Chapter 20: Sleepless

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[Poppy]

"Devo ancora capire perchè ho scelto chimica e non qualcosa di più semplice. Non potevo andare a fare arti culinarie? Come corso extra, io vado a scegliermi chimica! Sempre intelligente, Poppy" borbotto tra me e me, continuando a cancellare e riscrivere formule grezze, cercando di sentirmi come il piccolo chimico ma riuscendo soltanto a sentirmi una patetica deficiente.
Grazie a Dio è l'ultimo anni.
Alzo la testa dal quaderno un secondo, riaggiustandomi a sedere su quegli spalti piuttosto scomodi, riuscendo poi a intravedere Zoe che conclude uno dei giri di riscaldamento.
Sorrido tra me e me, guardandola tornare al posto di partenza, esattamente sotto di me, prima che lei stessa alzi lo sguardo, incontrando il mio, quando vedo i suoi occhi spostarsi su qualcosa o qualcuno dietro di me prima che arrossisca, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Luke, la prossima volta dimmelo quando arrivi da dietro, almeno mi sposto e voi potete finire di amoreggiare con gli occhi" lo prendo in giro non appena si siede accanto a me, posando la borsa del nostro allenamento tra le sue gambe prima di alzare gli occhi al cielo.
"Dovrei dire la stessa cosa di te e Calum, cuginetta" mi rimbecca lui, facendomi scuotere la testa rassegnata.
Davvero una testa di coccio.
"Tu e Zoe vi frequentate ed uscite, io e Calum siamo solo amici" rispondo, eppure le mie parole sembrano voler convincere più me che lui.
Effettivamente, dopo due sere fa sento che qualcosa è cambiato.
Quella confessione dal sapore di luna e salsedine sembra avermi lasciato con qualcosa che non sono in grado di identificare, e più ci penso, meno sembro arrivare ad una conclusione.
Perció, come sempre, dissimulo.
Nel tempo sono diventata davvero brava a farlo.
"Sai, sembra che non ci creda nemmeno tu" è tutto ció che dice Luke, facendo poi cadere il discorso mentre lui torna a guardare Zoe correre ed io alle mie adorate formule chimiche.
A volte detesto il fatto di avere un legame così stretto e quasi inscindibile con mio cugino, rafforzato dal fatto di praticare insieme uno sport di coppia, ma sotto sotto so che nonostante sia uno scemo a volte, tutto ció che dice lo fa per il mio bene.
Anche quando comincia a raccontarmi di quanto sia bella Zoe in pantaloncini corti e reggiseno sportivo.
"Comunque mi aspettavo di vedere Calum con te, di solito viene sempre agli allenamenti della sorella" esclama Luke qualche minuto dopo, distraendomi dal ciclottini e dal cicloesene che sembrano essere piuttosto i nomi di due malattie che di due formule chimiche, quando scrollo le spalle, finendo di scrivere la formula grezza.
"Da quanto mi ha detto Zoe, sta pianificando qualcosa con Michael e Ashton... Stanotte mi ha detto che sarebbe venuto a prenderci fuori dal palazzetto finito il nostro allenamento" rispondo, cercando di non far soffermare Luke su quel 'stanotte' che lascia le mie labbra inconsciamente, quando annuisce piano, continuando a guardare la mia migliore amica.
"Quindi lui porterà a casa te ed io porteró a casa Zoe" conclude con un sorrisino eccitato, facendo sorridere anche me mentre scuoto la testa rassegnata.
Da quando ha cominciato a frequentarla, ogni scusa è buona per restare da soli.
E Zoe alle dieci di sera di certo non si risparmia alcun dettaglio sulle sue fantasie su di loro.

***
"Un, due e doppio axel! Le gambe più tese, Poppy! Triplo flop e... Luke, non aver paura di prenderla, stringila altrimenti cade! Veloce, veloce, veloce e... Sì, sì, giusto" urla Irina dal bordo della pista, riuscendo addirittura a superare il volume della musica mentre io e Luke scivoliamo sul ghiaccio riprovando la coreografia che ci ha permesso di andare alle nazionali.
Con una presa mi solleva in aria, e cercando di non pensare alla possibilitá di una caduta continuo la coreografia, sospirando di sollievo quando tocco nuovamente il ghiaccio.
È ironico che abbia più paura di cadere per aria che di scivolare sul ghiaccio, ma sono sempre stata piuttosto particolare.
La musica finisce, ed esattamente come la scorsa volta finisco tra le braccia di mio cugino, la lama del mio pattino contro la sua gamba, ed Irina ci richiama a sè.
"Andava bene, andava davvero bene. Due cose: Luke, stringi questa ragazza, non si rompe, e se non la tieni bene rischia di cadere. Poppy, si vede che stai facendo stretching ma nei salti devi tenere il corpo più teso per acquisire più velocitá" spiega velocemente la nostra allenatrice, stretta in una sobria pelliccia bianca, e mentre sia io che Luke annuiamo, si rivolge verso di me.
"Ora, Poppy, c'è una cosa di cui dobbiamo parlare" comincia, facendomi subito ripensare a tutto ció che potrei aver fatto di male.
Non volevo insultare Cinthia Brennigan, quell'antipatica di Canberra, ma davanti ai suoi commenti poco carini sul mio pudore non sono riuscita a trattenermi.
"Tra tre settimane si svolgerà qui a Sydney il Gala On Ice natalizio, come tu ben sai. L'organizzatrice, sapendo che hai oltrepassato l'età per partecipare alla competizione da solista, mi ha chiesto di chiederti se ti andrebbe di fare un'esibizione per dare il via al contest. Conosce il tuo stile più moderno e dice che potrebbe ispirare la categoria delle under twelve per darsi a un pattinaggio meno classico. Ovviamente non sei obbligata, ma se ti andasse di esibirti ho una coreografia pronta per te".
Rimango di stucco a quella parole, completamente inaspettate, rendendomi conto solo ora che Luke non è più al mio fianco bensì è seduto accanto a Zoe impegnato a togliersi i pattini quando, accanto a lei, incrocio lo sguardo di Calum.
"Va bene, lo faró" rispondo semplicemente, e fissando già una lezione individuale per domattina alle sei prima di scuola vado a sedermi sulla panchina di fianco a Calum, rimasto solo dato che Luke e Zoe se ne sono andati.
"Sono convinta che tua sorella venga qui solo per vedere Luke e per amoreggiare in macchina quando lui le offre un passaggio" sospiro, facendo sorridere il moro che mi passa gentilmente le scarpe.
"La cosa non mi stupirebbe per niente, se devo essere sincero" commenta, facendomi alzare gli occhi al cielo prima di infilare l'ultima scarpa ed alzarmi in piedi.
"Sicuro che non sia un problema per te portarmi a casa?" Domando come ormai d'abitudine, ma Calum alza gli occhi al cielo, prendendo poi la mia borsa e lasciandomi solo lo zaino di scuola da portare.
"Sicuro... Anche perchè non ho intenzione di portarti a casa. Che ne dici di quel famoso pranzo che è diventato una cena che non abbiamo mai consumato?".
E come potrei dire di no?

Sleepless || Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora