Appena arrivati mi saluta con un veloce bacio sulla guancia puoi salgo le scalette percorrendo il lungo corridoio. - Lettuccio sto arrivando... - sussurro tra me e me. Prendo le chiavi dell'appartamento le inserisco nella fessura giro la manipola e inizio ad aprire la porta.

Nel frattempo...

- ASHER-
Sono le 8:30 p.m. e dopo un tempo infinito mi ritrovo davanti a questa maledetta porta del dormitorio. Busso mentre il cuore a mille mi brucia il petto e le mani mi sudano mentre allargo la mia maglia sul collo come se mi stesse soffocando.

Emily. Emily è di fronte a me con le mani lungo i fianchi, lo sguardo perso nei miei occhi.

Il suo petto si alza e si abbassa sempre piu frequentemente fin quando non scoppia in lacrime e mi stringe forte a se.

La mia adorata sorella si sta disperando mentre stringe la mia maglia con le mani chiuse in due pugni.

Mi tira i capelli dietro la nuca mentre piange nell'incavo del mio collo. I singhiozzi non terminano e siamo immobili sulla soglia della porta.

- Emily... - sussurra Abby che viene in corridoio. Appena mi vede sgrana gli occhi e porta una mano alla bocca reggendosi con il corpo allo stipite della porta della cucina.

Vedere due ragazze, di cui mi sono affezionato, in questo stato mi riempie l'anima di tristezza, dolore e angoscia.

- mi sei mancata - dico ad Emily che non riesce a staccarsi dal mio corpo.

Mi prende il viso tra le mani e comincia a toccarmi come per essere certa di non essere un suo miraggio.

- sono qui- dico rassicurandola.
Abby si avvicina piano e mi accarezza la guancia trattenendo le lacrime. Mi abbraccia anche lei ma il fianco mi fa male e cerco di trattenermi dal dolore.

- ti ho fatto male? - domanda spaventandosi. Squoto il capo e l'avvicino a me per il capo abbraccianda.- non è successo nulla-dico.

- perché sei qui? - chiede Abby.

Andiamo in salotto e faccio un sospiro profondo. - mi hanno dato il congedo, mi hanno mandato a casa dopo un anno di sofferenza. - rispondo semplicemente. Non mi vengono le parole per spiegare e scusarmi. Più parlo e più mi si forma un nodo in gola.

- questo è tutto ciò che hai da dirci?- dice quasi schifata Abby . Più schifata è scioccata.

- mi dispiace così tanto, e tu Emily sai quanto adoravo mio padre e da quanto tempo sognavo di fare ciò che lo rendeva felice. Perdonatemi, circa 4 anni fa avevo mandato la richiesta ma mi hanno preso solo due anni fa.

Ci ho pensato molto, forse troppo. Ma dovevo intraprendere il sogno di una vita. Ripeto che mi dispiace così tanto, aver lasciato voi, la mia famiglia, Alice, non è stato semplice.

Vi ho pensato tutti i giorni, per me siete stati come una cura durante le notti gelide. Mi si scaldava il cuore quando pensavo alle prese per il culo di mia sorella, alle serate passate insieme a Cameron, a voi due, Jhonatan, ai baci di Alice...

Mi mancava la mia vita. I giorni passavano, tutto passava ma Alice no.
Io sono tornato per lei. Non posso pensare di perderla. Non adesso che mi sento cosi fottutamente di merda. Man mano che passavano i giorni mi rendevo conto della puttanata che ho fatto.

Ho fatto un grosso errore e me ne pento, cazzo! Sono andato anche da un fottuto psicologo, mi hanno obbligato! Ma tutto ciò non è servito a niente. Sono tornato perché amo fottutamente tanto Alice Green- finisco il mio discorso singhiozzando come un bambino. Anche loro hanno cominciato nuovamente a piangere

Emily mette una mano davanti alla testa, abbassandola. - va bene, Ash - sussurra.

Mi sta perdonando!? - si... Sei mio fratello e non riesco a stare senza di te. Mi sei mancato. Mi sei mancato così tanto. Ogni volta che pensavo a come potessi stare mi mancava il respiro e cominciavo a piangere. Alice, povera amica mia, per circa 2 mesi non ha fatto altro che piangere, fissare il vuoto, mangiare a malapena e parlare a stento. -

Abby fa un respiro profondo e ni guarda negli occhi. Il suo sguardo pungente mi uccide e sono costretto a concentrarmi su Emily.

Dopo rimproveri riescono a convincersi di aiutarmi e chiamare Cameron e John per avvisarli della situazione. Non voglia o sapere cosa si sono detti, il tono di voce di mia sorella non mi piaceva. Forse loro li ho persi... Forse non li riavrò indietro.

Sono le 10.30 p.m. e forse è ora di andarmene.

- ragazze ho paura che Alice possa rientrare, perdonatemi ma è meglio che vada. - si alzano e dopo un lungo abbraccio da parte di entrambe, prendo la mia felpa e le saluto con un bacio sulla guancia.

Ci rechiamo in corridoio ma improvvisamente la maniglia della porta d'ingresso si gira e la porta scatta in avanti.

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E ora? Cosa succederà? La tensione si taglia a fette. Cosa farà Asher? Cosa farà Alice?
Continuate a leggere per scoprire, su che domani arriva presto ma vogliamo lasciarvi ancora un po' sulle spine.
E per ora questo è tutto da parte delle vostre scrittrici😚.
Nothing more💕

L'amore in 365 fogli di carta  (COMPLETA)Where stories live. Discover now