E quindi eccomi qui, seduta nell'ultima fila a scarabocchiare sul mio quaderno, nel quale in teoria dovrei prendere appunti e scrivere quello che dice il professore... ma oggi il professore è Caleb, quindi poco importa...
Finisco di disegnare il diavoletto quando entra Lyla in aula... in ritardo come sempre.
Alzo un braccio per farmi vedere da Lyla e finalmente dopo vari tentativi, e varie occhiatacce da parte di Caleb, mi nota e sorride.<<come mai c'è lui?>>
Chiede a bassa voce appena mi raggiunge.<<a quanto pare il professore ha chiesto a uno dei suoi migliori studenti di sostituirlo per questa lezione...ora però basta parlarne>>
Cerco di mettere fine alla discussione velocemente, voglio solo tornare a disegnare sul quaderno e ignorare tutte le ragazze che ci sono in classe che lanciano occhiate maliziose a Caleb.
Sicura di essere calma?
Io? Sono calmissima.
Come se non bastasse inoltre ci si mette anche Lyla.
<<ti sei accorta che tutte le ragazze lo stanno guardando?>>
Grazie Lyla, tu si che sei di conforto.
<<si>><<e non ti da fastidio?>>
<<no>>
<<nessunissimo fastidio? Cioè proprio zero?>>
Sbuffo cercando di mantenere la calma.
<<Lyla, sto bene, mai stata più tranquilla, ora se vuoi scusarmi, sto cercando di ignorare la lezione>>
La lezione trascorre in silenzio per gran parte del tempo, Caleb spiega tranquillamente guardandomi si è no due volte, Lyla prende appunti, che poi le chiederò in prestito.
<<tutto chiaro?>>
Chiede Caleb scrutando la classe... silenzio di tomba.
Nessuno dice niente.
<<quindi immagino che se io iniziassi a fare domande sulla lezione, tutti mi sapreste rispondere>>
Nessuno fiata.
<<bene allora...>>sospira e si passa una mano tra i capelli per spettinarli leggermente<<tu... lí infondo...>>
Nessuno risponde.
Caleb fa una domanda ma c'è ancora silenzio.
Perché non rispondono e la fanno finita?
<<jen>> Lyla mi picchietta il braccio<<Jen sta chiedendo a te>>
Alzo lentamente la testa dal quaderno e lo guardo.
Trattiene a stento un sorrisetto mentre aspetta la mia risposta.
<<cosa?>>
Chiedo.
<<sa rispondere o no?>><<no>>
Dico con disinvoltura e torno a scarabocchiare.<<ha ascoltato la lezione?>>
Chiede.
Perché mi da del lei?
Che fastidio...
<<no, Caleb, non ho sentito una parola di questa lezione, perché finché parli tu le cose mi entrano da un orecchio e mi escono dall'altro>>
Lo sai che non lo hai pensato, vero?
No, l'ho solo pensato... figurati se mi metto a dire certe cose davanti a tutti.
Aspetta un attimo... l'ho appena fatto, vero?
Già.
<<scusa come?>>
Chiede Caleb con un sorriso stampato sul volto.
Perché diavolo ride?
<<okay, mocciosetta... ho capito... la lezione è finita, comunque... >>
Detto ciò ci alziamo tutti per uscire dalla classe.
Prima di uscire, però Lyla mi blocca.
<<Jen, so che non ti va parlare di Caleb... ma mi chiedevo... lo hai già avvisato che torni al dormitorio?>>
In quel momento mi crolla il mondo addosso... giusto... devo avvisarlo, questo significa che devo rivorgergli parola.
<<si... lo faccio subito...tu inizia ad andare, ci vediamo al corso di letteratura inglese>>
Lei fa come dico ed esce dalla classe.
Io intanto mi giro e guardo Caleb, circondato da una decina di ragazze che gli chiedono spiegazioni sulla lezione o cose che non hanno capito.
Mi avvicino e sto lí ferma ad aspettare... prima o poi se ne dovranno andare queste arpie.
Quando, in una frazione di secondo, gli occhi miei e di Caleb si incontrano.
L'effetto non è cambiato... mi da ancora i brividi.
<<scusate ragazze, ma ho chiesto prima che finisse la lezione se avevate domande e nessuna di voi ha alzato la mano... quindi se permettete ora devo andare>>
Lo sento dire alle ragazze, che ora hanno un' aria triste...inizio a sentirmi in colpa per averle chiamate arpie.
<<ma chi è quella tipa strana?>>
Dice una di loro.
<<si,è talmente acida>>
Dice l'altra portandosi la mano davanti alla bocca per non farsi sentire.
Ritiro tutto... sono delle arpie.
Caleb mi sorpassa e mi riprendo all'istande dai miei pensieri.
<<Caleb>>
Lo chiamo.
Lui si gira e mi guarda.
<<si, mocciosetta?>>
Chiede.
<<hai altro da dire contro di me?>>
Continua.
Faccio un bel respiro cercando di resistere all'impulso di prenderlo a pugni e butto tutto fuori.
<<torno all'appartamento>><<cosa? No, non lo farai>>
Ti do il diritto, anzi pretendo che tu lo prenda a pugni.<<come hai detto?>>
<<ho detto che non tornerai, un ragazzo ha preso il tuo posto, non posso dirgli di andarsene>>
<<ascoltami bene, non so dove dormire, okay? Quello tecnicamente è ancora il mio appartamento>>
<<no, non lo è... il direttore del college ha scoperto che abitavi da un' altra parte e ha dato il posto a questo ragazzo... non posso farci niente Jennifer... ora io, al contrario tuo, devo andare a seguire una lezione>>
Detto questo gira i tacchi e se ne va.
Fantastico, davvero fantastico!
Sento le lacrime che cercando di scendere ma gli proibisco di farlo e vado verso Lyla, che riesco a vedere in lontananza.<<ehi! Aspettami!>>
Come faccio a dirgli che non ho dove dormire? Non voglio che si senta in colpa.... e non voglio sentirmi un ingombro.
Ciao, scusa ci sono anche io qui! La piccola parte intelligente nella tua testa... sai cosa non voglio io? Dormire su una panchina che i piccioni usano come mirino per feci.
Hai ragione, gli dirò tutto, ogni cosa gli chiederò di stare li una notte in più, dormirò per terra se serve.
Finalmente la raggiungo.
Okay, le dico tutto.
<<Sai, Jen, sono davvero felice che si sia risolto tutto, non sarei riuscita a sopportare il fatto di averti cacciato senza che tu prima ti fossi sistemata, sul serio, credo che mi sentirei troppo in colpa>>In fondo non è male questa panchina, forse però è meglio l'altra... è sotto l'ambero.
Già, le foglie che ti antreranno in gola mentre dormi devono essere fantastiche.
Almeno è più pulita.
Dopo aver detto a Michel che stasera ero occupata e che mi ero dimenticata di questo "importante impegno" sono andata in libreria a lavorare, ho detto a Lyla che sarei passata il giorno dopo a prendere le cose.
E ora eccomi qui mentre mi sistemo su questa panchina con una coperta e una felpa come cuscino.
Di sdraio e cerco di addormentarmi, e dopo qualche minuto cado nel sonno.<<Jennifer?>>
Chiede una voce bassa.
Mugulo qualcosa e mi giro dall'altra parte.
<<Diavolo bambinetta, sei pazza? Ci sono dieci gradi!>>
Mi senti sollevare dalla panchina così decido di aprire di poco gli occhi.
La figura di Caleb è davanti a me, mi sta tenendo im braccio e mi porta verso non so dove.
Starnutisco e poi, anche per ripicca, strofino il naso sulla manica della sua giacca.
Lo vedo innervosirsi ma stringe la mascella e non dice niente.
Mi sento malissimo, voglio dormire.
<<dove mi porti?>>
Gli chiedo.
<<all'appartamento>>
Risponde come se fosse ovvio.
Mugugno.
<<e quel ragazzo?>>
Chiedo.
<<è una stupida matricola, ha paura di me non ci metto niente a cacciarlo... ora stai zitta e dormi, stava per piovere e tu eri fuori con una misera coperta... mi sorprende che tu sia ancora coscente>>
Ubbidisco e mi poggio al suo petto che al momento é la fonte di calore più vicina.
Ma prima di addormentarmi.
<<Caleb?>><<cosa c'è adesso?>>
<<non... non pensare che questo cambi le cose>>
Dico quasi tra le braccia di Morfeo.<<in che senso?>>
<<io... io ti trovo ancora snervante... io ti odio ancora Caleb...>>
Mormoro a fatica.
E con questo mi abbandono a Morfeo una volta per tutte ma prima di addormentarmi sento Caleb sussurrare un <<vale anche per me>>.
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Quel coinquilino snervante 2 - You were on my to do list
RomanceDAL 28 NOVEMBRE IN LIBRERIA Sono passati mesi dal ultimo scontro tra Jennifer e Caleb, i due ormai non si parlano più e Jennifer ha deciso di andarsene dal dormitorio maschile e di alloggiare per un po' dalla sua amica Lyla durante il periodo di ass...