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Chloe

Ero seduta con le gambe incrociate sul divano del salotto con un pacco di popcorn tra le braccia mentre guardavo un film d'amore, anche se non lo stavo completamente seguendo perché la mia mente era ferma su un unico pensiero: Davide. Mi ritoccavo le labbra, le stesse labbra che erano state su quelle sue formando dei baci unici.

Non riuscivo a crederci...

Erano passate due meravigliose settimane e nonostante tutto mi veniva ancora difficile credere che fosse tutto vero. Era forse uno scherzo del destino? No, quella volta il destino era dalla mia parte. Quella volta Davide era finalmente MIO.

Erano le undici passate ed io ero sveglia come se fosse appena iniziata la giornata, mia madre e Massimiliano erano andati a cena fuori ed io mi ritrovavo nel buio del salotto a ricordare tutto quello che era successo dopo il bacio al compleanno di Bea.

Qualche giorno prima lui mi presentò ai suoi amici, l'emozione era alle stelle fino a quando lui disse: Lei è la mia fidanzata. Lì mi girai a guardarlo sentendomi viva.

Lo conoscevo e sapevo come si era sempre comportato con le ragazze, le usava qualche giorno e poi le buttava via come fossero pezzi di carta insignificanti, quindi perché dovevo fidarmi di lui? Eppure sapevo che non si trattava di un'illusione, non era una cosa temporanea, non era un gioco, era Amore con la A maiuscola.

Non avrebbe avuto nessun motivo pe rprendermi in giro! Solo il casino che si sarebbe creato se Massimiliano e Umberto fossero venuti a sapere che lui aveva giocato con i miei sentimenti. Come minimo sarebbe stato preso a botte e poi magari rinchiuso anche in un collegio. E premetto che anche io avrei partecipato volentieri a prenderlo a botte. Lo avrebbe meritato.

Però era diverso, io lo avvertivo ogni volta che mi stava vicino e non perché ne fossi perdutamente innamorata, ma perché gli si leggeva negli occhi che mi amava, mi amava!

Adesso stavamo insieme e ogni singolo attimo che trascorreva mi faceva rendere conto di quanto potesse essere bella la vita, quella stessa vita che in parte non mi apparteneva più perché iniziai a vivere sul serio dal giorno del compleanno. Credevo di conoscere più che bene Davide, e invece no, erano nuove sorprese i suoi movimenti, le sue parole, i suoi sguardi, le sue labbra...e per la prima volta in vita mia mi sentivo completa.

Era successo tutto inaspettatamente...come il rumore che sentii provenire alle mie spalle. Era buio e non riuscivo a vedere cosa fosse accaduto però dal suono che mi fece saltare in aria capii che qualcosa era caduto e si era rotto. Mi alzai poggiandomi sulla spalliera del divano provando a capire, poi la luce della tv mi aiutò a notare un'ombra: spalancai gli occhi e cercai di urlare il più possibile ma ero talmente presa dal panico che la voce non riusciva ad uscire dalle mie corde vocali. Ero terrorizzata! Poi la figura scura si avvicinò in maniera veloce da me ed io, sempre più presa dal panico, cercai di scappare invano perché mi bloccò le braccia e successivamente la bocca con una mano. Mi baciò una guancia ed accese la luce ma non avevo bisogno di vedere, avevo già capito di chi si trattasse nel momento in cui la sua mano toccò la bocca e il bacio mi diede solo la certezza di chi fosse. Davide mi era difronte con un sorrisino che mi infastidiva parecchio e mi fissava con uno sguardo sorridente.

«Mi hai fatta spaventare un casino!» poggiai una mano sul petto rendendomi conto di quanto il mio cuore battesse veloce in quell'istante. Sentivo gli occhi leggermente lucidi e le ciglie appena bagnate dalle lacrime che poi mi rigarono il viso.

«Non era mia intenzione farti spaventare.»

Prese la mia mano e mi portò a sé avvolgendomi in uno dei suoi abbracci e nonostante fossi davvero arrabbiata con lui, non riuscii a non ricambiare il gesto e lo strinsi forte a me, le sue braccia sicure, calde e profumate di casa. Aveva il potere di farmi sentire a casa in qualsiasi parte del mondo. Lui era la mia casa, il mio rifugio. «E' che mi mancavi. Non ce l'ho fatta a rimanere a casa ad aspettare domani.» Mi coprì il viso con dei piccoli baci e mi alzai sulle punte dei piedi. Mi prese il viso tra le mani e premette la bocca sulla mia lasciandomi nuovamente sconvolta dallo stupore di quel bacio.

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