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"Cosa ti è capitato?" tentai di ridomandarle una volta uscita dal bagno ma Lola non rispose, andò dritta in camera sua
"Allora? hai la febbre? ti serve qualcosa?"la seguii un pò irritato dal suo comportamento, ma cercai di mostrarmi apprensivo e non troppo invasivo,continuò a fare finta di non sentirmi, si legò i lunghi capelli in una fluente coda mossa emanando quel profumo alla ciliegia che a me proprio non piaceva

Donne,

pensai, tanto attente ai loro capelli perfetti, alle unghie laccate, ai vestiti alla moda e poi fanno finta di stare bene quando in realtà possono anche ammettere una volta ogni tanto di non stare poi così in perfetta forma.

"Lola... ma ce l'hai con me? ti sto parlando!" sbuffò degnandomi di una leggera occhiata, poi si sedette sul letto accavallando le gambe

"Fammi riprendere un'attimo!" disse guardandomi stanca, mi accorsi che aveva le occhiaie, rimasi davanti a lei aspettando una risposta ma poi lasciai stare, con un gesto le feci segno che non m'importava e uscii dalla stanza

"Vuoi saperlo veramente?"disse in tono serio una volta che ero già fuori
"Si,certo che lo voglio sapere..." mi poggiai con la spalla allo stipite della porta  
"A pranzo siamo andate dal cinese per cui abbiamo mangiato pesante e visto che i cinesi ci mettono di tutto nei piatti questo è il risultato"
"Te lo dico sempre che non devi andare dal cinese e per una volta che non te lo dico... tu ci vai!ma stiamo scherzando?!"scandì perfettamente e lentamente ogni parola in modo che potesse capire, avevo immaginato che avesse fatto di testa sua, mi lasciai sfuggire una risatina 

"così la prossima volta non ci vai..."con un gesto fulmineo mi lanciò un cuscino a forma di cuore che le aveva regalato Luke centrandomi in pieno petto, feci finta di provare dolore ma non riuscii a trattenermi da una risata, Lola fece la linguaccia poco divertita dalla situazione

"cretino! e comunque non sto così male..." alzai le mani in segno di resa, Lola non è mai stata una sorella confidente, si è sempre presa cura di me come se fossi un fratellino più piccolo ma non si confidò quasi mai con me per le sue cose personali, molto lo riuscivo ad intuire, altro lo scoprivo da solo, ma non le ho mai fatto una colpa era il suo modo di essere e ci teneva a non essere considerata mia sorella gemella, voleva fossimo due fratelli normali senza troppi legami stretti ma la nostra natura è inevitabile, ci bastava uno sguardo per capirci e questo a lei non piaceva proprio...

"senti un pò..." mi disse prima che potessi voltarmi completamente per andarmene "hai da fare immagino? perché pensavo di chiamare Lu..." adesso fui io ad alzare gli occhi al cielo, immaginando già la sua richiesta

"certo tesoro, uscirò tra qualche minuto..." stavolta me ne andai dalla sua stanza per andare in bagno a prepararmi.

Dopo poco mi arrivò un messaggio sdolcinato di Marla una delle mie amiche "preferite", una conosciuta dove lavoravo prima quando facevo il magazziniere e lei la commessa in un rinomato negozio di make-up. Sarebbe ipocrita descriverla come un'umile ragazza acqua e sapone che arrossiva al solo saluto con un ragazzo.

no.

Marla era pane per i miei denti.

forse una delle mie prede più succulente, sicura di sè, affascinante e maliziosa. Era bastato poco per capire cosa voleva da me e cosa io volessi da lei... sorrisi al ricordo dei nostri incontri, prima era tutto molto leggero e senza alcun impegno tra noi, ma da un pò le cose iniziarono a cambiare, almeno per quanto riguarda me.

Ammetto che Marla incarnava il mio ideale di donna perfetto, senza stare a descrivere cosa mi piacesse di lei fisicamente, ho iniziato a vedere cosa in realtà non mi piaceva affatto.

Non c'era più il gioco.

non c'era più la carta della seduzione da mostrare, era tutto scontato, già visto... iniziai a sentire nell'aria una sorta di parola che aleggiava sulla testa della mia amica "fidanzato", "amore"... tutte cose a cui ero allergico. non me ne importava un fico secco di stare con una ragazza per più di due mesi, la vita era troppo breve per appiccicarsi, per annoiarsi  sempre con la stessa persona.

Io avevo già mia sorella, aver vissuto una vita intera con una gemella ti fa capire abbastanza le donne da averne per sempre.

Decisi che per quel pomeriggio una "chiacchierata" con Marla poteva anche starci, in fondo erano 3 giorni che non ci vedevamo e io non avevo avuto da fare molto in quel tempo; mi lavai bene i denti, ammiccai il mio sorriso migliore allo specchio e riavviai i capelli all'indietro.

Salutai Lola e uscii di casa.  

Presi la moto nel box e iniziai il viaggio verso casa di Marla, passando involontariamente attraverso il quartiere dove quella mattina vidi la ragazza rossa. Ci misi meno del previsto per arrivare da Marla, forse per via del poco traffico, parcheggiai lungo il viale di casa, mi tolsi il casco e m'incamminai verso l'entrata.

Pazzo di teWhere stories live. Discover now