Motori e Macchine

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Sentii la mano di Aiden premere leggera contro la mia schiena, come se cercasse di allontanarmi o portarmi distante. Lui guardava con la coda tagliente degli occhi la ragazza dietro di noi, Tamara se ne stava in piedi e al suo fianco erano sedute le sue due pantere dal manto nero lucido.

Non capivo come mai Aiden avesse cambiato così repentinamente atteggiamento nei confronti della ragazza, avevo notato la sua scarsa voglia di fidarsi di Tamara ma non capivo come mai tutto d'un tratto sembrava ancora meno fiducioso in lei.
Sembrava che tra i due fosse successo qualcosa ma non capivo cosa avesse potuto far gelare l'ambiente tra Aiden e Tamara visto che, da quello che avevo potuto notare, non era accaduto nulla di particolare o in qualche modo rilevante tra i due.

Dopo che Aiden si era risvegliato da quel forte attacco di panico che lo aveva a dir poco annientato e reso innocuo come un agnellino, Igor aveva continuato ad accusarlo e minacciarlo; per questo motivo Tamara era intervenuta insieme alle sue belve per sedare la situazione.
Aveva immobilizzato Igor e io ero riuscita in qualche modo a risvegliare Aiden da quel suo stato di panico, ma nulla poteva aver causato scontri tra la ragazza e lui.

Il ragazzo che ora stava al mio fianco e che riconoscevo come parte di me, mi aveva supplicata di non reputarlo pazzo, di non giudicare quelle crisi che ogni tanto lo facevano andare fuori di testa, dei suoi comportamenti strani e della violenza estrema che sapeva tirar fuori quando il suo Carattere prendeva in parte possesso di lui. Mi veniva naturale chiedermi quale potesse essere mai l'apice della sua forza e della sua violenza una volta mutato definitivamente nella bestia demoniaca che Aiden cercava di domare giorno dopo giorno, dopotutto faceva paura anche senza che la mutazione venisse completata.

Scossi il capo e sentii il rumore dei tacchi di Tamara avvicinarsi. Ci seguiva tranquilla come aveva già fatto in precedenza, dopotutto ora avrei dovuto sconfiggere il Boss per poter proseguire verso Saram e probabilmente Tamara era solo curiosa.
Non sapevo chi sarebbe potuto essere il mio avversario questa volta, ma non stavo più nella pelle. Era da tanto tempo che non affrontavo il Boss di una città e l'adrenalina aveva iniziato a scorrermi nelle vene.

Aiden ignoró la presenza di Tamara e appoggiò la mano sulla parete davanti a noi. Lo guardai confusa, non capendo cosa stesse cercando di fare.
Improvvisamente un mattone rientró nel muro spinto dalle dita dure di Aiden. Della polvere mischiata a quella che parve essere sabbia, uscì con uno sbuffo, disegnando il contorno di quella che sembrava essere una porta. Sembrava che quella porta non venisse aperta da molto tempo.

Subito si aprì un passaggio segreto stretto e molto umido, man mano che ci addentravamo in esso potevo sentire l'acqua gocciolare dalle pareti e cadere al suolo. Mi sembró così strano che un castello dalla bellezza folgorante come quello di Lumix Castle, potesse nascondere dei luoghi così bui e spaventosi. Di Lumix Castle fino a poco prima avrei potuto giurare che non ci fossero segreti a causa delle sue pareti e pavimenti di cristallo trasparente che ti potevano permettere di vedere attraverso i muri delle stanze, eppure da quello che potevo vedere ora, mi sbagliavo nel pensare ciò.

Le gocce d'acqua ticchettavano al suolo scandendo un ritmo quasi macabro mentre le pantere di Tamara strisciavano le zampe al suolo pestando delle piccole pozzanghere, da quel corridoio mi aspettavo solo il peggio ormai.
Mi parve di percepire una leggera corrente d'aria, come se lì nei paraggi si trovasse un'uscita che portava dalle segrete all'esterno del castello.

Le pareti di mattoni si fecero sempre più strette e ci ritrovammo a doverle percorrere stando con le spalle appoggiate al muro. Sotto questo punto di vista mi sentii quasi a casa, Venezia era colma di calli di questo tipo, diciamo che alcuni vicoli di Venezia non erano affatto adatti a gente claustrofobica.
Tamara richiamó le sue belve ed io mi domandai come facessero a passare in un cunicolo così stretto. Portai lo sguardo su di loro e rimasi a dir poco colpita da ciò che vidi, gli occhi luminosi delle due pantere ora scintillavano vivaci e una leggera polvere verde impalpabile disegnava i loro lineamenti. Le pantere senza alcun problema camminavano pacifiche nel muro, quasi come fossero state degli affreschi dipinti su un muro che in seguito ad una stregoneria avevano iniziato a muoversi.
Rimasi colpita quando le due pantere mi sfrecciarono tutta velocità sul muro a fianco a quello sul quale ero appoggiata.
Guardai allarmata Tamara che come al solito sembrava comportarsi come se tutto fosse stato più che normale. Strizzai gli occhi incredula e poi li riaprii, magari era colpa mia, magari avevo visto male io.

VIRTUAL L'Inferno tra Ghiaccio e FiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora