Il sole aranciato d'ottobre illuminava parzialmente la cucina, lasciandol'altra metà in penombra.
Ero appoggiata al tavolo,i gomiti posati ad esso e un liquido fumante,color paglierino riempiva quasi fino all'orlo la tazza viola prugna che avevo stritolato tra le dita.
Era probabilmente camomilla, alcune enciclopedie dicevano che calmava la sete e che tranquillizzava l'animo.
Da quando mi sono trasformata assaporo di più il cibo,quello che riesco a deglutire ovviamente, e il mio secondo passo sarebbe quello di provare a mangiare di nuovo come prima.
Il cibo riempe un po', ma il sangue sazia del tutto.
Andrea si avvicinò a me, e depose le sue labbra sulla mia tempia,un bacio dolce che mi fece socchiudere gli occhi,gioire l'anima e allungare sul mio volto un sorriso.
-Buongiorno Kila,a cosa stavi pensando?-domandò e iniziò ad arrotolarsi un ricciolo cremisi sul suo dito indice,per poi srotolarlo e arrotolarlo nuovamente.
-Stavo pensando ai fascicoli che siamo riusciti a recuperare..-cercavo di essere più seria possibile,non ero ancora pronta lasciarmi andare così con lui,dovevo capire se quello che provavo nei suoi confronti fossero sentimenti reali.
-Ah sì, ho già dato un'occhiata io!-fece spallucce mentre sorseggiavail suo caffè con la tazza nera di Batman.
-E...-lo incalzai,rimase per un momento in silenzio e inarcai un sopracciglio indispettita.
-Sono tutti nomi di persone...-trattenne un sorriso sghembo,aggrottai la fronte più infastidita di prima.
Dalla sua espressione, capì che ero in intrepida attesa,e a lui questa cosa piaceva,piaceva parecchio.
-Ti dirò tutto se prima mi mostri di nuovo quel bellissimo sorriso!-aveva appoggiato la "bat-tazza"-così Andrea la chiamava- sul tavolo e ora le sue dita toccavano le mie gote.
Quel tocco mi aveva incendiato l'anima, come se fosse riuscito con qualche sua abilità da lupo mannaro a sfiorarla, a sentirne la forma e l'odore.
I suoi occhi erano fissi sui miei,luminosi ed indecifrabili.
-Sei pazzesco!Riesci sempre a farmi arrossire...-dissi,inarcando le labbra come un'affascinante mezzaluna.
Abbassai gli occhi verso il pavimento piastrellato e non li rialzai fin quando lui non fiatò nuovamente.
-Loso di essere pazzesco!-rispose con disinvoltura-Non serve che me lo dici!- lui sorrise ed io ridacchiai tra un sorso ed un altro.
Poi entrò Anna,il suo sguardo stanco e cristallino si fiondò prima su di noi e poi sui raggi pallidi.
Per un istante pensai che volesse abbassare la tapparella non lasciando trapelare un filo di luce, ma non lo fece.
Con passo pesante e lento,si avvicinò ai fornelli,versò con la mano tremante un po' di camomilla nella sua tazza e poi con gli occhi ancora impastati dal sonno e cerchiati da ombre scure domandò -Dicosa stavate parlando?-
-Che tuo fratello è molto egocentrico..-risposi scherzosamente,guardai attentamente Anna.
-Staibene?-le chiesi-Hai dormito un po'? Sembri uno straccio..-
Appoggiò una mano sulla spalla-Ho avuto un po' di problemi con lei stanotte...-
La guardai con sufficiente preoccupazione,anche Andrea ora avevo preso una postura seria,attento alla salute della sorella.
-Forse è meglio se...-non conclusi la frase che stava già ribattendo.
-No!-rispose in modo brusco-Sto bene..-cercò di pronunciarlo con una tonalità di voce calma,ma non era affatto tranquilla.
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Kilary - The Insurgents
ParanormalKilary ha un passato oscuro e movimentato, eppure i suoi ricordi sono svaniti. Ha 17 anni, e vive una vita normale, almeno così crede finchè non incontra un ragazzo che gliela stravolgerà , facendole capire che la sua vita quotidiana non era altro...