risi.

Rise anche lei.

- Tu?

- Tu cosa?

- Di chi sei figlia, intendo

- Oh, non lo so. Non sono ancora stata riconosciuta

- Spero che tu lo sappia presto, per capire i tuoi poteri

- Giusto...sai, per caso, se nella mitologia greca si parla di un uomo-ombra?

- Uomo-ombra? - Reyna riflettete. - Forse...no, non credo.

- Ah, ok

Lei mi sorrise e se ne andò.

Una semidea...diversa حيث تعيش القصص. اكتشف الآن