16. Ritorno a casa.

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Verso le undici, finalmente, Alex e Stella escono dalla loro camera, scatenando un'infinità di commentini sarcastici da parte di Jack. I due si limitano a ridacchiare, fin troppo naturali.
Durante la colazione decido di avvicinarmi alla mia migliore amica.
«Allora tu e Alex...» le lancio un'occhiata maliziosa, mentre lei arrossisce.
«Beh... Si. Penso che ormai abbiate capito tutti quello che abbiamo fatto... Prima di prendermi e portarmi nella mia stanza, durante la festa, mi ha presa da parte per scusarsi per i suoi strani comportamenti e per dirmi che era da quando andava al liceo che non provava le "farfalle allo stomaco" stando vicino ad una ragazza. Penso che tu sappia che per me l'amore è sempre stato complicato e infatti gli ho detto che anche a me lui piace, ma per innamorarmi mi ci vuole tempo. A quel punto lui mi ha baciata. È stato bellissimo, Cal. Mi sono sempre sentita un po' persa in questo mondo, penso che tu lo sappia. Non ho mai avuto un sogno fisso, se non quello di andare a lavorare in radio. Beh, durante quel bacio mi sono sentita semplicemente io, Stella, la ragazza di New York che ha una migliore amica a distanza, ma che ha anche tanti amici. Mi sono sentita completa, capita, protetta. Credo... Beh... Credo che tra noi due potrebbe nascere qualcosa in futuro.» sorride, poi continua: «Non fraintendermi, sai benissimo che non sono una ragazza facile. Sono davvero attratta da Alex e ieri sera forse mi sono lasciata troppo andare, ma la canzone che mi ha dedicato,  unita al discorso che mi ha fatto in camera, beh... Non so bene come, ma sono certa che fra di noi non ci sarà solo attrazione fisica. Non so, forse sono stata esagerata, ma se ho un bellissimo ricordo della nottata sono certa che è perché sono stata sincera. Non volevo solo fare sesso, volevo capirlo fino in fondo, avvicinarmi a lui il più possibile.»
Le cingo le spalle con fare protettivo: «Hai fatto  quello che ti sentivi di fare, mi sembra più che giusta come cosa.»
Annuisce: «Voi che avete fatto? Tu e Zack intendo...»
Scoppio a ridere: «Assolutamente nulla. Abbiamo fatto una specie di "after" assieme a Rian e Jack. Abbiamo parlato molto e ho scoperto di essere molto simile a loro. Sono dei bravi ragazzi.» sorrido fra me e me. «Beh... Credo che forse finalmente abbia trovato degli amici veri con cui passare il tempo... Oltre a te, dico...»
«Credo che ti faccia bene avere qualcuno con cui parlare più vicino a te. Calamity, non allontanarli, okay? Quello che hai fatto con Harry in passato è solo un ricordo. Sei migliore ora.» afferma guardandomi con tenerezza.
Le sorrido: «Credo tu abbia ragione, ma comunque gli All Time Low stanno diventando una specie di famiglia per me... Mi sento come se non mi potessero abbandonare mai.»
«È esattamente così che devi sentirti con i tuoi amici.»
Rimaniamo un attimo in silenzio, poi sono io a parlare: «Pensa che Barakat mi ha addirittura abbracciata...»
Stella strabuzza gli occhi sorpresa.
«L'ho fatto solo perché mi ha detto che mi voleva bene.» commenta il diretto interessato tentando di abbracciarmi di nuovo.
«Non pensarci neanche, mi stai ancora antipatico, Bassam.» uso il suo secondo nome, che mi ha rivelato ieri sera facendomi ridere a crepapelle.
Lui ridacchia e mi scompiglia i capelli: «So che stai mentendo, ma farò finta di niente.»
Gli faccio la linguaccia, mentre Stella mi interrompe: «Che avete preso voi quattro per non essere degli zombie questa mattina?»
Alziamo tutti le spalle e all'unisono rispondiamo: «Caffè.»
Alex scuote la testa e alza gli occhi al cielo: «Come minimo si addormenteranno in macchina. Zack, guido io oggi.»
Il mio ragazzo fa un cenno di assenso, guardando intensamente il suo caffellatte.
Rido addolcendomi: «Poverino, non sa proprio reggere una notte insonne...» sbadiglio, seguita a ruota da Rian.
«Penso che qui l'unico che sa stare senza dormire possa essere Jack, quindi lo voglio sul sedile posteriore, almeno parlerò con qualcuno.»
Jack sorride e si avvicina ad Alex dandogli un bacio sulla guancia: «Oh, Alex, il tuo Jackie è sempre disposto a farti compagnia...»
Do una gomitata a Stella: «Spero per te che Alex non stia cercando di usarti come copertura per nascondere la sua realazione con Jack...»
La mia migliore amica ride, felice: «Mi mancherete...»
«Torneremo presto.» le prometto con il consenso degli altri.
Finiamo la colazione e ci alziamo, mentre tutti vanno a fare le valigie io rimango in cucina a lavare le tazze assieme a Stella. Abbiamo quasi finito, quando vediamo Alex scendere le scale e avvicinarsi alla ragazza. Per evitare situazioni imbarazzanti fingo di star sfregando con vigore  un piatto.
«Volevo darti il mio numero, così, se ti va... Ehm... Possiamo... Possiamo sentirci...» afferma il ragazzo dai capelli azzurri imbarazzato.
Con la coda dell'occhio vedo Stella abbracciarlo: «Mi farebbe molto piacere. È stata una delle nottate più belle della mia vita.» sussurra, evidentemente per non farsi sentire da me, ma io sorrido continuando però a tenere lo sguardo fisso sul lavabo.
Cara mia, ho un udito perfetto, mi dispiace.
«Magari... Potremmo... Che so... Vederci... Fare delle videochiamate... Potrei venire qui a farti un saluto un giorno...»
«...potresti restare qui a dormire.» finisce Stella, paonazza in viso.
«...potremmo non dormire...» continua Alex.
Basta, stiamo andando sul tresh.
Mi allontano dal lavandino con i guanti di gomma gialli alzati in segno di resa: «Okay, prima che diciate altre cose sconce degne di 50 Sfumature di Grigio, direi che vado a fare le valigie. Stella, i piatti sono tutti lavati, voi due ASPETTATE CHE VADA VIA PRIMA DI FARE QUALSIASI COSA.»
Stella scoppia a ridere, abbracciando inaspettatamente Alex.
Mi fingo infastidita e corro di sopra, dove mi metto a preparare i bagagli.
Decidiamo di pranzare a casa di Stella, per partire con calma alle due del pomeriggio.
Sono stanca, così stanca che so già che dormirò per tutto il viaggio. 
Dopo aver salutato la mia migliore amica, le faccio promettere di farsi sentire e mi siedo sui posti dietro del pick-up di Zack. Sono nel mezzo fra Rian e il mio ragazzo. Il batterista degli All Time Low ha la bocca aperta e la testa appoggiata sul finestrino, sta già dormendo. Zack mi sorride e facciamo qualche minuto a chiacchierare mentre aspettiamo che Alex salga in macchina. A quando pare ci sta mettendo più del dovuto per dire arrivederci a Stella...
Quando finalmente ci raggiunge partiamo e qualche secondo dopo sono già assopita.

Ci fermiamo di colpo, c'è qualcosa in mezzo alla strada. Mi sveglio, giusto in tempo per sentire il notiziario di Baltimora alla radio.
«Dopo un lungo interrogatorio, la polizia ha dichiarato che Harry Styles, il ventiduenne accusato di aver assassinato la commessa di una gioielleria che stava rapinando, in realtà ha agito sotto l'influenza della sua ormai ex compagna Calamity Smoke e quindi è stato scarcerato.»
Dal sedile del conducente, Alex, unico sveglio oltre a me, mi guarda con occhi sgranati: «Ci hai mentito, ti devo portare dalla polizia.»
Osservo la strada, scoprendo che sull'asfalto non c'è assolutamente nulla che ci impedisca di continuare. Alex si è fermato solo per comunicarmi che mi porterà da loro.
Scuoto la testa e mi slaccio la cintura, scendendo dalla macchina.
È tutto sbagliato, è tutto dannatamente sbagliato.
Corro per strada, cercando di allontanarmi il più possibile da quello che ritenevo il mio migliore amico, ma che ora sembra credere di più ad un criminale che a me.
Sono quasi arrivata a casa mia, quando qualcuno mi prende per il polso. Con ogni cellula del mio corpo prego che sia Zack, invece mi ritrovo di fronte ad Harry. Ha un sorriso beffardo stampato su quel visino che mi aveva fatta innamorare così tante volte.
«Pagherai per quello che mi hai fatto.» mi sussurra all'orecchio tirando fuori un coltellino e puntandomelo alla gola.
«Harry. Smettila.» non so che altro dire, è tutto sbagliato.
«Devi essere punita.» afferma lui tagliandomi la gola.
Sento un dolore lancinante dove lui mi ha ferita e vedo colare il sangue sulla mia maglietta.
Tutto si fa nero.
Sto morendo.

Mi sveglio di soprassalto, ho la fronte sudata.
«Siamo arrivati.» mi annuncia Jack voltandosi per guardarmi.
Era solo un sogno, un fottutissimo sogno.
«Stai bene?» mi chiede Zack con un sorriso.
Scuoto la testa: «Ho fatto un incubo... Tutto qui...»
La mia guardia del corpo mi osserva preoccupato: «Che tipo di incubo?»
Mi metto a raccontare il sogno, mentre i ragazzi con comprensione mi rassicurano, affermando che nessuno di loro crederebbe che sia io la colpevole di tutto e che Zack sarà sempre a proteggermi.
«Abbraccio di gruppo!» afferma Jack una volta scesi dal pick-up.
Vengo stretta dagli All Time Low al completo, mentre rido felice.
Le paure legate all'incubo sono un ricordo e capisco quanto mi faccia bene avere loro vicino. Sono contenta di averli incontrati, sanno sempre come rallegrarmi.
Io e Zack torniamo in casa, dove rivedo mio padre e insieme ceniamo, raccontandogli della festa e del mio incontro con Vic e Kellin, lui ride assieme a noi, felice che abbiamo fatto una bella vacanza, infine andiamo a dormire, sfiniti.

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