La mattina mi sveglio presto e così decido di uscire prima di casa. Non voglio chiedere un passaggio a mia madre, non dopo la lite di ieri.
Forse sono stata troppo dura nei suoi confronti,in fondo non si è meritata il tradimento di mio padre, anzi mio padre non si è mai meritato mia madre.
È solo che sentendolo nominare mi sono arrabbiata e mi sono sfogata con lei.
Si è andata così.
Percorro la strada e di tanto in tanto calcio qualche sassolino che si trova di fronte a me.
Ho bisogno di fumare.
Cerco nelle tasche della felpa,vuote
Forse saranno nello zaino, niente anche lì.
Beh perfetto,niente sigaretta mattutina.
Dopo 20 minuti di camminata sono difronte alla scuola, guardo l'orologio e noto che sono ancora le 7:10
Così decido di andare nel giardino che si trova dietro alla scuola.
Quando sono giunta però sento delle voci
"Tate Langdon, è da tanto che non ti fai vedere"
"Ho avuto degli impegni"
Quella voce.
È sicuramente la voce del ragazzo biondo...quello strano che ho incontrato diverse volte.
Si chiama Tate?
"Oh certo..come farti le più piccole?"
Una risata secca si espande per tutto il giardino.
Una risata meschina.
Tate si fa le più piccole?
Cerco di farmi più piccola dietro al muro per sentire meglio la conversazione
"Sì Michael...non è stato neanche male farsi tua sorella di 13 anni"
Silenzio.
"Brutto stronzo di merda!"
E dopo sento solo il rumore di un qualcosa che colpisce la faccia di un altro.
Mi sporgo e vedo Tate sopra a quel ragazzo, lo sta massacrando di botte.
"Non provare a chiamarmi pezzo di merda,sono stato chiaro"
Gli sferra un pugno,e poi un altro ed un altro ancora.
Si alza in piedi e gli tira un calcio sullo stomaco, poi due,tre,quattro.
Il ragazzo sembra aver anche perso conoscenza.
Non posso stare qua a guardare devo intervenire.
"Tate basta!" Urlo.
Si gira, e la sua faccia all'inizio sembra sorpresa per poi diventare furibonda subito dopo.
Si avvicina a me, mi afferra il braccio ed arriviamo sul retro della scuola finché non entriamo nel capanno che si trova sul retro di essa.
"Mi stavi spiando Rose?"
Ogni volta che pronuncia il mio nome, il mio corpo si riempie di brividi, ma non di certo brividi di goduria o felicità,ma bensì di terrore.
"Rispondi!"
Tira un pugno alla parete vicino alla mia testa e mi guarda ancora con uno sguardo penetrante.
"No..n.non ti stavo spiando..ero lì nelle vicinanze e.."
"Non mentire Rose odio le bugie."
"Non sto mentendo io.."
Non finisco la frase che sento la guancia pizzicarmi e diventare terribilmente calda.
Tate Langdon mi ha tirato uno schiaffo.
Lo guardo incredula.
Come può averlo fatto? Non gli ho mentito, io non ho fatto nulla.
"Perché?! Come ti sei permesso!"
Inizio ad urlargli in faccia finché sento anche l'altro lato della guancia pizzicare.
I miei occhi si riempiono di lacrime ed il mio corpo e ricoperto da brividi.
"In ginocchio Rose"
Cosa?
Non ho il coraggio di rispondere, inizio ad avere paura di questo ragazzo, perciò faccio come mi ha detto lui.
Mi metto in ginocchio ed assumendo quella posizione la mia gonna si alza più del dovuto.
E vedo che Tate non si è lasciato sfuggire questo particolare.
"Che cosa hai sentito e visto Rose?"
"Io.." potrei mentirgli, dire che non ho visto nulla se non la parte finale, ma poi penso a quello che mi ha fatto e sento il dolore alla guancia aumentare, perciò dico la verità "ti ho sentito..sentito dire che ti fai le ragazze più piccole..e ti ho visto picchiare quel ragazzo.."
Prendo a torturarmi il bordo della gonna cercando di abbassarla.
"Hai paura di me Rose?" Tate si abbassa alla mia altezza e mi guarda dritto negli occhi.
Ho paura di questo ragazzo?
In fondo dovrei, mi ha tirato due schiaffi e poco fa a picchiato a sangue un povero ragazzo.
Dovrei avere così tanta paura di lui in questo momento, ma invece provo solo curiosità.
"No"
Mi guarda, mi guarda fisso negli occhi, forse cercherà di capire se mento o no.
"Perciò non hai paura se faccio così"
Toglie la mia mano dal bordo della gonna e ci mette la sua, inizia a fare lo stesso gioco che stavo facendo io poco fa, finché non intrufola la mano sotto alla mia gonna.
Fredda.
Questo è il mio primo pensiero.
La sua mano è fredda.
Lo guardo come per veder fino a che punto vuole arrivare.
Lo sento mettere la mano in mezzo alle gambe e toccare il mio intimo con le punta delle dita.
"Non hai paura"
Non era una domanda, ma un'affermazione.
Toglie la mano da sotto la mia gonna e di alza in piedi
"Ci vediamo dopo piccola Rose"
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So che il capitolo è corto e chiedo scusa.
Spero che la storia Come inizio vi piaccia!
Ciao.xx
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Fragile Heart
Teen Fiction-Il tuo nome?- -io..Mi chiamo Rose- Il polso inizia a farmi male, la sua presa su di essa non sembra voler smettere. -Che classe frequenti?- Perché tutte queste domande? Non ne capisco il motivo -1E- -A dopo Rose.-
