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Luhan era un angelo, nel senso proprio della parola. Era un bellissimo angelo dalle ali dorate, che risplendevano alla luce. Era molto timido e riservato, spesso introverso; per questo motivo non si era guadagnato mai la fiducia di quelli più potenti d lui. Luhan non si era schierato in prima linea, durante la guerra, perché ne aveva avuto troppa paura; non era molto grande, né forte; non avrebbe comunque potuto fare un granché. Lui era un custode, non un guerriero, e svolgeva anche abbastanza bene il suo compito. Luhan spesso scendeva sulla terra per controllare il suo protetto, un umano di nome Key, che era in realtà molto tranquillo e buono e che non gli dava mai problemi particolarmente gravi o irrisolvibili; gliene era grato, perché in passato si era ritrovato a dover proteggere umani quasi irrecuperabili, che gli avevano reso il lavoro impossibile. In realtà, a Luhan, piaceva scendere sulla terra, gli piacevano gli esseri umani. Le trovava creature veramente curiose, strane e interessanti. A volte passava intere giornate ad osservarli, intrappolati nelle loro piccole gabbie d'oro, ma che si credevano liberi. Non lo annoiava farlo, anzi, lo trovava rilassante, e dopo le due guerre passate, gli piaceva pensare che tutto fosse finito. I mesi e gli anni passavano veloci, e Luhan se li godeva in tutta tranquillità, convinto che sarebbe stato così in eterno. Ovviamente, si sbagliava. Un giorno, mentre osservava il suo protetto, si accorse che stava succedendo qualcosa di diverso dal solito, così si avvicinò alla finestra di casa sua per osservare meglio la situazione. Da quella finestra poteva intravedere una stanza, in cui si trovavano Key, sua moglie ed un uomo, di qualche anno più grande di lui. Luhan decise di entrare, perché l'espressione triste di Key non lo convinceva affatto. Solo allora notò che in un letto, un po' distante dai tre umani, giaceva una bambina, che dormiva, con un'espressione sofferente in volto; gli si strinse il cuore in una morsa a vedere quella piccola creatura divina così sofferente.
"ne è sicuro?" disse la donna.
"purtroppo sì, la malattia è troppo avanzata per essere curata in alcun modo. Se continua così, le resteranno al massimo un paio di mesi di vita" spiegò l'uomo, che Luhan capì fosse un dottore. Aveva più o meno una quarantina d'anni e i capelli leggermente brizzolati, legati in un codino basso. Era vestito in un modo elegante e aveva una valigetta in mano.
Percepì subito che Key si rabbuiò a sentire quelle parole. Sapeva che era il suo protetto, ma non poteva interferire con la vita degli esseri umani, non poteva in alcun modo offrirgli conforto, anche se avrebbe voluto. L'unica cosa che un custode poteva fare era avvertire il proprio protetto nel momento del bisogno.
"dobbiamo solo sperare in un miracolo" scosse il capo sua moglie, che aveva ormai gli occhi pieni di lacrime.
Il dottore, dopo aver detto ad entrambi che era profondamente dispiaciuto per come erano andate le cose, li lasciò soli.
"come faremo, adesso?" disse la donna rivolgendosi a Key.
Lui, in tutta risposta, la strinse a sé sussurrandole "sono sicuro che lui non ci lascerà soli"
Sapeva quanto l'uomo fosse devoto e quanta fede avesse. La sua anima era una delle più pure che avesse mai protetto in tutti quei secoli. Era profondamente dispiaciuto per lui, ma sapeva che nessuno avrebbe potuto aiutarlo. I miracoli erano rari, non avvenivano tanto spesso come tutti pensavano. Era davvero difficile che qualcuno si salvasse grazie ad un miracolo. Luhan scosse il capo, non c'era niente che potesse fare per migliorare quella situazione, ed era veramente triste per ciò.
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Quelle settimane passarono più in fretta del previsto. Luhan era sempre preoccupato per la situazione di Key. Lo vedeva chino sui libri a cercare una soluzione, per poter guarire sua figlia, e odiava vederlo triste perché non riusciva a trovare niente che lo soddisfacesse. Era in momenti come quelli che si sentiva inutile: se fosse stato più potente, forse avrebbe potuto fare qualcosa, ma lui non lo era. Purtroppo il ruolo dei custodi era semplicemente quello di custodire l'anima di un essere umano che gli veniva affidato e di evitare di fargli prendere brutte strade, avvertendolo, mandandogli dei segnali, ma senza poter mai interferire direttamente con la sua vita.
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My Slice Of Heaven [HunHan.]
Short StoryCompleted.✔️ ❝Tanto tempo fa, un angelo e un demone si innamorarono. Non finì bene.❞ 【Un angelo ed un demone non dovrebbero innamorarsi. Sarebbe come se il giorno amasse la notte, come se la vita amasse la morte, come se il bene amasse il male. Son...