Chapter 33

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*Prima di leggere il capitolo vi
o b b l i g o
ad ascoltare mentre leggete la canzone qui sotto.
Buona lettura.

Experience, Einaudi

Shawn's POV

Il tragitto fino a scuola era piuttosto breve, ma questo non mi fermò dal prendere la macchina. Volevo arrivare il prima possibile per riuscire a parlare con Lena prima dell'inizio delle lezioni.

Da quella sera al cimitero non ci eravamo più parlati, ma non avevo mai smesso di pensare alla sue parole. Ero spaventato, ma avevo bisogno di spiegazioni, per questo ero andato da Grayson. Ovviamente non mi aveva detto nulla per qualche strano vincolo di segretezza con la sua migliore amica come lo aveva definito lui.

"Non posso dirti quello che so. Ma non credere a quello che ti ha detto, penso stia solo cercando di proteggerti da qualcosa più grande di lei." Aveva detto prima che me ne andassi da casa sua.

Dannata Lena, perché per una volta non puoi semplicemente dirmi la verità e farmi capire cos'hai in quella testa?

Trovavo così difficile capirla, eppure sentivo di voler scoprire ogni centimetro di quel mantello di mistero che portava attorno a sé. Era la prima volta che una persona aveva questo potere su di me: Lena mi aveva in pugno e avrebbe potuto fare di me tutto quello che voleva.

Una volta arrivato a scuola, mi fermai accanto al suo armadietto aspettando di vedere la sua chioma rossa attraversare il corridoio.

Scrutai ogni studente che mi passava davanti per una manciata di minuti finché il corridoio cominciò lentamente a svuotarsi. Di lei nessuna traccia. Persi ogni speranza quando il suono della campanella mi costrinse a dirigermi verso l'aula di francese.

Salii velocemente al primo piano per non arrivare più in ritardo di quanto già non fossi e mi immobilizzai prima di poter aprire la porta dell'aula di lingue.

Lei era lì, dal lato opposto del corridoio, che mi fissava con occhi sbarrati. Ma da dove era entrata?

Riuscii a vedere le sue labbra curvarsi per sussurrare un merda prima di girarsi ed allontanarsi a passo svelto.
Fanculo il francese, pensai correndole dietro.

Svoltai a destra entrando nell'ala dei corsi del terzo anno e la vidi pronta a scendere le scale. Quando si voltò, incrociando i miei occhi, iniziò a correre. Scattai verso di lei non badando al rumore che risuonava sulle pareti a causa dei nostri passi o allo zaino che sbatteva ripetutamente contro la mia schiena.

Era una rampa più avanti rispetto a me, così afferrai prontamente il corrimano saltando diversi scalini.
Allungai il passo ancora di più e, prima che potesse uscire dalla rampa di scale, le fui davanti intrappolandola tra il muro e le mie braccia.

"Presa." Sussurrai con il fiatone.

"Shawn, dovrei essere a lezione." Disse mentre il suo petto si alzava e abbassava ad un ritmo costante a causa della corsa.

"Anche io, ma non importa. Dobbiamo parlare."

"Pensavo avessimo finito di dirci tutto quello che dovevamo dirci."

"No, affatto."

"Avevi promesso, Shawn. Avevi promesso che non avresti più avuto niente a che fare con me. E invece sei qui e stai facendo perdere ad entrambi l'ora di francese. Hai idea di quanto la Gadot sarà infuriata? Mi ha pure vista entrare..."

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