Flashback

6K 275 136
                                    

Ruth's POV

- Tieni, dai questo bicchiere a Margot. Andrà in coma. - sogghigna Nicole, pregustando la sua personale vendetta.

Sean prende il bicchiere, riluttante.

- È proprio necessario? Secondo me è già ridotta male così. - fa un cenno con la testa verso di lei, accasciata contro il muro con la testa fra le mani.

- Vuoi ucciderla, per caso? Sta ricordando della morte di Lane e di quella festa. Se non vuoi finire in carcere, ti conviene muovere il culo e darle questo da bere. - ribatte la mora.

- E una volta che sarà in coma? Come risolviamo il problema? - domanda Sean.

- Le racconteremo la nostra versione dei fatti e impediremo che vada alle feste, così non potrà incastrarci. - risponde Nicole.

Sbuffo.

- Dammi il bicchiere. - ordino.

Sean corruga la fronte.

- Pensi che si fidi di te? Se sta ricordando, è più probabile che accetti un bicchiere da me piuttosto che da te. - spiego, piatta.

Annuisce e mi porge il bicchiere.

Il liquido rossastro è simile a quello che circola negli altri bicchieri della festa, ma corretto con una sostanza stupefacente dal nome impronunciabile.

Volto le spalle ai due e mi dirigo verso Margot.

Nascondendomi tra i corpi che ballano, verso l'intero contenuto di una minuscola fiala di polvere biancastra nel bicchiere.

Vediamo se questo non ti stende, troia.

Questo è per tutte le occhiate da queen di stocazzo che mi ha mandato negli anni; per tutte le volte che si è scopata Ben in tutti i modi possibili; per tutto il veleno che ha infuso nel mio cuore, sbriciolandolo completamente.

Non aspetterò che viva tranquilla e serena la sua vita. Non merita una vita.

Che muoia dimenticata dal mondo.

Indosso la maschera da amichetta fedele e mi avvicino a lei.

- Cara, come stai? - chiedo, la voce non eccessivamente dolce. Se ne accorgerebbe, persino conciata com'è.

Scuote la testa, sofferente.

- Vuoi un po' di questa bevanda fresca? Magari ti farà sentire meglio. - le dico, cercando di sembrare sincera.

Alza gli occhi su di me, il dolore negli occhi.

Riesce quasi a farmi ripensare a quello che sto facendo.

Quasi.

- Ecco, tieni. - glielo porgo, senza forzarla.

Troppo confusa e sofferente per opporsi, prende il bicchiere e beve un lungo sorso.

Aggrotta la fronte, gli occhi spalancati.

E non dice niente.

Non riesco a trattenere un sorriso maligno.

Capisce al volo.

- Vai... all'inferno... - rantola.

- Patetica. - alzo le sopracciglia - Non sei neanche così bella. Salutami zio Lucifero. - faccio un sorrisetto bastardo.

Una maledizione le muore in gola, mentre l'anima scivola via dal suo corpo senza vita.

È andata.

Finalmente.

Torno dai miei amichetti velatamente vittoriosa.

- Ha bevuto? - chiede subito Nicole.

- Certo. È già svenuta. - mi vanto, brava come sono stata.

Nicole stringe le labbra, dubbiosa.

Non si fida?

Fa benissimo.

- Cosa ne facciamo adesso? - domanda Sean.

- Facciamo quello che avremmo dovuto fare la scorsa volta: chiamiamo la polizia. Le diamo la colpa della roba che gira e oltre al coma si fa pure gli anni di carcere. - spiega frettolosamente Nicole.

Lui annuisce.

Io rido tra me e me.

- Vado da lei, così la sorveglio e il piano filerà liscio. - dice Sean.

- Io vado a casa, non voglio neanche essere vista dalla polizia. Per voi io non c'ero neanche. - chiarisco.

Giro i tacchi ed esco dalla casa in festa, per appostarmi dietro la macchina della casa di fronte.

Col cavolo che vado a casa, voglio vedere come va a finire la vicenda.

Qualche minuto dopo vedo arrivare la polizia e c'è un gran casino: gente che va via, gente che si lancia nei cespugli, gente che stramazza a terra in giardino, ubriaca fradicia.

Infine Margot viene tirata fuori dalla casa e caricata su una barella.

Avranno capito che è morta.

Sean e Nicole dove si saranno cacciati?

Finita la baraonda, escono fuori dal loro nascondiglio, ovvero la macchina del vicino a destra.

Corro a fermarli.

- Ma non eri andata a casa, tu? - si sorprende Sean.

Roteo gli occhi.

- Non poteva perdersi la scena. La sua agognata nemica è morta, come non assistere? - replica acida Nicole.

- Era anche nemica tua. - commento.

Mi lancia un'occhiataccia.

- Ti rendi conto di quello che hai combinato? È morta. Si tratta di assassinio. - mi aggredisce, seppur con calma.

- Ma non lo sa nessuno. - replico.

- È comunque grave! Dovevamo solo condannarla alla punizione più giusta, non ucciderla! - sbraita, contenendo a malapena il volume della voce.

Mi guardo le unghie.

La cosa mi tocca poco, sinceramente.

- Cosa pensi di fare, ora che hai tolto di mezzo Margot? Fare fuori anche Joyce?

Sean sussulta.

- Per Dio, no! Che cazzo vi passa per la testa?!

- No, con lei mi fregherei. Sarebbe troppo palese. Troverò altri sistemi per avere la strada spianata. - rispondo, rassicurandoli.

L'aria della notte avvolge tutti noi nel silenzio.

Non vola una mosca.

- Ascoltatemi con attenzione: stasera noi non abbiamo fatto nulla, non abbiamo ucciso nessuno e non abbiamo visto niente. No sensi di colpa, no insicurezze, no carcere. Chiaro? - affermo, con voce tagliente.

Mi guardano cercando di nascondere il terrore.

Sarà meglio per loro tacere.

__________

Esistono persone come Ruth? C'è anche di peggio, purtroppo.

Comunque, le cose sono andate così. Chi meglio della Ferragni per questa parte crudele?

Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!

Love you 🍭

ConfidentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora