LA SERATA

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GIULIO E MONICA

Posteggiarono l'auto di Monica in un parcheggio , perchè era zeppa di ceramiche da consegnare nei giorni seguenti e si diressero verso il bowling dove avrebbero incrociato le armi, intese come bocce con i buchi per le dita. Giulio guidava con una mano, l' altra accarezzava dolcemente la mano di Monica, e sentiva fluire in loro una tenerezza fisica ed emotiva potente . Il bowling era lontano dall'autostrada, ad ogni semaforo si baciavano dolcemente i loro corpi erano rilassati e si godevano questo stare assieme felice sereno come non capitava a loro da tempo. Finalmente videro il cartello che indicava la oro destinazione, Giulio girò lentamente a sinistra e giunsero alla meta.... chiusa per ristrutturazione .Il ristorante adiacente, che viveva ovviamente sui clienti del bowling era chiuso .. .e basta, per cui, escluse sfide a ping-pong. biliardo e briscola  non rimase loro che cercare un ristorante in zona dove mangiare, perchè avevano una fame feroce.. di cibo e di loro. Ma la seconda fame doveva attendere. Non c era dubbio che si piacevano e le " sfighe " assortite non inficiarono la riuscita della serata. Il primo ristorante era completo, il secondo chiuso per turno ed allora  si " rifugiarono " in una bettola gestita da cinesi che facevano anche cucina italiana, assai decorosa scoprirono, se si evitava di formalizzarsi sul menù dove campeggiavano " spageti " " bistecha " e " torta di pele ". Il posto, nonostante l'ora non presta, era ancora pieno di gruppi di operai, uomini soli, coppie di anziani,  segno che non li avrebbbero avvelenati. Infatti mangiarono in modo decoroso, il tutto accompagnato da una buona birra cinese perchè alla domanda " Che vino avete " la risposta fu : " Bianco e rosso, alla spina " quindi evitarono di farsi una scorpacciata involontaria di tannino e solfiti. Si resero subito conto della modestia del locale, le tovaglie erano a quadri , le posate prese in qualche loro negozio, l'impianto di areazione inesistente, tanto che dopo pochi minuti puzzavano di fritto in modo palese, ma a loro non importava nulla. Erano finalmente felici di essere in un posto qualunque assieme a chi volevano essere, senza la noia della banalità . Uscirono abbracciati , si baciarono appoggiati all'auto e poi ci fu il breve tragitto fino all'auto di Monica. Giunti nel posteggio Giulio spense l'auto e prendendole le mani la guardò senza parlare . Lei aprì la borsetta e disse " Ti va di dormire da me o hai altri piani ? ". La risposta fu eloquente " L'unico piano che ho è saltarti addosso appena siamo a casa tua. " Partirono verso la casa di Monica, Giulio era stanchissimo, e il fatto che dovesse seguire lei gli faceva pregustare un viaggio a bassa velocità, rilassandosi. Ipotesi smentita dopo pochi metri perchè Monica guidava come un esperto autista con milioni di chilometri al volante. Mai visto una donna guidare cosi bene, la sua ex moglie ad esempio aveva una " passione folle " per marciapiedi e pareti del garage . Quindi dovette impegnarsi a fondo per non fare la figura del guidatore della domenica, fino all'arrivo nell'appartamento .  Che gli sembrò il Nirvana. E divenne il suo rifugio mentale quando era triste.

Il diario hot di una coppia innamorata. Storia d'amore e trasgressioneWhere stories live. Discover now