Harry stava cercando un aggettivo adatto a Louis, a loro.
Continuava a guardarlo con gli occhi ancora un po' stanchi, assonnati, indugiavano sul suo corpo nudo stesogli accanto mentre uno spiraglio di luce dalla finestra gli delineava il profilo. Era bello Louis e questo era l'unico pensiero che Harry riusciva ad elaborare a quell'ora della mattina. Lo guardava dormire tranquillo, una mano sotto il cuscino e l'altra sul ventre del compagno; l'aveva stretto tutta la notte, tirandoselo addosso quando la prima coperta non era bastata a proteggerlo dal freddo rigido di dicembre.
Harry era quasi sicuro che, da quella notte d'amore, era sopravvissuto solo un tenace neurone, per questo non riusciva a formulare qualche sensato pensiero che andasse oltre Louis.
Si fece forza sulle braccia per guardare oltre le spalle del compagno, cercando quella stupida sveglia che sua madre, un Natale di molti anni prima, gli aveva regalato con l'appunto di imparare ad essere puntuale, stonava con tutto l'arredamento, gialla com'era, ma Harry non aveva mai pensato di separarsene, lo aveva accompagnato per tutti gli anni dell'università.
7:11
Non si sarebbe alzato per nulla al mondo, non quando tra le braccia poteva tenere ancora, almeno per un paio di ore, Louis. Guardando il soffitto si chiese quando aveva iniziato a conoscere gli orari dell'altro e tutte le alte piccole cose che lo caratterizzavano. Il pensiero di aggiungere uno spazzolino in più nel bicchiere sopra il lavabo - e farcelo restare - lo fece sentire stupido, incasinato e bene, maledettamente bene. Riscaldato, quasi.
Si girò di lato e sfiorò con il proprio naso quello fine ed a punta di Louis, russava leggermente ed Harry lo trovò adorabile, esattamente così, adorabile e casalingo. Poteva abituarsi a quel rumore.
Si incantò davanti al viso rilassato dell'altro, avrebbe dovuto osservarlo solo per qualche attimo eppure perse tutta la mattina, stando fermo così, a guardare qualcosa di straordinariamente bello. A guardare Louis."Non posso fingere questo" - si disse, prima di stringere la mano di Louis, quella abbandonata vicino al cuore. Divenne irrequieto al solo pensiero, allora decise di rinchiudere di nuovo quella paura, di non darle voce, strinse ancora il compagno che continuava a dormire beatamente. Sentiva il suo respiro infrangersi sul suo collo, all'inizio della mascella e solo quando sentì un piccolo rumore, il più grande mormorò - "Lou..." - avvicinandosi piano per baciargli la pelle delle spalle nuda. Aveva resistito anche troppo.
Avrebbe voluto prenderlo lì, ora che entrambi erano stretti e nudi nel letto, ma Harry accantonò l'idea, avrebbe aspettato almeno un segno di consenso dall'altro, forse per questo iniziò a dire continuamente - "Lou, piccolo...Sei sveglio?" - Sospirò non ottenendo nessuna risposta, solo un piccolo rumore, qualcosa simile a del fastidio - "Per favore?"
"Mh Mh" - Louis si mosse appena, aprendo gli occhi lentamente. La luce che trapela dalla finestra era troppo luminosa per non prendersi qualche secondo in più per rispondere - "Che c'è?" - mormorò ancora addormentato mentre con la mano libera andava a coprirsi gli occhi, estremamente chiari con la luce del mattino. Ci mise qualche secondo a notare le loro mani intrecciate ed a ricambiare la presa - "Ti ho rotto questa notte?"
"Assolutamente" - rispose Harry, avvicinandosi un poco per baciargli un lato della bocca. Gli stava dando un buongiorno appropriato, nonostante l'alito mattutino.
"Assolutamente sì o assolutamente no?"Harry non rispose, sciolse le mani e gli salì sopra, sistemando le cosce ai lati dei fianchi morbidi di Louis. Questo non si mosse, lo guardò fisso per qualche secondo prima di infilare le mani tra i loro corpi e spostare le coperte, Harry era sufficiente adesso, si aggrappò con le mani alla sua schiena chiara e impresse forte le unghia nella carne come risposta ai movimenti sempre più profondi e rudi del bacino. Le loro nudità a contatto, sveglie più di loro, di Louis sicuramente.
Harry si abbassò, tendendo le braccia oltre le spalle del compagno ed iniziò a baciargli le labbra, succhiando e mordendo il labbro inferiore. Il più grande adorò sentire sulla sua stessa bocca il gemito di Louis che continuava a toccargli il petto con le mani, stringendogli - ogni volta che si allontanava - i capezzoli.
Harry si allontanò dalle labbra rosse e gonfie ed osservò il compagno - "Sei bellissimo" - Louis assalì il suo petto in risposta, baciandolo con insistenza - "Tu, tu di più". Il più grande come se non aspettasse altro, depositò una mano dietro alla sua schiena, allontanandolo dal letto per farlo aderire al suo petto, mentre l'altra si insinuava tra le sue gamba ed afferrare il sesso. Louis poteva sentire bene quello di Harry premergli sulla gamba e non oppose nessuna resistenza quando il più grande iniziò a muovere dolcemente la sua mano. Louis, sovrastato dal peso dell'altro, si lasciò andare di nuovo sul materasso, i primi piaceri iniziavano a pervaderlo mentre Harry baciava la sua intimità, prendendola poco alla volta in bocca - "Fermo amore" - gli intimò, bloccandogli le anche con le mani. Louis, a sentir pronunciare quella parola non resistette ed, afferrandolo per una ciocca di capelli, se lo respinse addosso con tutto l'intento di baciarlo e sentire quell'amore, di nuovo, ancora ed ancora. Harry però non gli diede questa soddisfazione seppur quegli occhi azzurri imploravano per sentirlo e prese a baciargli la spalla. Era fottutamente perso.
"Possiamo...Vuoi farlo senza?" - Louis sfarfallò con le lunghe ciglia prima di annuire più volte, fece però un lungo respiro, era sicuro che sarebbe morto di lì a poco. Harry si infilò due dita in bocca e cercò di umettarle al meglio prima di infilarle tra le cosce del ragazzo ed esercitare una lieve pressione all'interno dell'apertura con una delle due dita lubrificate, scendendo sempre più dentro. Louis emise respiri affannati e gemiti mentre sentiva le dita di Harry prepararlo al meglio e toccare il suo punto più sensibile, quello lo conosceva bene, in corrispondenza della prostata - "Dio Harry" - e proprio su quel punto l'uomo iniziò ad insistere mentre Louis impazziva sotto le sue mani - "Harry, Har..." - urlò all'ennesimo tocco, ora era solo un miscuglio di piacere. Il più grande, sentendo per l'ennesima volta il suo nome, decise che quello era il momento giusto: gli aprì le gambe e, sistemandosi al meglio, infilò gran parte del membro all'interno dello stretto fascio di nervi. Si fermò però quando vide una lieve espressione di dolore sul volto dell'altro - "Tutto bene?"
"Un momento..." - rispose, cercando di attutire in qualche modo il dolore bruciante che sentiva in quella parte del corpo, annullato completamente quando Harry gli sfiorò una guancia con la mano e gli depositò un leggero bacio sulla fronte, seguito subito dal naso e dalle labbra. Louis fece un cenno con la testa ed il compagnò percepì subito il via libera, assistito dai movimenti che assecondavano le sue spinte inizialmente appena percepibili. Harry si spinse ancora più dentro quando vide Louis afferrare il proprio membro con le mani e massaggiarlo.
Meraviglioso.
Era strano come tutto, adesso, fosse connotato da qualcosa in più, qualcosa di molto più bello di ciò che avevano condiviso in passato. Anche il sesso, soprattutto il sesso. Non avevano ancora avuto il modo di sperimentare tutto il resto.
Harry incrementò la forza delle spinte, cadenzando le ad ogni gemito di Louis che, con poco, si ritrovò con una gamba a toccare la spalla destra dell'altro, per facilitare l'amplesso ed il suo sperma sul petto. Il più grande impiegò altre tre stoccate, intervallate da continui - "Louis!" - per riversarsi all'interno del compagno, fu eccitate vedere il proprio seme riempire e fuoriuscire dal fascio di nervi.
"Alla fine ce l'abbiamo fatta" - commentò Louis, tirandosi nuovamente addosso il ragazzo, seguito dalla coperta per coprire i loro corpi nudi e sporchi, patinati da un sottile strato di sudore e sperma - "Ce l'abbiamo fatta a fare cosa?"
"L'amore".

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28 Days || Larry Stylinson AU
FanfictionHarry e Louis condividono attimi, passioni momentanee, segreti e qualche ora sotto le lenzuola. Nessuno dei due vuole di più: Harry ha una figlia, un lavoro in una prestigiosa agenzia pubblicitaria e la certezza di aver raggiunto l'equilibrio perfe...