Capitolo 3

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Evie's Pov
Porco zio panico! Odio il buio. E poi per quale cazzo di motivo si sono spente.
"Che ore sono? "
"Solo le 5...merda stanno chiudendo!" mi prende lo zaino dalla spalla e inizia a correre, cerco di restare al suo passo ma invano ha le gambe troppo lunghe, ha fatto una scelta perfetta il basket è fatto proprio per lui. Dopo qualche minuto sono obbligata a fermarmi e a riprendere fiato mentre Ethan è già scomparso. Oddio, aiuto, aiuto, aiuto, buio! No no no non è cosa buona per niente proprio. Okay, calma e respira lentamente, niente panico. Inizio a camminare sempre più lentamente a causa delle gambe che tremano, ho sempre avuto paura del buio, non credo che passerà mai questa fobia. Si sentono solo il rumore dei miei passi sempre piu pesanti.
"Ethan?!" nessuna risposta
"Cazzo Ethan do stai?!" ancora niente
"Giuro che quando ti trovo ti prendo a sprangate sulle gengiva!" silenzio assoluto si sente solo l'eco del mio respiro.
"Evie?"
"Smettila di farmi morire Dio caro! Dove cazzo eri? Io stavo per essere uccisa da qualche clown killer e tu ti fai le passeggiatine in giro per la scuola!" dico presa dal panico mentre lui mi guarda divertito
"Smettila di guardarmi così, non è divertente." dico incrociando le braccia al petto e sbuffando.
"Si che lo è." continua a guardarmi con quel sorrisino sulla faccia.
"No, smettila. Ci hanno chiuso dentro?" chiedo mentre appoggio la fronte al muro per calmarmi.
"Che ragazza persipicace." chiudo gli occhi e penso a come uscire da qui, le finestre si possono aprire solo dall'interno e purtroppo hanno le sbarre all'esterno, ma dico io che siamo in prigione che mettono le sbarre alle finestre? In un istante il suo petto è aderito completamente alla mia schiena e un brivido invade il mio corpo.
"Ma che fai, sei deficente?" lo scanso con le braccia.
"Ho visto che stavi tremando e ho pensato che avevi freddo." si scusa alzando le mani in segno di difesa.
"La prossima volta lasciami morire congelata invece di avvicinarti." dico puntando il dito verso la sua faccia.
"Perché devi essere così acida. Cosa ti ho fatto?"mi guarda perplesso.
"Niente, solo che ti devi scollare okay?" dico rilassando i muscoli
"Okay okay."
"Come usciamo?" chiedo cambiando discorso
"Non credo si possa uscire, le porte sono tutte chiuse a chiave, le finestre sono sbarrate, mi sa che ci tocca restare qui sta notte."
"Non è ancora notte." dico pensando ad altre alternative d'uscita
"È Novembre, e dalle 5 in poi è buio e io lo considero notte." che logica del cazzo penso, ma decido di tenermelo per me.
"Io non posso dormire qui, mia madre mi ucciderà, no ansi, prima mi taglierà a pezzettini poi mi darà fuoco è inizierà a ballarci attorno tipo gli indiani e cantando cose incomprensibili con un'ascia in mano." dico tenendomi il viso tra le mani.
"Wuo hai una bella fantasia sai" scoppia in una fragorosa risata, quel sorriso tanto carino mi distrae dal buio per qualche secondo e mi aggiungo a lui.
"Si, lo so me lo dicono in tanti." dico sorridendo e giocando con i capelli per l'imbarazzo.
"Visto che siamo bloccati qui perché non ne approfittiamo?" mi guarda con uno sguardo malizioso
"No che schifo!" gli do una sberla sul braccio
"Ma che hai capito? Non intendevo scopare, e di certo fidati io non mi farei una come te. Sta tranquilla." dice con quel orgoglio da maschilista del cazzo.
"Una come me in che senso scusa!?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2017 ⏰

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